Le canne per la pesca dalla barca

In barca, non avendo l'esigenza di lunghi lanci, l'uso delle stesse canne utilizzate per la pesca da riva, risulterebbe solo d'intralcio a tutta l'azione di pesca a causa della loro lunghezza, che non permette un comodo avvicinamento del siluro alla barca, obbligandoci per farlo a raddrizzare verticalmente tutta la canna, con il pericolo che una nuova fuga del pesce la spezzi. Ecco perché le canne più adatte all'uso in barca, sia per la pesca a fondo che con il clonk, devono essere comprese nel range di metratura che va da 2 ai 3 mt, pur mantenendo le principali caratteristiche qualitative di quelle lunghe, ossia robustezza per il lancio di grosse zavorre e una rigidità con una azione anche di 6 libbre per eccellenti ferrate, ma allo stesso tempo devono essere abbastanza sensibili da mostrare anche il più debole tocco sul vettino. Questo perché un siluro di grosse dimensioni non abbocca sempre strappando la canna dalle mani, anzi, molto spesso l'abboccata é paragonabile a quella di un piccolo pesce. La tempestiva segnalazione del tocco, ci permette di prendere in mano la canna velocemente in modo da seguire con più cura l'uscita del filo dal mulinello, grazie alla frizione obbligatoriamente aperta, in modo tale da dargli il tempo di ingoiare comodamente l'esca prima di accorgersi dell'inganno. In commercio ci sono modelli ad innesti (fig.1), a due, a tre e addirittura monopezzo, il quale ha sicuramente tutte le qualità cercate, in quanto gli innesti, quanto ben fatti incidono sempre sulle prestazioni della canna stessa.

Fig.1

Non dovendo lanciare a lunghe distanze le canne ad azione parabolica sono sicuramente più idonee che da riva, in quanto permettono un ottimo controllo delle fughe del siluro e concedono piacevoli combattimenti, anche con siluretti di poche decine di chili. Purtroppo a volte, non permettono ferrate violente, proprio a causa delle loro caratteristiche, portando spesso a lamature incorrette e alla conseguente perdita del pesce. Perciò, sotto questo aspetto, vanno meglio le canne ad azione progressiva; molte persone utilizzano canne da 20-40 libbre, tipo quelle per la piccola e media traina in mare, ma tenete conto che tali canne non danno nessuna soddisfazione nel combattimento, soprattutto con piccoli esemplari, per cui starà a noi decidere quella più idonea alle nostre esigenze e alle varie applicazioni. Negli ultimi anni é stato lanciato sul mercato, prima da Daiwa poi seguita da altre marche, un attrezzo molto valido a questo tipo di pesca, riunendo in sé tutte quelle buone caratteristiche di un canna da barca, stiamo parlando della oramai famosa "Interline" (fig.2), una canna in cui la lenza non passa nei passanti, ma in una guaina anellata dentro il fusto. In questo modo la lenza ha il vantaggio di seguire meglio l'azione del fusto, e per il fatto di non avere anelli, é impossibile che essa si avviluppi per sbaglio a uno di essi, magari proprio prima di un combattimento. L'unica controindicazione sta nel fatto che spesso fiori, erba e piumini galleggianti sul pelo dell'acqua si accumulano sulla lenza ostruendone lo scorrimento all'interno del fusto.  

Fig.2

Il carbonioGli accessori per le canne