«Una
legge per il Delta» |
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Il
consigliere delegato caccia-pesca
di Porto Viro, Virginio Mantovan
fa alcune considerazioni in
relazione ai congressi provinciali
sulla pesca, che si sono tenuti
nei giorni scorsi al Museo della
Bonifica di Cà Vendramin.
«Siamo tutti d'accordo — ha
affermato Mantovan — che per
risolvere i problemi del Delta,
legati soprattutto al mondo della
pesca, sononecessarie opere per
circa trenta-trentacinque milioni
di euro senza poi contare le
manutenzioni ordinarie che si
dovrebbero costantemente fare».
Come si fanno però a prevedere
così tante opere e ricercare così
tanti soldi e pensare di poter
operare con una legge vincolante
come la 394 del '91, la legge
quadro nazionale sui parchi? «Questa
legge — dice — a parer mio è
fuori dal comune; continuiamo a
fare conferenze, dimenticandoci
della sua esistenza. Il Delta ha
bisogno di una legge snella. In
una conferenza, l'ingegner Lino
Tosini ha affermato che per
problemi economici non si riescono
a completare le opere al cento per
cento. E allora, dico io, perché
iniziarle, così andiamo a
vanificare l'opera e il suo
risultato. Il problema della pesca
rimane a monte, avendo noi i due
fiumi più inquinati d'Europa dopo
il Danubio. Bisogna cominciare a
ragionare in questi termini,
bisogna rendere la nostra acqua di
qualità. Come dimenticare che è
scomparsa la passera e l'anguilla
che identificavano il nostro
territorio. Se vogliamo reinserire
lo storione nelle nostre acque,
bisogna dargli qualità d'acqua.
Non si può pensare di risolvere
questo problema con la pesca da siluro
o con la pesca turismo o con il
Museo – Acquario». |
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