PESCARE LUGLIO 2009
VOLEVO ESSERE COME
SAMPEI !!!
Testo di Cassandra Grisendi - Foto di Yuri
Grisendi
Ciao, mi chiamo Cassandra, ho dieci anni e ho una grande passione per la pesca.
Un Amore che mi è stato trasmesso dal mio papà Yuri!
Voglio ora raccontarvi come vivo questo mondo spesso fatto di maschietti.
Se vado indietro con la memoria, ricordo le domeniche che papà usciva e andava a pescare, e ricordo quanto insistevo per andare con lui per vedere cosa faceva fuori casa tutto il giorno.
Purtroppo ero ancora troppo piccola !
Papà mi raccontò che questa serie animata giapponese era stata creata e poi trasmessa alla televisione, perché da molti anni i pescatori giapponesi erano soltanto persone adulte.
Grazie a Sampei tantissimi bambini hanno iniziato a pescare avvicinandosi entusiasti a questo fantastico mondo.
Mi ricordo una puntata in particolare dove c’era un mostro del lago che mi faceva tanto paura, e la guardavo abbracciata stretta stretta a papà.
La leggenda di quel lago narrava di un pesce cattivo che mangiava animali e persone, ma Sampei alla fine riesce a dimostrare che un pesce non può essere cattivo e che spesso è l’uomo a creare mostri che non esistono.
Diventata finalmente più grande, papà mi portò per la prima volta in un canale di bonifica, dove con una canna fissa con dentro un elastico ho catturato dei carassi e una carpa gialla ed arancione: era stupenda !
La sensazione quando il pesce abbocca è bellissima, tranne però quando devi aspettare “un anno” che abbocchi.
In un’altra occasione siamo stati al lago di Scurano vicino a Parma e li ho usato finalmente una canna con mulinello e ho pescato carpe a fondo con il mais e la polenta.
Un giorno con mia grande sorpresa mi ha portata nel fiume Po, un fiume enorme dove ho imparato a pescare con una scatolina foracchiata, che va attaccata al filo e dentro ci si mette i begattini o la pastura al formaggio che puzza tantissimo.
Con questo sistema che ha un nome strano che non ricordo, i pesci abboccano subito, però è difficile lanciare lo scatolino, e quando lanciavo troppo forte, mi si chiudeva l’archetto del mulinello e lo scatolino finiva in mezzo al fiume, e papà si arrabbiava tanto.
Ora ero pronta per affrontare la mia prima notte a siluri, così papà mi ha regalato un vestito speciale che mi tiene calda e asciutta e lo devo mettere sopra i vestiti e così non mi sporco anche.
Siamo quindi andati su un affluente del Po, dove mi sono attrezzata per pescare breme e aspi, mentre papà montava la tenda e accendeva il fuoco per la grigliata di carne che mi piace tanto.
Ad ogni mia cattura lui si complimentava con me, soprattutto quando erano belle grasse.
Subito dopo abbiamo iniziato a cuocere e a preparare la tavola. Abbiamo divorato tutto !
Durante la notte buia e piena di voci di animali selvatici, ha abboccato un siluro e tirava tanto, ed è stato emozionante vedere il combattimento.
Una volta catturato lo abbiamo legato con una corda nella bocca, come un cagnolino al guinzaglio e lo abbiamo messo vicino alla riva a riposare.
Alla mattina l’abbiamo misurato, ma non ricordo quanto era, so solo che era grosso grosso.
Tornati a casa papà è andato a mettere le canne in garage, e mi ha fatto vedere tutte le sue cose, tutte cose da pesca, il garage è super pieno e la macchina la lascia fuori nel parcheggio.
Con queste esperienze papà scrive e mette le foto sulla rivista di pesca e fa delle cose meravigliose.
Certe volte papà va in fiumi lontani e dice che sono troppo piccola per viaggiare per la pesca, però mi rende felice quando torna a casa e racconta di aver preso dei siluri giganti.
Poi mi fa vedere le foto e i filmati ed io mi diverto tantissimo: non vedo l’ora di potere andare con lui.
A casa certe volte giochiamo alla play-station con un gioco che si chiama Bass Strike, mi piace perché è un bel gioco e insegna a usare e muovere le esche finte, poi a ferrare e a combattere con i pesci; vinciamo sempre perché peschiamo pesci giganti, ma peccato che non ci sono i siluri.
Mi piace di più pescare sul fiume perché è un meraviglioso sport e sei a contatto con la natura, mi diverte e mi emoziona.
La pesca è una vera bella avventura e continuerò a praticarla, e spero che tanti papà condividano con i loro bambini questa esperienza.
La pesca è meravigliosa e affascinante e voglio viverla in tutti i modi, e vorrei che in futuro i fiumi fossero più puliti e pieni di tantissimi pesci di ogni genere.
Del resto Sampei ha ragione, lui dice sempre: COSA C’E’ MEGLIO DI PESCARE !!!
Yuri Grisendi Juri