L’incontro con il "mostro"

da una lettera di Andrea

 

Erano i primi giorni di primavera quando decidemmo di fare una bella pescata sul lago superiore di Mantova.

All’inizio eravamo in due, io (Andrea) e Graziano, mentre Riki e Valerio ci avrebbero raggiunto il sabato pomeriggio.

Arrivati sul posto cominciammo a preparare l’attrezzatura e dopo circa un’ora eravamo in pesca.

Verso mezzanotte la prima partenza sulle canne di Graziano, ma il pece si slamò e la montatura rimase incagliata sul fondo.

Nulla di fatto, pazienza!

Verso le 4 un’altra partenza sulle canne di Graziano, ma stessa storia: pesce slamato e montatura incagliata.

Tutto perché stavano crescendo i "Cappelloni" e le loro radici molto dure non ci lasciavano pescare correttamente.

 

Valerio

 

Fatto il punto della situazione, dopo aver sentito per telefono Valerio e Riki, decidemmo di spostarci in un canale poco distante: il Canal Bianco.

Arrivammo nel posto prescelto verso le 11 e rimontammo il tutto.

Poco prima del tramonto ecco arrivare finalmente Vale e Riki, di ritorno da una gita al mare.

Velocemente e quasi completamente al buio montarono le canne e i pod e lanciarono a ridosso della sponda opposta, mentre con il cobra iniziavamo a pasturare con una buona dose di boiler.

Appena finito di pasturare si unirono a noi che stavamo iniziando a preparare la cena.

Il tempo di fare due passi e la canna di Vale, l’ultima a destra, inizio a suonare.

Una partenza lenta, ma costante che lasciò tutti di stucco; anche quando Valerio ferrò e urlò "è grossa, è grossa!"

Rimanemmo di ghiaccio!!!

Solo quando iniziammo a sentire lo stridere della frizione ci alzammo, raggiungendolo velocemente.

Il pesce in pochi secondi aveva preso un centinaio di metri di filo e continuava la sua corsa ingovernabile, fino a quando Vale decise di seguirlo, rincorrendolo lungo la sponda del canale, per fortuna ben accessibile.

Arrivato nei pressi di una curva del canale, il pece si fermò e Valerio volle forzarlo mettendo a dura prova l’attrezzatura.

Piani piano il pesce si avvicinava, ma arrivato davanti a noi ripartì come una furia nella direzione opposta, prendendo metri e metri di lenza, senza mai fermarsi: ricominciò l’inseguimento.

Vale era sfinito, mi cedette la canna per riposarsi un po’ il braccio.

Per un’altra ora il tira e molla continuò, e anche il mio braccio ormai non ne poteva più, allora passai la canna a Riki.

Il "mostro" aveva una forza impressionante: quando riuscivamo a prendergli 10 mt di filo, lui ripartiva e ce ne riprendeva il doppio.

In questo modo passo un’altra buona mezz’ora: eravamo disperati e sfiniti, al punto che pensavamo di tagliare la lenza per mettere fine a quella tortura.

Avevamo percorso più di 300 mt di sponda quando Riki, sfinito ripasso la canna a Valerio.

Finalmente il pesce dava segni di stanchezza e piano piano si lasciò tirare verso la nostra sponda.

Cominciammo a vedere enormi bolle d’aria venire verso di noi.

Vale usò le sue ultime forze per provare a far emergere il "mostro"; ecco allora che un enorme sagoma affiorò per pochi secondi, riprendendo subito il fondo con una violenta scodata.

A quel punto fu chiaro a tutti che non si trattava di una grossa carpa, ma di un enorme siluro!

Vale mi cedette di nuovo al canna, e ricominciai a tirare a più non posso; il pesce, questa volta, si lasciava governare con più facilità, facendosi tirare di nuovo in superficie, quasi senza opporre resistenza.

Questa volta riuscimmo a vederlo tutto!

Era lì a galla davanti a noi…ed era enorme!

 

A fianco il gruppo di amici coinvolti in questa avventura inaspettata. Non è raro che le boiles interessino questi grossi pesci, anche se, la taglia è di norma più modesta. Complimenti di nuovo ai nostri carpisti per la riuscita della cattura

Graziano, Valerio, Andrea e Riccardo

 

Dal vivo nessuno di noi aveva mai visto un siluro di quelle dimensioni!

Lentamente lo tirai verso Riki e Vale, che furono pronti ad afferrarlo per la mandibola, riuscendo al secondo tentativo a trascinarlo sulla riva.

Per un minuto non siamo riusciti a dire una parola; era lungo 220 cm e l’abbiamo stimato sui 70 kg di peso.

L’unione ha fatto la forza, ed alla fine tutti abbiamo contribuito alla cattura, ma a Vale va il merito di aver movimentato la serata agganciando un bestione di simili dimensioni, con una attrezzatura da carpfishing, che ha retto ben 2 ore e 40 minuti di dura lotta.

CHE AVVENTURA!!!


Aprire in FontanaIl Siluro a Spinning