09 Aprile 2002
«Una legge per il Delta»
 
Il consigliere delegato caccia-pesca di Porto Viro, Virginio Mantovan fa alcune considerazioni in relazione ai congressi provinciali sulla pesca, che si sono tenuti nei giorni scorsi al Museo della Bonifica di Cà Vendramin.
«Siamo tutti d'accordo — ha affermato Mantovan — che per risolvere i problemi del Delta, legati soprattutto al mondo della pesca, sononecessarie opere per circa trenta-trentacinque milioni di euro senza poi contare le manutenzioni ordinarie che si dovrebbero costantemente fare». Come si fanno però a prevedere così tante opere e ricercare così tanti soldi e pensare di poter operare con una legge vincolante come la 394 del '91, la legge quadro nazionale sui parchi? «Questa legge — dice — a parer mio è fuori dal comune; continuiamo a fare conferenze, dimenticandoci della sua esistenza. Il Delta ha bisogno di una legge snella. In una conferenza, l'ingegner Lino Tosini ha affermato che per problemi economici non si riescono a completare le opere al cento per cento. E allora, dico io, perché iniziarle, così andiamo a vanificare l'opera e il suo risultato. Il problema della pesca rimane a monte, avendo noi i due fiumi più inquinati d'Europa dopo il Danubio. Bisogna cominciare a ragionare in questi termini, bisogna rendere la nostra acqua di qualità. Come dimenticare che è scomparsa la passera e l'anguilla che identificavano il nostro territorio. Se vogliamo reinserire lo storione nelle nostre acque, bisogna dargli qualità d'acqua. Non si può pensare di risolvere questo problema con la pesca da siluro o con la pesca turismo o con il Museo – Acquario».

La Gazzetta di ReggioIl Tirreno