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Vi ricordate questo l'articolo apparso sulla Voce di Cremona, che parlava male dei siluri e mostrava una foto di me e dei Pomati? Ecco il testo della E-mail che ho inviato il 29 ottobre. 

Lo stesso testo lo inviato per fax una settimana dopo: 

 

"Egregio Direttore de La Voce di Cremona,

Le scrivo come presidente dell'Associazione Gruppo Siluro Italia in merito ad un Vostro articolo uscito Venerdì 12 Luglio 2002.

Purtroppo, essendo io di Reggio Emilia, mi é capitato solo ora tra le mani questo articolo e con disappunto ho potuto constatare che avete utilizzato senza permesso una fotografia che mi ritrae, allegata ad un articolo che parla male del pesce siluro. La nostra associazione é nata proprio per difendere il siluro dalle stupide leggende metropolitane cui é soggetto, e questo articolo contiene tantissime imprecisioni tra cui le sottolineo: "Il siluro non é l'unica specie presente nei fiumi da esso colonizzati (anche perché altrimenti non saprebbe cosa mangiare !), ma prendendo da esempio il Po é in compagnia di popolazioni sempre più crescenti di Barbi, Carpe, Aspi, Breme, Cefali, ecc.".

Sicuramente esse non sono le specie autoctone che un tempo popolavano queste acque, ma sono le uniche che si sono adattate al tipo di inquinamento presente; ed il continuo sviluppo di esse, malgrado la presenza massiccia di siluri, spiega quanto importante sia invece la presenza di un predatore all'interno di una catena alimentare.

Non esiste nessuna foto o documento certo che mostri che un siluro possa arrivare a 350 Kg.

Il siluro non si nutre senza sosta, come tutti gli animali a sangue freddo ha un metabolismo rallentato, che gli permette di stare in assenza di cibo anche per tre mesi continuativi; gli studi effettuati su grossi esemplari di Silurus glanis hanno dimostrato che la quantità giornaliera di cibo necessaria per sopravvivere é pari al 2% del loro peso, necessità che si arresta completamente nei tre mesi invernali (a termine di paragone un cormorano può arrivare a mangiare più di tre volte il suo peso corporeo).

Lo storione non occupa la stessa nicchia ecologica del siluro, perché la dimensione delle prede predate da entrambi é di differente misura: uno storione di Kg. 200 ha una bocca che non supera i 10 cm perciò può ingoiare solo prede di dimensione inferiore; un siluro da Kg. 80 (quelli da 100 Kg. sono ancora nella fantasia di molti) ha una bocca di 50 cm e può ingoiare anche carpe da Kg.2.

Per questo motivo non si può parlare di concorrenza alimentare tra le due specie, che si trovano in due classi trofiche differenti. Non mi sembra corretto da parte del suo giornale pubblicare foto che ritraggono persone che la pensano in maniera diversa da ciò che viene scritto attorno ed in più senza chiederne il permesso di pubblicazione. La foto che Lei ha utilizzato noi l'avevamo data ad un suo collaboratore per un articolo a favore del siluro che é uscito questa primavera, ma non abbiamo mai dato il permesso di utilizzarla per altri scopi.

Attendo sua cortese opinione".

Cordiali saluti Yuri Grisendi

 

Il consigliere Marco Micolo laureato in giurisprudenza , visto che le mie lettere sono state ignorate, ossia non ho avuto risposta, ha poi scritto quest'altra lettera alla Voce di Cremona: 

 

Casalmaggiore 09/12 /2002

 

Stimato Direttore,

facendo seguito alla e-mail inviata in data 29/10/2002 dal presidente della associazione Gruppo Siluro Italia Yuri Grisendi, nonché al fax di identico contenuto inviato presso la vostra sede di Cremona a sette giorni di distanza, entrambi rimasti senza risposta, con la presente si vuole richiamare la sua attenzione ad un articolo pubblicato dal quotidiano "La Voce di Cremona" in data 12 luglio 2002, a pagina 17, nell'ambito di uno "Speciale pesca" e intitolato "Caccia al mostro, anche a fin di bene".

Il pezzo in questione, redatto con lodevole autorevolezza, certamente sorretta da un assiduo studio dei moderni dettami dell'ittiologia, da un anonimo collaboratore della vostra testata, tratta delle problematiche che l'autore vede legate alla diffusione del Silurus Glanis, o semplicemente pesce siluro, nell'areale padano.

L'interessante, e quanto mai ricco di dati scientifici, pezzo giornalistico reca, a degno corredo, una bella immagine raffigurante tre "cacciatori di mostri" che reggono un "disastroso" pesce siluro, truculento trofeo della loro battuta di pesca in nome della salvaguardia delle acque padane.

Questo è quello che ho creduto io e molti altri vostri lettori che ogni mattina seguono i fatti del mondo attraverso l'ampia finestra aperta su di essi dal vostro quotidiano.

Se non che i tre "anglers", come gli inglesi chiamano i civili e nobili pescatori di casa loro, ritratti nella fotografia in questione, sono, da sinistra a destra, Piergiorgio Pomati, Andrea Pomati e Yuri Grisendi, gente comune, senza dubbio meno dotta in ittiologia dell'anonimo autore dell'articolo in questione, ma che non si sente di condividere le certezze dell'anonimo e tanto meno desiderava passare all'onore delle cronache ad illustrazione del suo pezzo scientifico.

Yuri Grisendi è il presidente di un associazione denominata Gruppo Siluro Italia, nata circa un anno addietro e forte oggi di più di 200 associati in tutta la penisola, tra cui Piergiorgio e Andrea Pomati (quest'ultimo tra l'altro è vicepresidente), associazione che, come recita l'Art.1 del relativo statuto, " persegue lo scopo dello sviluppo, della conoscenza, dello studio e della diffusione della pesca del Silurus Glanis, e promuove inoltre la tutela dell'ambiente fluviale padano.

L'Associazione impone il CATCH & RELEASE, ossia il rilascio in vita del pescato, filosofia della pesca moderna, importata in Italia dai pescatori Inglesi".

Come senza dubbio lei saprà, il divieto di utilizzo senza autorizzazione di immagini che ritraggono persone è sancito dal combinato disposto degli artt. 10 cc e artt. 96- 97 della L.22/4/1941, n.633, e non risulta che la pubblicazione della fotografia che ritrae i signori Piergiorgio Pomati, Andrea Pomati e Yuri Grisendi sia stata in alcun modo autorizzata.

Vi è inoltre fondato motivo di ritenere che l'abbinamento di tale immagine, che ritrae i signori Piergiorgio Pomati, Andrea Pomati e Yuri Grisendi, al suindicato articolo del 12 luglio 2002 rechi un serio pregiudizio alla reputazione, sia delle singole persone, che dell'associazione di cui non soltanto sono membri, ma soprattutto figure maggiormente rappresentative.

Si invita pertanto la vostra testata a pubblicare, entro 10 giorni dalla data di ricezione della presente, un errata corrige, scusandosi con i signori Pomati e Yuri Grisendi per l'indebita pubblicazione del loro ritratto e specificando i motivi delle loro rimostranze, ovvero la totale non condivisione da parte dei signori Pomati, Grisendi e di tutto il Gruppo Siluro Italia del quale i suddetti sono rappresentanti e di cui nella foto in questione appare nitidamente il logo, di tutto quanto si legge nell'articolo del 12 luglio 2002 intitolato "Caccia al mostro, anche a fin di bene", sia dal punto di vista filosofico-morale che dei presunti dati scientifici forniti nel pezzo.

Si richiede inoltre la possibilità di pubblicare un articolo di replica, a nome del Gruppo Siluro Italia, che consenta di dare atto della esistenza di posizioni diverse da quella espressa dal vostro anonimo collaboratore, così da fornire ai vostri attenti lettori un informazione più completa e diversificata.

Si rammenta che in caso le richieste da noi avanzate fossero disattese, il Gruppo Siluro Italia, in persona del presidente e legale rappresentante Yuri Grisendi, si riserva di adire le vie legali per ottenere quanto sopra, salvo il risarcimento dei danni.

Distinti saluti

Dott. MARCO MICOLO CONSIGLIERE NAZIONALE G. S. I.


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