Fanno parte della dieta del siluro, tutti quegl' invertebrati che popolano le acque dolci del nostro paese, tra questi, due in particolare ci interessano: il gambero di fiume e i mitili. La loro importanza deriva dal fatto che fin da giovane il siluro, dopo che si è nutrito, per parecchi mesi dopo la nascita, esclusivamente zooplancton, e ha iniziato la sua vita da predatore, ha sicuramente imparato ad assaporare insieme agli avannotti di pesce anche questi piccoli animali, per cui è di certo un'esca gradita di sua conoscenza.
Fig.1: gambero di fiume. |
D'altro canto bisogna però dire che i nostri gamberi d'acqua dolce, ossia quelli definiti autoctoni, sono in via d'estinzione, mentre il loro posto è stato preso dai cosiddetti gamberi americani, una specie alloctona per i nostri fiumi, ma in fortissima espansione. la loro reperibilità non è sicuramente facile, ma la loro efficacia attrattiva, forse, vale la fatica. L'innesco del gambero è abbastanza semplice, bisogna solo avere l'accortezza di farlo con un amo di dimensioni appropriate e possibilmente a filo sottile, altrimenti rischieremmo di rovinare inesorabilmente l'esca durante l'innesco.
Fig.2: mitili di fiume.
Anche per il reperimento dei mitili di fiume vale lo stesso
discorso fatto per il gambero, mentre l'innesco è più complicato, in
quanto, prima bisogna aprire con l'aiuto di un coltellino le due valve, poi si
elimina quella dove non è attaccato il mollusco, e si procede all'innesco del
mollusco con tutta la sua valva attaccata. Per presentare correttamente l'esca e
per assicurare una tenuta nel tempo dell'innesco contro la forza della corrente,
è opportuno legarlo con un sottile filo elastico di lycra , per intenderci
quello che si usa per il tessuto dei costumi da bagno; molte ditte di articoli
da pesca lo hanno in catalogo in confezioni da 50 mt e in diversi spessori,
fatte apposta per legare sarde e altre esche all'amo.
Fig.3: il mollusco all'interno della"cozza"di fiume.