BRESCIA
- Fulmine a ciel sereno sulla Consulta provinciale
della Pesca chiamata, ieri in via Milano, a decidere su
due importanti argomenti all’ordine del giorno: la
convenzione per la riapertura della pesca in alcune
lamette delle Torbiere e la presenza dei siluri nelle
stesse Torbiere e nel lago d’Iseo. Il fulmine non
ha fatto vittime, per fortuna, ma ha creato inevitabile
disappunto tra i membri della consulta. É piombato
sotto forma di una lettera del neo Consiglio di
Amministrazione della Fipsas di Brescia (consiglio
appena eletto, ma non ancora in carica, giacché lo
diventerà con il 1° gennaio del 2002). La neo sezione
Fipsas prendeva le distanze dal Regolamento (tra l’altro
già approvato alcuni mesi fa) e dalla Convenzione per l’esercizio
della pesca nelle Torbiere e invitava l’assessore
Sandro Sala a lasciare tempo per poter riflettere. Sennonché
- e l’assessore Sala è stato esplicito - non si tiene
conto di tutto il lavoro di anni, degli sforzi compiuti
sul piano giuridico, scientifico, dell’impegno di
persone e di volontà politiche di cui si è reso
promotore e responsabile l’assessorato provinciale
della pesca in primo piano, la Regione e, quindi, il
Consorzio per le Torbiere, il comitato tecnico
scientifico, tutti gli organi istituzionali coinvolti in
un progetto di grande portata e significato. «Voglio
precisare - ha spiegato Sandro Sala - che questo lavoro
è nostro, perché nessun altro, se non ci fosse stato
un impegno costante, avrebbe potuto condurre in porto
una battaglia così difficile, fatta anche di faticosa e
difficile opera di convinzione. Si sono aperte serrature
che non sembravano disposte ad essere forzate e porte
che volevano restare chiuse. Ed ora si vuole rimettere
in discussione tutto quanto? Sia chiaro che questa
Convenzione, con o senza il consenso della Fipsas, resta
all’ordine del giorno. La Fipsas potrà firmarla o non
firmarla. Potrà accettarla o ridiscuterla. Deciderà.
Ma non può fermarmi. Perciò chiedo alla Consulta di
votare». Ed il voto è stato unanime. Il
"sì" è venuto anche da Pietro Belotti neo
consigliere del nuovo Cda Fipsas. «Anche per me questa
lettera piove dall’alto. Non ne sono stato
informato», ci spiega. «Il mio è un voto coerente perché
sono tra coloro che sanno quale grosso impegno ci sia
stato per raggiungere questa Convenzione». Proseguono
intanto le prove di pescabilità. Sono positive, ma non
esaltanti. Ed ancora nessun siluro. Sono stati invece
catturati, ed accade per la prima volta nelle cosiddette
lamette, (tra l’altro interessate da ieri da un
versamento di un misterioso liquido oleoso). Sono
cinque siluri di piccola taglia, di due anni e mezzo o
poco più, incappati nelle "trappole" tese dal
prof. Gaetano Barbato, ittiolo del Consorzio. Sorpresa e
sconcerto da parte dello studioso che sino a ieri, in
quella zona non ne aveva trovati. L’ipotesi più
probabile è che si siano portati in acqua bassa e più
calda per svernare, ma la certezza più allarmante è
che nel basso lago d’Iseo, tra Clusane e Iseo si sia
formata una colonia ormai consistente. Urgente
intervenire. Avevamo già annunciato nell’"Angolo
del pescatore" una campagna antisiluro. I termini
sono stati ora messi a punto, ma l’assessore Sala ha
deciso di renderli noti in una Conferenza stampa che
avrà luogo martedì 4 dicembre alle 10,30 a Clusane.
Sono stati invitati a partecipare tutti i giornalisti
della carta stampata e delle Tv pubbliche e private,
tutte le associazioni provinciali dei pescatori, i
membri della Consulta, il Cda del Consorzio e i sindaci
dei Comuni interessati. |
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