«Troppo
comodo prendersela con il pesce siluro»
Il predatore venuto dall’Est ha un gruppo di fan
- Il Parco del Ticino sta lavorando, con i
finanziamenti dell'Unione Europea, al recupero della
trota
marmorata. Un progetto che prevede, tra i tanti
interventi, lo studio e il contenimento (tramite
cattura) del siluro,
un pericoloso competitore. Ma il Gruppo Siluro
Italia (www.grupposiluro.it),
associazione di Borgoforte (Mantova) che conta 150
iscritti, difende il predatore venuto dall'Est. «Non
siamo estremisti - dice il presidente Yuri Grisendi
- ma abbiamo la sensazione che il siluro
stia facendo da capro espiatorio per tutti i
problemi veri dei fiumi: l'inquinamento, il
bracconaggio, gli sbarramenti». Grisendi per
sostenere le sue tesi porta l'esperienza diretta. «Fino
a dieci anni fa il Po era un fiume morto: c'erano
solo carassi. Poi il siluro
ha operato una selezione: i carassi sono diminuiti,
gli altri ciprinidi sono tornati. Oggi anche il siluro
ha trovato un equilibrio perché se la taglia media
è sempre alta (40-50 chili con punte di 80-90), la
quantità è sicuramente diminuita rispetto agli
anni del boom, che sono stati il '95 e il '96».
Grisendi e soci hanno elaborato anche una personale
forma di protesta: «Noi rilasciamo sempre i siluri,
anche quando la legge lo vieta. Perché siamo
sportivi e rispettiamo un avversario che ha
combattuto con onore».
|