Rilevazione della preda

Testo e foto di Yuri Grisendi

Il siluro è uno dei predatori più sensibili agli stimoli di natura chimica, vale a dire, alle sostanze chimiche disciolte nell'acqua, infatti, è stato appurato che il siluro può rilevare determinati amminoacidi ed altre sostanze da distanze Io e Luca con un esemplare di 87 kgveramente notevoli: rilevare l'alimento con l'uso di chemiorecettori presenta un grosso vantaggio, perché gli stimoli chimici possono essere usati anche in condizione di scarsa visibilità, mentre la vista No!

Il sistema di chemiorecezione usato nella rilevazione della preda è costituito dal sistema olfattivo e gustativo; con il sistema olfattivo, che è il più sensibile, il siluro è in grado di raccogliere stimoli chimici a notevole distanza; il sistema gustativo funziona invece con un raggio d’azione più ridotto, e serve a completare l’informazione a breve distanza dalla preda.

L'odore ed il gusto nei pesci funzionano in congiunzione, siccome entrambi rispondono a stimoli simili: la capacità gustativa e olfattiva è 100.000 volte superiore a quella dell’uomo, essa, infatti, occupa circa metà della massa cerebrale del siluro.

Olfatto:

Il siluro è provvisto di tre paia di barbigli, un paio molto sviluppati sulla mandibola superiore, e due paia sulla mandibola inferiore molto più corti dei precedenti.

I barbigli mandibolari superiori sono mobili e orientabili, e costituiscono dei sensori molto sensibili e perfezionati, essi sono dei veri e propri radar olfattivi e uditivi: se catturate un siluro, provate a toccarglieli delicatamente…il suo primo riflesso sarà di ribassarli per proteggerli.

I barbigli superiori sono anche il mezzo per stabilire il tipo di atteggiamento che ha il siluro in quel determinato I baffi del siluro momento: quando sono puntati dritti in avanti, che è la posizione di piena attività olfattiva, significa che il pesce è in fase di caccia ed ha un atteggiamento aggressivo con tutto ciò che gli passa vicino; viceversa, se i barbigli sono sopra i lati ribassati e paralleli al corpo, il siluro mantiene un atteggiamento d’attesa o di sottomissione, postura che prende di solito dopo una manipolazione (messa in secco del pesce, pesatura, fotografia, ecc.).

Complemento dei barbigli superiori, sono le due paia di baffi inferiori, che hanno un ruolo olfattivo a corta distanza, il loro campo d’azione ridotto permette di individuare precisamente una preda, una volta avvenuto l’avvicinamento.

Le specie predatrici quale il siluro reagiscono ad una vasta gamma di prodotti chimici che vengono emessi dalla potenziale preda, la maggior parte di essi è composta di amminoacidi e altro materiale organico, quale betanina, nucleotidi e nucleosidi.

C’è inoltre prova che il trifosfato d’adenosina, comunemente abbreviato con la sigla ATP, trasportato dall’acqua può stimolare il comportamento alimentare del siluro.In dettaglio gli occhi e le narici

Fondamentalmente l’ATP è un prodotto chimico prodotto dalle cellule, ed è usato da esse nel corso della respirazione cellulare, per trasferire l'energia, proveniente dalle sostanze energetiche (come gli zuccheri disciolti nel sangue, ottenuti da un alimento digerito), ai processi che richiedono energia per la vita della cellula.

L’ATP è un composto molto instabile ed è soggetto a rapido decadimento e mutamento, suddividendosi spontaneamente in altri prodotti chimici come l’ADP e l’AMP.

Di conseguenza l’ATP disciolto nell’acqua, indicherebbe ai siluri, la presenza di tessuto recentemente danneggiato (pesce ferito), segnalando un pasto facile; mentre la presenza dell’ADP e dell’AMP nell'acqua segnalerebbe pesce malato o un alimento gia in decomposizione.

Il siluro può dunque rilevare le concentrazioni relative degli stimoli chimici, questo permette loro di trovare la fonte di un odore in acqua ferma, nuotando in direzione opposta al gradiente di concentrazione; in acqua corrente, dovrà nuotare sempre e solo verso monte, fino a trovare la fonte dello stimolo.

Il siluro ha anche due paia di narici sulla superficie dorsale della testa, l'acqua le attraversa ed entra in contatto con l'epitelio olfattivo che individua gli stimoli chimici e comunica le informazioni attraverso il nervo olfattivo al cervello, dove i dati sono analizzati, ed elaborati, associando il prodotto chimico percepito con un ben determinato alimento; In dettaglio le nariciin questo caso il siluro attiverà i baffi superiori e seguirà la traccia olfattiva fino alla fonte del prodotto chimico.

E’ chiaro che in acqua come in aria, sono presenti un numero enorme di segnali chimici, alcuni possono stimolatore i siluri a livello alimentare, come i rilasci chimici di un alimento, altri possono essere non-stimolatori, ossia sostanze di decomposizione organica, inquinamento, ecc.

Il siluro analizza questi stimoli tutto il tempo, ma in modo subcosciente, è soltanto quando il cervello collega ad uno stimolo chimico specifico un alimento, che avviene l'azione; anche negli esseri umani è così, gli odori dispersi nel nostro ambiente (aria), sono analizzati continuamente, ma non siamo informati sulla loro presenza, finché il cervello non riconosce un odore; per esempio possiamo camminare lungo una strada, sub-coscientemente il cervello analizza i dati che arrivano dalle narici, senza indicarci però nessuna elaborazione di questi, ma ad un certo punto si "sente l'odore di pesce e patatine fritte": il nostro cervello ha riconosciuto l'odore e che ci indica chiaramente che ci devono essere pesce e patatine fritte non lontano da noi, la concentrazione "dell'odore" ci dirà quanto vicino siamo alla fonte.

Gusto:

L'organo principale del sistema gustativo, sono i bottoni gustativi, che a differenza degli esseri umani, che hanno papille gustative soltanto sulla lingua, il siluro ha questi bottoni sia sui barbigli, sia intorno alla bocca.

I bottoni gustativi esterni lavorano assieme al sistema olfattivo (ricevitore di dati a lunga distanza).

Una volta che è stato individuata la fonte del rilascio chimico, ed essa è risultata essere fonte alimentare, questa è analizzata dal punto di vista della qualità dai bottoni gustativi.

Avendo questi bottoni gustativi sulla parte esterna della bocca e sui barbigli, il siluro può realmente assaggiare l'alimento prima di consumarlo.

Ciò è di notevole aiuto, particolarmente nelle situazioni di scarsa visibilità dovuta a luce fievole; i segnali chimici captati dal sistema olfattivo potrebbero indicare che c’è una preda nella zona, ma la qualità dell'alimento può essereLe papielle gustative esterne scarsa, questo sarà costatato dagli organi esterni di gusto, infatti, è noto che ogni specie di pesce preda, ha un odore ed un gusto un po' differente, ed alcuni possono essere più graditi al siluro rispetto ad altri.

Essendo un piscivoro (il siluro è al 95% ittiofago) il siluro reagisce probabilmente di più a stimoli olfattivi e gustativi, prodotti da sostanze che contengano carne o pesce, piuttosto che da sostanze vegetali.

Il siluro è inoltre sensibile alle secrezioni emesse dai pesci preda, come l'urina, gli escrementi e altre sostanze chimiche (come gli ormoni); un pesce preda che è "stressato" espellerà più secrezioni, che un pesce non "stressato", di norma i pesci sotto stress sono feriti, deboli o malati e sono di conseguenza una facile preda.

Udito:

Il siluro può anche rilevare la preda potenziale dalla ricezione sonora, il sistema uditivo è sofisticatissimo, la trasmissione sonora (anche infrasuoni e soprattutto suoni a bassa frequenza, inferiori a 16 periodi/sec) captata dal Le papille gustativecorpo e dalla linea laterale, è amplificata dalla vescica natatoria del siluro, una cassa di risonanza che assicura un perfetto cammino del messaggio fino all’orecchio interno, dove sono presenti gli ossicini di Weber (tre piccole ossa di ciascuna parte del cranio sotto la colonna vertebrale), in quanto anche il siluro appartiene alla classe degli Ostariofisi; la mancanza di un sistema esterno di rilevazione dei suoni come l’orecchio di un uomo, è dovuto al fatto che i liquidi trasmettono la vibrazioni sonore molto più dell’aria, permettendo loro di raggiungere direttamente i centri superiori.

Captare e localizzare una preda a venti metri di profondità, con una visibilità scarsa come quella che offre l’acqua del Po, è gia di per se un’impresa eccezionale, ma il siluro fa ancora di più: esso sa identificare un intruso dalla turbolenza che il suo nuotare provoca in acqua; a titolo di comparazione, solamente il sofisticatissimo sonar dei sommergibili da guerra, è capace di riconoscere le altre navi dal rumore provocato dalle loro eliche.

Ci sono due tipi di ricezioni sonore:

1) spostamento delle particelle d’acqua - vibrazioni causate tramite il movimento avanti e indietro delle molecole d’acqua.

2) pressione sonora, prodotta dalle onde sonore.

Il siluro può individuare la preda "dal suo movimento", captando lo spostamento delle particelle d’acqua causato dal nuoto irregolare di pesci feriti o malati.

Lo spostamento delle particelle d’acqua è captato dalla linea laterale del pesce, costituita da micro-pori, che collegano l'ambiente esterno ad un canale sottocutaneo, situato proprio sotto questa linea.

All'interno di questo canale ci sono particolari sensori, chiamati neuromasti, che sono cellule sensoriali che si trovano sia qui, sia nell’orecchio interno; all'interno di questi neuromasti ci sono un certo numero di cellule cigliate mobili, ricoperte da una sostanza gelatinosa.

La pressione/movimento è percepito dalle cellule cigliate mobili, se le vibrazioni del movimento della preda stanno venendo dalla destra del siluro, le cellule cigliate della parte di destra si muoveranno più delle cellule della parte sinistra: in questo modo il siluro capisce da quale direzione provengono le vibrazioni.

Quando il siluro "richiamato" da queste vibrazioni, esse saranno captate e maggiormente codificate, spostando in avanti i baffi superiori.

E’ chiaro che la dispersione di vibrazioni, fatta da un pesce ferito o malato e la dispersione prodotta da un pesce-esca troppo vivace, possono risultare completamente differenti, ed indicano al siluro, sempre una facile preda.

Per l'attacco finale, il siluro userà tutti i suoi sensi unitamente, per individuare la preda e attaccarla!


Quegli strani appigli in mezzo al fiumeCon la boa sul Tanaro