PIOVE
DI SACCO |
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Orate, carpe e
lucci. Sono molte le specie che si pescano ancora nelle nostre acque
In
autunno buone possibilità per i pescatori
Il freddo è infine arrivato, anche se con un po' di ritardo. Ma le
temperature di fiumi e canali, che ancora conservano il calore
accumulato nella lunga estate, ne hanno risentito di poco. Stiamo
vivendo un novembre anomalo dal punto di vista meteorologico, ma non
privo di buone opportunità per i pescatori che hanno la possibilità di
scegliere se cimentarsi con specie che abboccano solitamente nei mesi
caldi, come la carpa, o con specie tradizionalmente considerate
invernali come il luccio. E naturalmente non bisogna tralasciare
l'inossidabile cavedano, pesce buono per tutte le stagioni, che in
questi giorni sta dando grandi soddisfazioni a chi lo sa pescare.
In questa rubrica tralasceremo per una volta l'agonismo, per dedicarci a
un discorso complessivo sulla pesca e per rispondere alle domande che ci
sono state poste da alcuni lettori.
Cominciamo col ringraziare Antonio Marcellan, grande appassionato di
pesca in mare, che ha segnalato lo splendido momento per le orate. In
effetti, se il tempo e le condizioni del mare lo consentono, questo è
il periodo migliore per catturare delle belle orate pescando nelle «tegnue»
o, meglio ancora, per quanto lo consente la normativa vigente, vicino
alle piattaforme del Cnr. Sempre in questi giorni, senza neppure
spingersi troppo al largo con l'imbarcazione, si possono catturare
seppie e soprattutto bellissimi calamari. Com'era da aspettarsi, la
pesca allo sgombro ha subito un forte calo, dopo aver fatto comunque
vivere ai suoi appassionati un'estate davvero esaltante.
Torniamo alle acque dolci sotto casa, per rispondere a una lettera
inviata da Sandrino Valonta che scrive dalla Bassa e che si definisce
«un vecchio pescatore con parecchi lustri di esperienza alle spalle».
Il signor Valonta contesta garbatamente l'istituzione di aree no-kill
dedicate al luccio, affermando che questo pesce predatore è
responsabile della spopolamento di molti corsi d'acqua. Un'affermazione,
questa, che non ci trova d'accordo. Che il luccio sia un vorace pesce
predatore non lo contesta nessuno, ma che sia lui la causa della scarsa
pescosità dei nostri fiumi ci pare francamente eccessivo. E lo dimostra
proprio la ricchezza dei tratti no-kill istituiti dalla Provincia. Se
una specie può definirsi pericolosa per l'ecosistema, a parte l'uomo,
è il siluro. Un pesce d'origine danubiana, immesso illegalmente e
irresponsabilmente nelle acque della nostra regione e che sta spopolando
interi tratti di fiumi come il Po.
Sempre in tema di lucci, ricordiamo
che se ne stanno catturando splendidi esemplari anche fuori dai tratti
no-kill nel Brenta, nel Brentella e nel Bacchiglione. Col freddo, questi
pesci tendono a starsene rintanati sul fondo, ma sono sempre pronti a
liberare la loro aggressività se sollecitati da un'esca appropriata.
Molto utilizzato è il minnow con paletta, che raggiunge velocemente il
fondo e che si muove con veloci vibrazioni.
Concludiamo segnalando la foto di uno splendido cavedano, purtroppo non
pubblicabile per l'inquadratura non centrata, inviata da Mario Lavezzi,
evidentemente più a suo agio con la canna che con la macchina
fotografica. Lavezzi spiega di essere un appassionato di pesca con la
mosca sommersa e la consiglia a tutti i pescatori, sostenendo che questa
è la tecnica migliore per catturare cavedani nel periodo invernale, in
particolare quando l'acqua è alta e veloce, e non avrebbe senso
utilizzare la solita «battuta».
Appuntamenti sportivi. Domenica prossima, la società Vecio Tunel
organizzerà la prova del promozionale Trota Lago, nell'impianto
sportivo di Trambacche. Sempre domenica, al lago 2001 «Da Vincenzo»,
si svolgerà la finale del Torfeo Veneto. Organizza il Team Euganei
Maver.
Due righe anche per la tradizionale manifestazione di pesca al colpo,
individuale e a squadre, dedicata alla memoria di Mario Donato e giunta
oramai alla sua ottava edizione. Il trofeo è messo in palio dal Lenza
Club Ignesti e si svolgerà domenica nell'Idrovia tra Saonara e Vigonovo.
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