Come scegliere l'imbarcazione adatta
alla navigazione fluviale
Qui di seguito voglio dare alcuni consigli per poter scegliere con sicurezza l'imbarcazione idonea, sia per l'utilizzo nelle acque fluviali, sia per la pesca al siluro. Confronterò i diversi tipi di scafo, di chiglia e alcune caratteristiche particolari, che fanno di una barca uno strumento comodo per la pesca e sicuro.
Tipi di chiglia
Le imbarcazioni si differenziano una dall’altra, anche per il tipo di chiglia che possiedono, ossia la parte dello scafo direttamente a contatto con la superficie dell’acqua durante la navigazione. Essa può essere grossolanamente suddivisa in tre tipi: gli scafi con la chiglia a V, gli scafi con la chiglia a W trimarano o ad ali di gabbiano e gli scafi con la chiglia completamente piatta. Siccome la nostra imbarcazione dovrà essere soprattutto impiegata in un fiume, in cui la presenza d’onde è in sostanza nulla (a parte le poche giornate di forte vento e l’incrocio di grosse imbarcazioni), l’uso di scafi con la chiglia a V (Fig.1), utilissimi per rompere le onde, è del tutto inutile. Anzi questo tipo di scafo va spesso a scapito della velocità dell’imbarcazione, in quanto offre all’avanzamento un’ampia superficie d’impatto con l’acqua, che ci rallenta moltissimo, soprattutto se la barca non è molto lunga e se il peso a bordo è eccessivo. In questi casi il motore non riuscirà a far planare correttamente la prua, e l’imbarcazione procederà impennata e con il motore sottosforzo e i consumi al massimo, per ovviare a quest’inconveniente bisognerà dotare la barca di un motore proporzionato effettivamente allo sforzo che dovrà sopportare, questo però vuol dire utilizzare motori con più di 40 cavalli, utilizzabili solo con la patente. Per questo motivo gli scafi migliori, ossia che offrono pochissima sagoma all’avanzamento in acqua, sono quelli completamente piatti.Queste imbarcazioni sicuramente inutilizzabili in mare, a causa del moto ondoso che la rovescerebbero immediatamente, si rivelano in lago o in fiume stabili e veloci anche con piccolissime motorizzazioni. Un ottimo compromesso ai due tipi d’imbarcazione che abbiamo appena visto, sono quelle dotate di chiglia ad ali di gabbiano, ossia a forma di W (Fig.2). Data la loro particolare configurazione, queste imbarcazioni scaricano la resistenza dell’acqua durante l’avanzamento, nello spazio tra le due punte della chiglia, che ne seguono tutta la lunghezza, i quali costituiscono l’unica parte a contatto con l’acqua, offrendo così anche essi pochissima superficie d’impatto. Un altro ottimo tipo d’ imbarcazione da utilizzare in Po sono quelle tipiche fluviali, in legno o in metallo, utilizzate già da anni dai pescatori professionisti, esse sono munite di chiglia piatta e in più sono sottili e lunghe, ottenendo in questo modo una sagoma che non subisce attrito all’avanzamento.
Fig.1: scafo a V rompionda | Fig.2: scafo a W, trimarano o ali di gabbiano | |
Scafi open e closed
Le imbarcazioni possono essere suddivise in due tipi ben distinti, ossia barche "closed" e barche"open". Le barche "closed" possiedono la prua completamente o in parte chiusa (Fig.3), hanno il pregio che sotto di essa si crea un vano utile per nasconderci oggetti di vario genere, ma soprattutto non permettono all’acqua delle onde di penetrare all’interno dello scafo. Le barche "open" invece (Fig.4), hanno tutta la prua aperta, creando così un comodo prendisole per le gentili signore e per noi pescatori un comodo posto dove gestire il combattimento. Siccome come abbiamo già visto nel Po, non esiste moto ondoso, il secondo tipo d’imbarcazione è sicuramente il più idoneo per le nostre esigenze, offrendo più spazio disponibile a parità di lunghezza, ai nostri attrezzi e ai nostri movimenti in fase di pesca.
Fig.3: scafo "closed" | Fig.4: scafo "open" | |
Scafi autosvuotanti
Alcuni modelli d’imbarcazione permettono di non coprirle con il telone, ogni qual volta abbiamo finito di utilizzarle, in quanto possiedono dei particolari fori sullo scafo all’altezza della linea di galleggiamento, che le rendono autosvuotanti. Queste imbarcazioni, infatti, anche in caso d’abbondanti piogge non sono mai in pericolo d’affondamento, perché badano a svuotarsi grazie a questi fori che vanno, ovviamente, aperti quando si lascia la barca e richiusi quando ci si sale di nuovo sopra, altrimenti il nostro peso porterebbe il foro ad essere più basso della superficie di galleggiamento e l’acqua entrerebbe all’interno. Questi fori sono anche comodi per la pulizia della barca, in quanto basta aprirli e lavare con cura la barca con tutta l’acqua che vogliamo, in tanto alla fine essa uscirà tutta lasciando l’interno asciutto e pulito.