Aprire ... in Fontana
Testo e foto di Maurizio Ghidoni
<< ... oh, allora siamo d’accordo, stanotte alle 02:00 al ponte della Mora!>>
Come ogni anno, questa è diventata la frase di rito. L'Apertura della Trota ... la stiamo aspettando da cinque mesi e adesso è qui a poche ore che, dato l’orario dell’appuntamento, saranno sicuramente insonni.
Ore 02:00 … ci siamo!
Per l’occasione c’è anche Daniele (Sti) che si è fatto 360 Km per raggiungere la compagnia, Luca (Lucone) che nonostante 20 ore di lavoro al giorno, è dei nostri, Marco (Brustia) & Marco (Badina), i giardinieri … hanno ancora le divise da lavoro … ma … ne manca uno … figurati se Franco (Fantozzi) è puntuale. Dall’altro lato del ponte c’è un’auto parcheggiata e … è la sua! Incredibile, ha passato la serata sul posto e sta dormendo. Con degli scossoni alla macchina lo svegliamo ed eccoci qui, tutti e sei … come ogni anno. Tra una pizza al "Dinasty", sempre aperto fino alle cinque del mattino e una "visita" della volante della Polizia, arrivano le 07:00. Il tratto di fontana scelto per questa prima battuta alla Trota, inizia dalle chiuse sul torrente Terdoppio, sino al ponte della tangenziale. Le caratteristiche delle rive variano da zone senza vegetazione dove è quasi impossibile non farsi scorgere dal pesce, ad altre con intricatissime foreste di rovi e robinia. Purtroppo oggi, il livello dell’acqua è molto più basso del normale, ma le Trote ci sono (anche grazie alle semine dei giorni precedenti), le sentiamo attraversare i raschi d’acqua bassa.
Sono le 08:00 … è ancora buio, ma si comincia!
Il Brustia sceglie di usare una canna teleregolabile da 7 metri, lenza madre dello 0,18 , una girella tripla n° 14 (che funge da unica zavorra), un terminale di 50 cm dello 0,16 con legato un amo n° 10 bianco a gambo lungo dritto, per esca utilizzerà delle camole del miele, lombrichi e pesciolini a seconda delle zone (e della "voglia" delle Trote). Entra in azione con dei passaggi precisi nei corridoi di alghe e nel sottoriva coperto dalla vegetazione, anche le passate sotto i ponti danno ottimi risultati, qui le Trote sono meno disturbate da chi cammina sulle sponde. Si fa scendere l’esca praticando una leggera trattenuta e, a fine passata, si recupera lentamente facendo compiere all’esca un movimento rotatorio. Questo permette di stimolare l’aggressività della Trota che percepisce le vibrazioni emesse dall’esca in movimento. Badina e Fantozzi attuano la stessa tecnica. Luca, Sti ed io (Ghido), aspettiamo la luce per mettere in pista gli artificiali. Per l’occasione, uso una canna da spinning artigianale di m 2,40 ricavata da due grezzi di carbonio e montata con degli ottimi anelli in silce della Fuji. Sul mulinello, uno Shimano Aerocast 3010 con doppia manovella, carico un trecciato dello 0,12 che ho preferito al monofilo data l’assoluta assenza di memoria che, con i continui lanci e recuperi, avrei finito col passare la giornata a sbrogliare parrucche … unico difetto (oltre al prezzo), il ghiaccio delle prime ore del mattino … il trecciato tende a bloccarsi sull’apicale ghiacciato e a rovinarsi con lo sfregamento. Quando questo si verifica, consiglio di immergere la punta della canna in acqua, il beneficio è solo momentaneo ma funziona. La scelta degli artificiali è caduta sui Minnows, i Rapala Long Cast (senza paletta) da 3 e 5 cm, ideali per acque basse e lente dove è possibile lanciare verso la sponda opposta e, senza recuperare, far compiere all’artificiale un arco … praticamente un "coast to coast". In condizioni di luce scarsa, sono da preferire le colorazioni vivaci meglio se fluorescenti, micidiali per le Iridee di fresca immissione. Ormai è giorno e sta splendendo un sole primaverile, questo avvantaggia la Squadra Tocco che può far lavorare l’esca fra le alghe e sotto i ponti dove le Trote si rintanano trovando riparo dalla luce. Questo però, non scoraggia la Squadra Spinning, via i Long Cast, montiamo dei Rapala galleggianti da 5 cm con paletta, nelle colorazioni naturali. In queste condizioni, a seconda della velocità dell’acqua, abbiamo due tipi di passata, la "singola" e la "doppia" … si sono termini miei. La "singola" (1 passata utile) la pratichiamo in caso di corrente lenta e consiste nel posizionarsi a monte del ponte, appoggiare l’artificiale sull’acqua e tenendo aperto l’archetto, sfruttare la corrente che accompagnerà il minnow, a galla, sino all’uscita opposta. Qui inizia un lento recupero fatto di scatti e rilasci. La "doppia" (2 passate utili) la pratichiamo in caso di corrente veloce, stessa posizione a monte del ponte ma, anziché lasciar scorrere a galla l’artificiale, inerte, pratichiamo una trattenuta tenendo il filo con la mano in modo da far affondare l’artificiale mentre deriva a valle. L’intensità delle vibrazioni trasmesse alla canna dal movimento del minnow, ci darà la "traccia" su come impostare la trattenuta. Più tratteniamo l’artificiale, più questo andrà in profondità con movimento frenetico rallentando la discesa a valle, allentando la trattenuta il minnow scenderà a valle più velocemente ad una profondità minore e con movimento più sinuoso. Con questa tecnica è possibile sondare anche i tratti di Fontana più intricati, divertendosi a far rallentare l’artificiale negli spazi di alghe, mollare la lenza di colpo facendolo tornare a galla, superare l’ostacolo ed alla fine di esso riprendere la trattenuta. Con un po’ di pratica si riesce a pescare in posti impensabili, posti dove solo i "Tocchisti" riuscirebbero a presentare l’esca. In alcuni tratti di acqua alta (si fa per dire, 30/40 cm) e con presenza di fitta vegetazione sommersa, ho utilizzato degli artificiali affondanti da 3 e 5 cm, il "Brutto Anatroccolo", nelle colorazioni naturali, molto adatto nei casi di pesca nei cosiddetti "buchi" fra le alghe, spazi ristretti fra la vegetazione del fondo, entra in pesca subito e il suo movimento zigzagante è attivo anche con la sola trattenuta in corrente, senza recupero, ma con continui scatti e rilasci. La mattinata passa in fretta e alla mezza, ci si ritrova per scambiarsi opinioni su dove mangiare e dove proseguire la giornata di pesca. Optiamo per un panino veloce e via verso il paese di Oleggio, dove scorre la roggia ……
… ma questa è un’altra storia …
Ghido E-mail: mghidoni@sergiotacchini.com
Informazioni
Permessi: Licenza governativa Tipo "B". Tessera FIPSAS "acque pregiate".
Dove Mangiare: Circolo 25 Aprile. Da Mariangela e Pamela, Via S.Andrea apostolo, 2 - Pernate (NO), a Mezzogiorno pranzo a prezzo fisso. Per informazioni e prenotazioni Tel. 0321 637054.
Per ulteriori Informazioni: Fipsas - Sezione di Novara Via Pellegrini Pellegrino, 43 – 28100 Novara, Tel. 0321 391281 dal lunedì al venerdì.
Negozio consigliato: Triesport Di Mauro Sergio C.so Trieste 80, 28100 Novara, Tel 0321 691120.