La pesca a spinning del siluro è forse la tecnica che può dare più emozioni al pescatore. Sia per l’attrezzatura più ridimensionata rispetto ad altre tecniche di pesca, sia per il tipo di catture per taglia e numero che può regalare.
L’errore che molti spinner fanno nelle prime uscite è pescare con un’attrezzatura inadeguata. In qualsiasi spot e in qualsiasi momento potremo trovarci a lottare con pesci di grossa mole, e se li affrontiamo con attrezzatura sottodimensionata, alla faccia della maggiore sportività, saremo destinati a perdere molti pesci, lasciandoli un’esca in bocca, e metri di filo svolazzante. E’ davvero questa la sportività?
Inoltre, a spinning, possiamo trovarci a lottare con pesci “rampinati” per fuori e se siamo in spot con grossa corrente e tanti ostacoli la cattura di quel pesce è molto ardua, e per questo motivo dobbiamo avere un’attrezzatura in grado di aiutarci in qualsiasi situazione!
La canna è l’elemento principale e per la pesca da riva sono consigliate misure tra 2,40 e 3mt, in grado di lanciare almeno un centinaio di grammi. La qualità del materiale e il tipo di azione porterà ad avere più o meno sensibilità sull’azione di pesca, soprattutto con esche medio/piccole. Gli anelli devono essere di qualità, studiati per il trecciato, meglio se a doppio o triplo ponte.
Le canne che sentiamo di consigliarvi in quanto usate e testate da molti dei nostri iscritti sono :
G-Loomis Pro-Blue PBR963S 8′
St. Croix Tidemaster Inshore 3/4-3oz 8′
Lamiglas G1319 Kenay King Spin 8’6″ 3/4-2 1/2oz
Sportex Jolokia Pilk 2,70mt 90-150gr
Shimano Beastmaster CX Sea Bass 270H Plus 270cm 70-120gr
Per i mulinelli valgono le caratteristiche principali menzionate per quelli per la pesca con il vivo, e l’unica differenza è nella taglia, in quanto abbiamo bisogno di qualcosa che sia più compatto e maneggevole.
Per questo, menzionando le due case più blasonate, scegliamo mulinelli a frizione anteriore di taglia 8000 Shimano e 4500 Daiwa considerando che devono contenere trecciati di 65/80lb, offrendo cosi il miglior compromesso tra capacità, peso e robustezza. E’ utile ricordare che nei mulinelli di marca Shimano, quelli di taglia 8000 sono generalmente più leggeri di quelli di taglia 6000, questo perché hanno la stessa carcassa, ma nella taglia 8000 la bobina è più scavata aumentando la capacità e riducendo il peso.
I mulinelli che sentiamo di consigliarvi in quanto usati e testati da molti dei nostri iscritti sono :
Shimano Saragosa 8000F
Shimano Spheros 8000PG
Penn Battle BTL5000
Daiwa Capricorn/Freams 4500J
Tubertini RYOBI AP. Power 8000
Tale attrezzatura non ha un peso irrisorio, è quindi importante avere una “combo” ben bilanciata in modo da rendere meno affaticamente l’azione di pesca.
La treccia, come già detto nell’apposita sezione, è consigliata con un carico di rottura di 65/80lb ed è fondamentale realizzare un terminale di almeno 1,5mt tramite una doppiatura del trecciato o l’uso di un terminale in kevlar da 150lb o nylon per terminali di 0,80mm.
Per collegare le nostre esche useremo moschettoni di 100 lb in grado di sostenere notevoli trazioni e torsioni che si generano durante il combattimento. Inoltre, il modello scelto non deve essere troppo pesante o voluminoso per non penalizzare il movimento degli artificiali ed è consigliato un aggancio di tipo cross lock.
La tipologia di esche per la pesca del siluro è la più vasta in assoluto… Ogni artificiale può essere catturante, ma è molto importante che l’esca usata sia strutturalmente robusta.
Nella pesca di questa specie non è importante il colore dell’artificiale, per la quasi cecità del pesce, e possono risultare più attiranti esche che presentano rattles al suo interno in spot con una bassa pressione di pesca, mentre risultano meno catturanti in spot molto frequentati per la memoria che sviluppa e mantiene il pesce dopo ogni cattura.
Tuttavia sembrano maggiormente apprezzate esche tipo jointed, ondulanti e shad o grub montati su teste piombate.
Un punto debole di quasi tutti gli artificiali sono gli anellini e le ancorine. E’ buona norma sostituire tali componenti con altri più robusti scelti della misura idonea per quel tipo di artificiale e autocostruirsi le teste piombate con ami idonei.
Una caratteristica importante degli anellini che andiamo a sostituire, oltre alla tenuta, è non avere memoria, ovvero tornare nella posizione originale dopo essere stati aperti e montati sui nostri artificiali. Per montare gli anellini è consigliato l’uso di apposite pinze che permettono di aprire anche quelli più robusti.
Infine, parliamo di spot e situazioni in cui è più probabile fare la cattura di un siluro a spinning…
Quando l’acqua supera i 10°C i siluri aumentano il fabbisogno di cibo e quindi la probabilità di fare il loro incontro. I cambi di luce sono sicuramente degli attivatori della caccia del siluro. Quindi l’alba e il tramonto sono due momenti che possono regalare delle catture. In situazioni di livelli standard del fiume sono ottimi spot gli sbarramenti tipo pescaie o piloni dei ponti, e soprattutto in condizioni di acqua torba o di notte è sorprendente vedere come si riescono a catturare pesci di mole in acqua bassa. Un momento magico per ogni spinner è la piena del fiume che fa entrare in frenesia alimentare i siluri. In que situazione è consigliato scandagliare con le nostre esche ogni centimetro del sotto riva. Altra situazione da non sottovalutare sono le forti piogge estive che mandano in piena fognoni e piccoli immissari nelle quali prossimità possiamo trovare i siluri in caccia.
Nella pesca a spinning del siluro è importante conoscere bene gli spot in base al periodo dell’anno, ed è fondamentale non perdersi mai d’animo perché i cappotti possono essere frequenti, ma con il tempo e la relativa esperienza acquisita le catture non si faranno attendere.
CONSIGLI UTILI:
E’ buona norma, alla fine di ogni pescata, lasciare le scatole con gli artificiali aperte in un luogo areato, per farli asciugare ed evitare la formazione di ossido su anellini e ancorette. Un buon rimedio per evitare la formazione di tale ossido è effettuare dei piccoli fori nella parte inferiore delle scatole, per permettere lo scambio di aria con l’esterno, e tenere all’interno alcune bustine di silicagel (come quelli che si trovano nelle scatole da scarpe) che assorbono l’umidità.
Se tutto questo non è bato possiamo rimuovere l’ossido immergendo per alcune ore ancorine e anellini in una soluzione di coca-cola e potassio (reperibile in farmacia), e poi rimuovere l’ossidazione con una spazzola metallica.
©Testo e Foto di Stefano Berti