Le operazioni di recupero di tinche, nel
lago di Endine, a scopo di riproduzione
artificiale, ha riservato una poco gradita
sorpresa agli appassionati della lenza e
agli ittiologi che si occupano della salute
di questo lago.
Giovedì scorso, durante gli interventi
messi in atto dal Servizio
faunistico-ambientale della Provincia di
Bergamo, alcuni tecnici hanno potuto
catturare con un potente elettrostorditore,
ben 25 siluri di tutte le classi di età, di
cui uno dalle dimensioni eccezionali:
misurava cm 150 per 27 kg di peso.
L'età del grosso siluro stimata dagli
ittiologi intorno agli otto anni, a giudizio
degli esperti è la prova che questo
voracissimo, quanto infestante pesce, si è
ormai stabilmente insediato anche nelle
acque del Lago della Val Cavallina.
«Dopo questi eccezionali, ma prevedibili
risultati ottenuti con l'elettropesca»,
afferma Alberto Testa, tecnico del Servizio
faunistico-ambientale, «verranno effettuati
interventi mensili nel periodo estivo e
autunnale per proseguire le ricerche
sull'alimentazione del siluro. I primi dati
acquisiti attraverso l'analisi dei contenuti
stomacali, ci indicano che i soggetti di un
anno di età si nutrono prevalentemente di
invertebrati e larve di libellula, quelli di
2-3 anni in prevalenza di gamberi americani,
mentre i soggetti di taglia maggiore hanno
un'alimentazione quasi esclusivamente
ittiofaga. La presenza di una popolazione
così consolidata di siluri», continua
Testa, «vanifica ogni intervento di
ripopolamento ittico; in ogni caso è
prudente evitare qualsiasi immissione di
pesce a eccezione delle anguille e di lucci
e tinche provenienti dagli incubatoi, ciò
al fine di evitare l'introduzione di nuovi
soggetti di questa specie indesiderata».
Le cause della comparsa del siluro nei laghi
bergamaschi non è chiara, ma non sono pochi
i pescatori che fanno risalire la causa alle
semine del cosiddetto «misto Po», ossia
una miscela variegata di pesci appartenenti
a numerose specie, pescati con apposite reti
nel più grande fiume italiano e
commercializzate con questa denominazione
sino all'inizio degli anni Novanta.
Nel «misto Po» finito nella acque del lago
di Endine con ogni probabilità , insieme ad
alborelle, vaironi, triotti e savette erano
presenti anche piccoli esemplari di siluro
che si sono rapidamente ambientati nel
bacino lacustre bergamasco e che ora
minacciano, data la loro dimensione e
voracità, di eliminare le specie ittiche
locali preesistenti.
A novembre si svolgerà un incontro per
illustrare i risultati raggiunti con
l'iniziativa «Caccia al siluro».