«Pesce siluro pericoloso: deve essere catturato»
 
«Anche ora che l'ultimo anatroccolo è stato messo in salvo, il pesce siluro (che domenica ha divorato un'anatra), è una pesante minaccia per gli animali che vivono nel laghetto Amendola». Così commenta Piero Milani, coordinatore del Centro Soccorso Animali di Modena. Il siluro ha già attaccato anche un germano, che vive nel lago con una zampa amputata, e quando il vorace pesce ha fame, porta sott'acqua i piccoli e li divora. Succede spesso di notte e quindi, a differenza di domenica, i passanti gente non se ne sono accorti». Piero Milani, mentre da un lato ribadisce la necessità di operare con sollecitudine per la cattura del pesce, dall'altro racconta con soddisfazione il salvataggio dell'ultimo anatroccolo rimasto da domenica solo, in balia del pesce siluro.
«Il piccolo, da noi battezzato 'Intrepido' è diventato la mascotte del nostro Centro. Fino all'altra sera vagava nei punti più pericolosi del lago. Le altre anatre lo respingevano dalle loro nidiate. Con una barca, ci siamo calati in acqua ed abbiamo impiegato alcune ore, per portarlo in salvo. Ora 'Intrepido' è ritornato vispo fra i suoi fratelli. Per riconoscerlo, gli abbiamo legato un fiocco rosso ad una zampetta. Fra un mese, se il pesce siluro non sarà catturato, sistemeremo altrove gli anatroccoli».

Tesa una trappola al pesce assassino

«Cercheremo di catturare attraverso apposite esche il pesce siluro (che domenica al parco Amendola ha divorato un'anatra); ma non svuoteremo, come qualcuno aveva chiesto, il lago, per non distruggere ogni forma di fauna acquatica». Questo ha risposto la responsabile dell'ufficio comunale «Diritti degli Animali», Angela Spampanato, di fronte all'apprensione e alle richieste di intervento di coloro che portano abitualmente i loro figli a giocare presso il lago.
«Il siluro non aggredisce l'uomo. Si ciba di pesce ed uccelli acquatici. Riconosco che, se quello di domenica è stato uno spettacolo cruento
e non adatto per i piccoli visitatori del parco, però le famiglie non debbono assolutamente temere per l'incolumità dei figli».
«Come amministrazione comunale — prosegue Angela Spampanato — siamo a coscienza del problema da un paio di anni e stiamo operando per recuperare un equilibrio dell'ecosistema nei laghetti. La presenza dei siluri non è una novità. L'anno scorso impiegammo mesi per catturarne uno di 35 chili, che riusciva a liberarsi delle esche, attorcigliandole attorno al supporto del rifugio delle anatre. Lo trovammo morto, perché aveva divorato una tartaruga esotica. Anche la presenza di questa specie sta distruggendo sempre più l'ecosistema dei laghetti. Si tratta di esemplari americani, che vengono acquistati quando sono di piccole dimensioni. Al momento in cui si ingigantiscono i proprietari se ne liberano, lanciandoli nei laghetti. In merito all'episodio di domenica, devo pensare che l'anatra uccisa fosse molto giovane e inesperta. Quelle più vecchie conoscono la presenza del pericoloso siluro e volano nel lago attiguo. Gli anatroccoli orfani saranno cresciuti presso i nostri rifugi e poi collocati altrove. Il piccolo che è rimasto solo nel lago Amedola, sta bene e si è già aggregato ad un altro gruppo».
Mentre Angela Spampanato ribadisce l'impegno dell'amministrazione di intensificare gli appostamenti al siluro, ricorrendo all'impiego di pescatori specializzati, dall'altro invita chi intende liberarsi di animali esotici scomodi (perché troppo cresciuti e voraci) a prendere contatti con gli uffici comunali, per trovare assieme a lei una giusta collocazione della fauna, in modo da non danneggiare l'ecosistema di laghi, o corsi d'acqua.
La dottoressa Spampanato sta pure coordinando in questo periodo un recupero delle voraci tartarughe esotiche presenti nei laghetti Amendola, per le quali si stanno cercando idonei luoghi di collocazione.
Nella foto: il lago nel parco


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