Protesta
contro i siluri uccisi
Pozzolo,
gli ambientalisti: era meglio togliere i rifiuti
MARMIROLO (Pozzolo) Erano in trenta, domenica scorsa, i soci
del Gruppo Siluro Italia, sulle rive del Mincio a protestare
contro la mattanza di siluri, in acque veronesi, autorizzata
dall'amministrazione provinciale di Verona. In testa al
gruppetto di protestanti, Yuri Grisendi, noto pescatore
ambientalista che si sta battendo in questi giorni contro la
decisione del responsabile del settore ambiente scaligero di
aver autorizzato «un massacro inutile e ingiustificato»
tramite l'invio, da parte delle associazioni di pescatori di
tutta Europa, di centinaia di e - mail. «Risultato della
mattanza di domenica 30 - ha detto Grisendi - una ventina di
siluri infiocinati e due camioncini per portarli via, una
ventina di sub armati di fucile e altrettante persone armate
di raffio per il recupero, decine e decine di familiari dei
sub con panini e bibite per il conforto, due macchine dei
carabinieri e due della polizia, due della vigilanza ittico -
venatoria e decine di curiosi. Tutti insieme, se armati di
sacchetti dell'immondizia - ha detto ancora Grisendi del
gruppo Siluro Italia - invece che di fucili, avremmo potuto
ripulire l'argine dall'enorme quantità di immondizie non
biodegradibile, presente lungo 5 Km di banchina: una discarica
abusiva bella e buona. Invece, il colpevole di tutto è sempre
il siluro! Non parla, non si vede, non può difendersi. E
questo nel nome dell'ambiente! Abbiamo controllato gli stomaci
dei siluri catturati, introducendo il braccio dalla bocca
verso l'interno e non tagliando la pancia al povero animale:
nessuna traccia di cavedani da chilo, nutrie da 70 cm, germani
reali, lattine di coca o addirittura cani. Tutti esemplari -
ha concluso Grisendi - tra i 5 e 10 kg, due di 30 - 40 kg e
uno di 50. Dati bel lontani dai 350 kg dichiarati per «dimostrare»
la validità di un massacro autorizzato.
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I rifiuti abbandonati sul bordo del fiume
I siluri catturati ed uccisi nel Mincio
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