I fili
Le caratteristiche più adatte che un filo, per la pesca al siluro deve avere, sono essenzialmente tre: un buon carico di rottura, una buona resistenza all'abrasione e poca "memoria" di imbobinamento. Un carico di rottura adeguato alla nostra pesca lo possiamo trovare nei diametri di filo dello 0,60 - 0,80 mm, che sopportano di norma sforzi attorno ai 20-30 kg. La sua resistenza all'abrasione diventa importante soprattutto quando si pesca in luoghi ingombri di ostacoli naturali, e spesso anche la stessa microdentatura del siluro può rovinare finali costituiti di nylon di cattiva qualità. Oggi in commercio si possono trovare i famosi fili di fluoricarburo e copolimeri, che rispetto al nylon tradizionale hanno carichi di rottura e resistenza all'abrasione eccezionali, e sono addirittura invisibili. Voi vi chiedereste a cosa ci serve un filo poco visibile in una pesca di un pesce così vorace e con poca vista, ma anche qui, come in tutte le pesche, un filo più sottile ed un amo più piccolo sul finale a volte fanno la differenza. Soprattutto quando si pesca da riva, dove é necessario il lancio a lunga distanza, un filo che una volta imbobinato mantiene memoria sulla bobina, diviene solo d'intralcio alla fase di lancio. Infatti, il suo fuoriuscire tipo "molla" provoca un attrito tale sugli anelli da non permetterci di lanciare le montature nel punto desiderato, causando spesso incontrollate fuoriuscite di spire, che accavallandosi una sull'altra vanno a creare le famose "parrucche", così odiate da tutti noi pescatori.
Fig.1:alcuni tipi di monofili adatti alla pesca al siluro.
A parte il dacron, che é un tipo di trecciato che oramai tutti conosciamo, grazie al carp-fishing, da qualche anno sono entrati sulla scena della pesca sportiva i fili trecciati di Dineema (materiale a base di polietilene fig.2). Questi superfili possiedono elevatissimi carichi di rottura, (il più adatto per le nostre esigenze é quello da 40-50 kg con un diametro solo di 0.40-0.50 mm), e un'ottima resistenza all'abrasione, ma sono poco adatti all'imbobinamento, in quanto visti da vicino non hanno una sezione circolare, ma schiacciata, sottile e larga (tipo fettuccina), per cui nell'entrare in bobina la parte sottile della loro struttura si insinua nelle spire sottostanti andandosi ad incollare una all'altra, con conseguente fatica di srotolamento durante il lancio. Comunque, ora in commercio si possono trovare alcuni tipi di trecciato a sezione tonda ed i "fili fusi", che non danno questi problemi, basta però che le nostre canne siano corredate da anelli guidafilo di ottimo materiale, altrimenti rischieremmo di trovarceli tagliati al passaggio di questi superfili. Questi superfili hanno un'elasticità quasi nulla, per cui nel momento della ferrata bisogna tenerne conto, soprattutto quando si pesca con il clonk e le esche si trovano a pochi metri sotto di noi, in quanto un'eccessiva forza applicata all'azione di ferrata può strappare l'esca dalla bocca del siluro o portare addirittura il finale al carico di rottura.Una particolare menzione come superfilo da utilizzare come finale va fatta a quello composto da trecce di Kevlar*, un materiale molto morbido (fig.3), il quale in un diametro di 40-50 mm può raggiungere un carico di rottura di 100 kg, ed una resistenza all'abrasione quasi totale (peccato abbia però un costo eccessivo, circa 1 Euro al metro. Attenzione però ai nodi fatti con questo finale, perché essi tendono a sciogliersi facilmente a contatto con sole e acqua.
Fig.2 | Fig.3 | |
*KEVLAR
Dopo la scoperta del Nylon, la fibra inventata da DuPont e successivamente commercializzata, sempre da DuPont, con il marchio KEVLAR ha rappresentato probabilmente lo sviluppo più importante a livello mondiale nel campo delle fibre sintetiche. La sua combinazione unica di caratteristiche - resistenza e rigidità sorprendenti, resistenza all'urto, elevato assorbimento delle vibrazioni e resistenza al calore e alla fiamma - ha permesso a progettisti e ingegneri di trovare soluzioni a problemi fino ad allora considerati oltre gli ambiti delle fibre organiche.Scoperta nel 1965 e disponibile sul mercato dal 1972, la fibra con marchio KEVLAR viene commercializzata in forma di filamento, fiocco e polpa.Numerose industrie e prodotti hanno tratto beneficio dalla sua interessantissima combinazione di proprietà.Viene utilizzata, ad esempio, per rivestire e rinforzare i pneumatici di automobili e di altri veicoli e sostituisce l'amianto presente nella frizione, nel materiale di rivestimento dei freni e nelle guarnizioni. I filati intrecciati in fibra KEVLAR nei tubi del sottocofano, resistono alle temperature e alle pressioni elevate delle moderne autovetture a basso consumo, aumentandone l'affidabilità e la durata.È utilizzata in materiali a struttura composita per aerei, imbarcazioni, automobili ad alte prestazioni ed equipaggiamento sportivo.È inoltre impiegata in applicazioni di protezione balistica per forze di pubblica sicurezza, forze armate, diplomatici e altre figure pubbliche ad alto rischio.In aria, la fibra KEVLAR è cinque volte più resistente dell'acciaio, a parità di peso; in acqua, il rapporto di convenienza sale a oltre venti volte. Per questa ragione viene spesso impiegata per il rinforzo di cavi di profondità e per collegamenti ombelicali sottomarini utilizzati per esplorazioni petrolifere offshore e impianti di produzione.Quello delle telecomunicazioni è un altro settore a rapido sviluppo in cui la fibra con marchio KEVLAR è utilizzata come componente di grande affidabilità e robustezza per cavi a fibre ottiche.Le fibre di DuPont sono inoltre considerate all'avanguardia nel campo delle applicazioni per protezioni balistiche, ad esempio per giubbotti anti-proiettile che impediscono il passaggio di pallottole, schegge metalliche e oggetti taglienti. Grazie alle caratteristiche di leggerezza e somiglianza con il normale tessuto, la fibra KEVLAR è impiegata per indumenti protettivi confortevoli e occultabili sotto gli abiti. Le nuove applicazioni comprendono KEVLAR0"EE" e KEVLAR "ER" (elastomero e gomma ad alta tecnologia) per rinforzi in gomma e in elastomeri, in situazioni in cui la dispersione uniforme della fibra è della massima importanza. In qualità di sostanza tissotropica in sigillanti e pitture, un conglomerato di fibre corte KEVLAR0, consente un migliore controllo della viscosità delle resine. KEVLAR "Rtp" è un concentrato per rinforzi termoplastici.Per soddisfare la crescente varietà di applicazioni, DuPont continua a sviluppare nuovi prodotti KEVLAR, migliorando ulterioremente le caratteristiche - come, per esempio la colorazione, la tenacità, il modulo o l'allungamento aggiuntivo - e rendendole sempre più adatte ai vari specifici utilizzi finali.
• Case automobilistiche come Audi, BMW e Daimler Benz hanno scelto prodotti rinforzati con fibra KEVLAR per componenti del motore, come i manicotti, ottenendo superiori prestazioni di resistenza al calore e durabilità.• La fibra KEVLAR è il materiale preferito per sostituire l'amianto nei rivestimenti di freni e frizioni. Il processo di sostituzione è stato praticamente completato in tutte le automobili provenienti da linee produttive europee.• In ambito sportivo, la fibra con marchio KEVLAR ha contribuito a numerosi successi, inclusi quelli ai campionati mondiali di vela, sci e tennis. I piloti di Formula 1 e di molti rally utilizzano autovetture con telai e pneumatici rinforzati in fibra KEVLAR
• Oltre 2000 poliziotti in tutto il mondo si sono salvati dalla morte o da gravi ferite provocate da armi da fuoco o altre armi grazie ai giubbotti anti-proiettile in fibra KEVLAR.• Le protezioni di tipo avanzato sono realizzate in fibra KEVLAR "HT", dotata di una resistenza superiore del 15-20% rispetto alla prima generazione KEVLAR 29, e KEVLAR"Comfort" con caratteristiche di maggiore leggerezza. Inoltre, utilizzano nodernissime soluzioni tecnologiche, come quella per la riduzione dei traumi