È al centro
di un business non trascurabile nonché il protagonista, suo
malgrado, di possibili atti di crudeltà verso un animale
domestico, il gatto. Lui è il pesce siluro, gigantesco
"clandestino" che ha ormai colonizzato da decenni le
acque del Po.
La notizia è di domenica scorsa e narra di un episodio
accaduto nel mantovano, nelle acque alla confluenza tra Po e
Mincio: un pescatore si sarebbe servito di un gattino vivo
come esca per invogliare questo pigro abitatore dei fondali e,
se dovesse trovare conferma, farebbe diventare reale anche il
timore che qualche pescasportivo locale prima o poi voglia
provare a imitare questa crudeltà da codice penale.
Che l'esca viva sia il più ghiotto richiamo alimentare per
il predone dei nostri fiumi, è cosa nota, ma le vittime
designate erano solitamente l'anguillina o del carassio. In
assenza di altro, il siluro si fa allettare da interiora di
animale, da qualche carcassa di volatile o altri animali morti
purché odorosi e in decomposizione al punto giusto. Ma fatti
del genere sono mai accaduti lungo il Po polesano? Chi conosce
bene i comportamenti dei "cacciatori di siluri" è
il comandante dei vigili provinciali Claudio Zampollo: «Mi
sembra davvero incredibile che si possa arrivare a tanto.
Escludo che siano capitati fatti simili nel territorio che
controlliamo come guardie provinciali. A dire il vero, neanche
se ne è mai sentito parlare. Tecnicamente non riesco a
immaginare come si possa usare un gattino come esca. Se va sul
fondo annega subito, e in superficie il siluro non si pesca,
specialmente se l'acqua, come in questo periodo, si riscalda».
Di certo, ha confermato Zampollo, se le guardie provinciali
dovessero imbattersi in episodi di questo genere la denuncia
sarebbe immediata e le conseguenze penali, alla luce della
nuove normative sul maltrattamento degli animali, molto
pesanti.
Da un (presunto) episodio di crudeltà a un (concreto)
business. Da anni il Polesine sta, suo malgrado, laurendosi
patria indiscussa della pesca al siluro. Ne è prova
l'affluenza di lenze da oltre confine richiamate dalla
pescosità delle acque di Po e Canalbianco. Sembra anche sia
siano gettate le basi per una sorta di economia emergente
legata alla a questa attività di pesca. I pescatori di
professione si sono riscoperti infatti "cacciatori di
siluri su commissione" per le ditte esportatrici di pesce
nei mercati del centro e nord'Europa. Dall'altro gli operatori
del terziario locale affittano house boat e bungalow per gli
appassionati in ferie. Il cerchio si chiude con il fatto che
il "triangolo d'oro" della pesca al siluro tra le
province di Rovigo, Ferrara e Mantova fa già bella mostra sui
cataloghi dei tour operator di Germania, Austria e Repubblica
Ceca.
Potrebbe quindi essere plausibile che qualcuno, pur di
immortalare la preda da record - che gli farebbe fruttare
anche un po' di quattrini - ricorra a metodi fuori legge.
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