La pesca a fondo da riva

La pesca a fondo é la più antica e per alcuni aspetti monotona, per il pesce siluro, ma ancora oggi é quella che ci regala le catture migliori, per cui la tratteremo molto accuratamente, cercando di evidenziare quelle piccole accortezze che alla fine contano. Una volta lanciata la nostra lenza nel posto da noi scelto per tentare la cattura del siluro, é importante essere in grado di sapere come é disposta la montatura sul fondo. Dato che stiamo pescando in una corrente tale che in alcuni punti é capace di fare rotolare anche piombi di 300 gr., una disposizione della montatura come in fig.1

Fig.1

dovuto alla corrente che preme sulla lenza tra la punta della canna ed il punto di ancoraggio del piombo, non può fare altro in caso di abboccata di staccarlo immediatamente dal fondo senza segnalare l'abboccata sulla canna, con il pericolo che esso rotolando incontrollato avverta il nostro amico "baffone" del pericolo. Più é grosso il filo e più attrito farà in corrente richiedendo piombi più pesanti. Per questo, una volta lanciato bisogna assicurarsi che il piombo si sia ancorato in maniera corretta, questo sta soprattutto anche nella nostra bravura, in modo che finale e madre lenza siamo perfettamente stesi e paralleli alla direzione della corrente, per  facilitare questa situazione è sempre meglio pescare con una piombatura inferiore a quella effettivamente necessaria per ancorare la lenza, in modo che non si ancori appena lanciato, ma ruzzoli fino a stendersi correttamente come in fig.2. In questa maniera l'abboccata è subito visibile sul vettino della canna e possiamo reagire prima che il piombo si sposti.

Fig.2

Pesca a Fondo da Riva

 Per questo motivo dalla barca o da un pennello spesso le abboccate sono più numerose che da riva, infatti ancorando la barca di prua e pescando a poppa, le nostre esche saranno sempre distese perfettamente. Per cui, una volta lanciato e sicuri di avere messo la montatura nella posizione corretta, fissiamo la canna sul poggiacanna, con un'inclinazione tra i 45 e gli 80°, ancoriamola a terra saldamente, non sarebbe la prima canna fissata male a finire in acqua. Tariamo la frizione in modo che in fase di mangiata il filo accompagni il pesce che si allontana, permettendogli di ingoiare la nostra esca completamente. Se non si vedono abboccate, ogni tanto é possibile recuperare di qualche metro la lenza, in modo da mettere l'esca in un'altra posizione, magari più fruttuosa (fig3).

Fig.3

In fase di abboccata, la nostra canna sobbalzerà un paio di volte per poi inclinarsi sempre più repentinamente verso la direzione della corrente ed il filo che esce dalla bobina é segno che il "baffone" se ne sta andando con il pasto che gli abbiamo offerto. Gli diamo tempo qualche secondo, concedendogli generosi metri di filo, poi mettendo la mano sulla bobina ferriamo con forza, magari con due mani. Il recupero del pesce da riva, a causa della corrente, può essere a volte molto faticoso e scomodo, un bel paio di stivali per fare qualche passo in acqua, dove possibile, é a volte necessario.


Pesca a fondo dalla barca