Il carbonio

Bande di carbonio intrecciate conferiscono alla struttura della canna grande potenza e resistenza.
Il carbonio

La lavorazione di una canna da pesca in carbonio inizia dalla materia prima, in questo caso la grafite, che è un minerale costituito da carbonio esagonale, presente in lamelle molto tenere, untuose al tatto, di colore grigio scuro. La materia prima prodotta da ditte specializzate è arrotolata come un tessuto. Giunta nei laboratori, per evitarne il deterioramento, va conservata in freezer. In un locale fresco, dalla pezza di grafite si taglia una striscia, si avvolge intorno al mandrino e si copre tutto con una guaina di cellophane aderente, quindi si manda in forno alla temperatura di 120-125°C secondo il materiale. Con la cottura avviene la polimerizzazione delle resine epossidiche che impregnano il tessuto, il cellophane si compatta, fa da controstampo, schiaccia la resina in eccedenza, e dal forno raffreddato esce il grezzo. Un materiale sintetico è fatto di più componenti e questi, a loro volta, di molecole. Un "bicomponente" è un materiale composto dalla mescola di due molecole diverse, e diventa resina epossidica quando si polimerizza o si catalizza, in altre parole si aumenta la velocità della reazione chimica alle molecole iniziali di basso peso specifico, per farle diventare molecole di grandi dimensioni. Nelle varie tecnologie di produzione, il "modulo" indica di volta in volta i valori d’intensità, d’ampiezza e di grandezza. Nelle canne di grafite il modulo è il componente d’elasticità, il rapporto fra la deformazione e lo sforzo. L’elasticità dei materiali in Europa si valuta in tonnellate per centimetro quadrato, e il modulo si classifica in: basso, intermedio e alto. L’alto modulo si valuta in 40 tonnellate per centimetro quadrato, il modulo intermedio in 35 tonnellate per centimetro quadrato, mentre il basso modulo si valuta in 28-30 tonnellate per centimetro quadrato. Il materiale di grafite al carbonio e giunto ad un alto livello, le case produttrici impiegano gli ultimi ritrovati tecnologici per costruire canne con maggiore elasticità e leggerezza che facilitano le lunghe e precise traiettorie dei lanci. E’ soprattutto l‘evolversi della materia prima a migliorare le prestazioni del prodotto. Si continua a considerare di secondaria importanza la tecnologia costruttiva e alcune canne presentate in eleganti custodie, perfette nelle legature, eleganti nelle impugnature, nascondono invece difetti invisibili dall’esterno. Celano la sovrapposizione o la mancanza di materiale nella spirale che è causa di rigidità o flessibilità non progressive: innavvretibili in condizioni normali, si riscontrano se sottoposte a tensione e sforzo nei momenti di maggior impegno. Le varie marche si differenziano per la tradizionale impronta iniziale. Continuano produrre canne più o meno rigide o flessibili, con le caratteristiche che le contraddistinguono e le preferenze e lo stile di pesca degli acquirenti.


Canna per la pesca da rivaCanne per la pesca dalla barca