Archivi per la categoria ‘INQUINAMENTO’
BANDIERA MARRONE
La settimana scorsa tutto il litorale ferrarese è stato colpito da una moria di pesce mai vista prima. Sulle spiagge si sono riversati milioni di pesci morti. I primi a gradire tale fenomeno sono stati i cinesi che hanno riempito buste di plastica con anguille, sogliole e cefali giunti a riva già morti, ma anche gli italiani non sono stati con le mani in mano e hanno provveduto ad attrezzarsi per la raccolta.
Contemporaneamente il sindaco di Comacchio senza sapere ancora la motivazione di tale moria usciva con una dichiarazione rassicurante: “Nessun pericolo per i turisti!”.
E così nonostante i pesci morti, la puzza e una pellicola biancastra che ricopriva per metri e metri il mare, alcuni bagnanti con bambini a seguito sono andati a fare il bagno, con il risultato di finire la giornata con 40 di febbre.
Le cause?
OASI DI ALVIANO
Visto il buon risultato ottenuto abbiamo deciso di cominciare a spaziare anche al di fuori dell’Oasi cominciando la pulizia del verde intorno.
Primo luogo visitato Il “ponte di ferro” e…………………………..bonificato.
Si ringrazia per la partecipazione e per il lavoro svolto tutti i volontari accorsi.
Missione compiuta !!!
Ora non ci resta che augurare BUON LAVORO !!!
NON E’ SERVITO A UN CAZZO!
8 luglio 2013 ricordatevi questa data..8 luglio..in America si festeggia il 4 luglio come giorno dell’
Indipendenza, noi festeggeremo l’8 luglio come giorno della “Dipendenza”.
La Provincia di Rovigo in data 8 luglio 2013 ha rilasciato la bellezza di 8 nuove licenze di pesca di professione ad altrettanti extracomunitari dell’Est.
La motivazione è: “sul territorio vogliamo solo gente regolarizzata, e non abusivi”.
MANIFESTAZIONE 2009
http://www.youtube.com/watch?v=i3cO7t_qhts
MANIFESTAZIONE 2010
http://www.youtube.com/watch?v=rFrxWm4c … 8Bi-nJf0UE
NON SONO SERVITE AD UN CAZZO!
Se nel lontano 2003 c’era chi aveva già previsto tutto questo, ecco sappiate che il peggio deve ancora arrivare, la prassi di rilascio di licenze di pesca professionale in acque interne è solo all’inizio e non riguarderà solo il Veneto.
Prendete una botte e metteteci dentro: gente sbandata senza lavoro + crisi economica + leggi di 50 anni fa + assessori del CENSURA + controlli assenti e quello che troverete sarà del “buon vino” da farvi un clistere.
Ci rivolgiamo a quelli che hanno un minimo di senso civico, di rispetto verso loro stessi, e una base di principi morali: iniziate a sbattervi per chiedere delle zone “no kill”, o comunque dei tratti riservati..lottate per dei centimetri di fiume, perchè alla fine sarà la somma dei centimetri che determinerà la vittoria, oppure continuate pure a contare solo i centimetri di pesce e cederete un centimetro di fiume alla volta verso la sconfitta.
Taglio indiscriminato alberi sul Tevere
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.537728082956342.1073741833.490248107704340&type=1
SPONDE PULITE – Reno
Durante il mese di giugno abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di abbandono rifiuti lungo gli argini del fiume Reno:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.537617186300765.1073741832.490248107704340&type=1
Abbiamo segnalato il tutto tramite mail alla Guardia Forestale di Ravenna che a metà luglio ha provveduto a RIMUOVERE lo schifo.
Vi ricordiamo che è importante segnalare tempestivamente questo genere di reati, perchè un mucchio di spazzatura nel giro di poco può diventare una montagna.
Segnalazioni: www.grupposiluro.it/index.php/ambiente/numeri-utili/
RAPPORTO NAZIONALE PESTICIDI NELLE ACQUE 2013
Il 13,2% delle acque superficiali mostra livelli di tossicità per gli organismi acquatici superiori ai limiti. Ancora più evidente, rispetto al passato, lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee: nel 2010 sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi – a fronte dei 118 del biennio 2007-2008 – individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane. Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura – solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnelate – ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo) impiegati in vari campi di attività. Anche se spesso basse, le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione.
Somaglia – Strage di carpe nella roggia
Carpe trovate morte nella roggia Zavanca a Somaglia. La polizia provinciale indaga sulle cause che hanno portato alla moria di pesci nel fossato di scolo che corre a fianco dell’autogrill Somaglia est. Il ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi e a farlo sono state alcune persone del paese. Mentre percorrevano la pista ciclabile parallela alla roggia hanno notato qualcosa brillare a pelo dell’acqua, si sono fermate a controllare e hanno realizzato che si trattava di carpe. Almeno una dozzina, ma altre se le è portate via la corrente. «Sono venuti subito a chiamarmi – spiega Massimo Lucchini -. Abito vicino alla roggia e chi mi conosce sa che ho a cuore l’acqua e i suoi abitanti, così mi hanno informato di quello che avevano visto». Lucchini è un appassionato di pesca sportiva e il pesce che prende lo rilascia. Non appena ha saputo della mattanza è corso a verificare di persona, e ha trovato uno stuolo di carpe infognate contro il ponticello vicino alla ditta Nuova Emar e altre ancora in fondo alla buca coperta da una grata nei pressi del cimitero. Senza perdere tempo il somagliese ha informato le guardie provinciali e l’amministrazione comunale, che hanno immediatamente preso in carico il problema arrivando sul posto per un sopralluogo. Ad avere ucciso i pesci può essere stata solo qualche sostanza tossica sversata nelle acque del canale e l’autore un privato cittadino. «A monte della roggia non ci sono fabbriche – osserva Lucchini -, per cui qualcuno ha scaricato abusivamente acidi o altre sostanze tossiche». Il problema è che dal momento in cui l’inquinamento non è più in corso diventa difficile rilevare la sostanza che lo ha prodotto. E ancor di più risalire al colpevole. Eppure la gente del posto un’idea di chi potrebbe essere ce l’ha e manterrà alta la guardia per impedire che un fatto simile riaccada. [Fonte: Il Cittadino – Lodi]