ADRIA, MAXI SEQUESTRO DEI CARABINIERI
Non dice l’articolo che i pescatori di professione, connazionali del reo, italiani o stranieri, viaggiano con furgoni simili senza essere mai multati. Non dice che sono le province stesse che rilasciano licenze di pesca professionale anziché difendere ambiente e consumatore e un “bracconiere” si differenzia da un professionista solo perché ha versato 40 euro l’anno di tassa di concessione alla provincia. Non dice che è finito tutto grazie a questa politica distruttiva… Perché un extracomunitario con 1 tonnellata di pesce a notte, anche se lo vende a 1 euro al chilo, incassa 1000 euro al giorno: e questo stabilisce che per i nostri pesci è finita.
Chi dobbiamo ringraziare per questo disastro?
Tutte quelle autorità (pubbliche e private, rigorosamente “italiane”) che a loro vantaggio descrivono le acque dell’areale padano come morte, mancando i pesci che definiscono autoctoni. E come se in casa ti entrasse qualcuno, protetto dalle autorità, a rubarti i mobili: a lui il denaro della vendita e a te lo spazio vuoto. Con i fiumi e lo stesso: a loro l’incasso e a noi acque vuote.