E' caccia al pesce siluro coi fondi Ue

SESTO CALENDE — Caccia al pesce siluro nelle acque del Ticino, con una campagna finanziata dall'Unione Europea. Un ''abitante'' scomodo, proveniente dall'est europeo e di recente immigrazione nelle acque del fiume Azzurro, dalla taglia enorme, lungo anche un paio di metri e del peso di decine di chilogrammi. Un pesce dominante in termini di densità e biomassa, che purtroppo rappresenta una minaccia per tutte le specie ittiche autoctone, in particolare pighi, ormai scarsissimi e della trota marmorata che pare scomparsa dal Ticino. Un dato che fa ritenere il terribile siluro oltre che uno dei responsabili del decremento ittico. Le barche usate per la pesca al siluro sono lunghe e sottili, con il fondo piatto, in grado di andare anche con un palmo d'acqua. L'equipaggio è composto da 4 pescatori: uno sta al motore, il secondo stiva i siluri pescati, il terzo gestisce l'equipaggio e il quarto maneggia l'elettrostorditore, un attrezzo usato a scopo scientifico, capace di colpire con una scossa elettrica qualsiasi cosa si trovi in acqua nel raggio di qualche metro. Così i pesci siluro vengono a galla ubriachi e pronti ad essere catturati. La caccia è aperta. La presenza di sbarramenti fluviali invalicabili, sprovvisti cioè di passaggi artificiali per pesci, come la diga di Porto della Torre e quella di Pamperduto a Somma Lombardo, determinano l'interruzione della continuità del Ticino e la preclusione dell'accesso a zone di riproduzione per i pesci più piccoli, cibo prelibato, come lucci o trote marmorate per i pesci siluro. Se venisse ripristinata la continuità fluviale in queste due dighe, il Ticino sarebbe di nuovo in connessione con un grande lago profondo come il Verbano e col bacino a monte, restituendo finalmente ai pesci una vastissima area da colonizzare.

Fimon e siluri 2003Gazetta Parma 2