Dora Baltea (Valle d'Aosta - Piemonte)
30 Aprile - 6 Maggio 2001

Inquinamento e rischio idrogeologico. Sono queste le due facce di un unico, grande problema, rappresentato da un uso del territorio che non rispetta la natura e genera disastri. Uno scenario diffuso nel nostro paese, che purtroppo non risparmia neppure Dora Baltea e torrente Chiusella, i primi due corsi d’acqua presi in considerazione dalla tappa di Piemonte e Valle d’Aosta di Fiuminforma. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dalle analisi effettuate lungo il corso della Dora Baltea e del torrente Chiusella dai tecnici di Fiuminforma

Nel valutare l’esito delle analisi, i biologi di Fiuminforma hanno dovuto tenere in considerazione le condizioni atmosferiche di questo periodo, caratterizzate da piogge intense che hanno notevolmente aumentato la portata del fiume. I dati raccolti da Legambiente trovano però una conferma in quelli forniti dall’Arpa, che è impegnata da tempo in un monitoraggio periodico della Dora Baltea e del torrente Chiusella. I parametri utilizzati da Legambiente per verificare la qualità delle acque riflettono le pressioni dell’attività umana sull’habitat naturale. Il monitoraggio effettuato dai biologi di Fiuminforma ha avuto luogo in nove stazioni di prelievo sulla Dora Baltea e tre sul torrente Chiusella. Nel caso della Dora Baltea, le analisi dei campioni prelevati nel tratto che scorre in territorio valdostano, a Courmayeur - La Palud, Villeneuve, e ad Aosta a valle del depuratore, hanno restituito tutte valori che rientrano nella seconda classe di qualità, corrispondente ad un ambiente con moderati sintomi di inquinamento o alterazione. La situazione peggiora nel tratto piemontese del fiume: all’altezza di Torre Balfredo, Ponte Strambino, Moncrivello, Cigliano e Saluggia, infatti, lo stato di qualità dell’acqua è pari ad una terza classe, mentre l’ultimo punto di campionamento a Crescentino, in corrispondenza della frazione Galli, rientra nella quarta classe, che descrive un ambiente molto inquinato. Le cattive condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato le giornate dedicate al monitoraggio hanno reso impossibile il campionamento in stazioni intermedie tra Aosta e Torre Balfredo. In ogni caso, i risultati emersi dalle analisi di Legambiente confermano la necessità di potenziare i sistemi di depurazione degli scarichi che gravano sulla Dora Baltea, sia nel suo tratto valdostano sia in quello piemontese. Per quanto riguarda, invece, le analisi compiute sul torrente Chiusella, in tutte e tre le stazioni di prelievo, a Garavot, Rueglio e Issiglio, sono stati rilevati valori che rientrano nella seconda classe di qualità.

"Le analisi di Fiuminforma condotte sulla Dora Baltea - ha commentato Vanda Bonardo, Presidente di Legambiente Piemonte - rivelano livelli di inquinamento che finiranno per deteriorare ulteriormente se non verrà mantenuta alta l’attenzione rispetto alle captazioni d’acqua e alla necessità di potenziare i sistemi di depurazione. Il grande problema della Dora Baltea, ma anche del Chiusella, è rappresentato proprio dai prelievi di acqua ad uso agricolo o idroelettrico, che rischiano di distruggere l’ecosistema. Va sottolineata, inoltre, l’importanza delle fasce di pertinenza fluviale, che sono utili per contenere le alluvioni ma anche per permettere al fiume di esercitare le sue capacità autodepurative attraverso la divagazione, ovvero la tendenza naturale a formare delle sinuosità. Le opere di difesa che negli ultimi decenni hanno soppresso i meandri, chiudendo le curve di divagazione e costringendo le portate dei fiumi in alvei strettissimi, hanno avuto come conseguenza un incremento del rischio-alluvioni e un peggioramento della qualità delle acque".

"È fondamentale che nel nostro paese la cultura dell’emergenza ceda il passo una volta per tutte alla cultura della prevenzione - ha aggiunto Sandro Scollato, portavoce di Fiuminforma - Pensare di risolvere tutti i problemi legati alla presenza dei fiumi con qualche colata di cemento è, al tempo stesso, illusorio e pericoloso, sia dal punto di vista dell’incolumità della popolazione sia per quanto riguarda la conservazione e la salvaguardia dell’ecosistema. I disastri ambientali, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi sono la diretta conseguenza di scelte sciagurate compiute dall’uomo: dall’attività selvaggia di cementificazione degli argini alla canalizzazione, dall’escavazione in alveo alla costruzione di dighe e sbarramenti, che hanno stravolto il territorio, privandolo delle sue difese naturali in caso di precipitazioni, anche quando le piogge non sono affatto straordinarie".

I risultati delle analisi

Stazione di prelievo Stato ecologico
Courmayeur - La Palud Classe II
Villeneuve Classe II
Aosta - Valle depuratore Classe II
Torre Balfredo Classe III
Ponte Strambino Classe III
Moncrivello Classe III
Cigliano Classe III
Saluggia Classe III
Crescentino - Frazione Galli Classe IV
Garavot Classe II
Rueglio Classe II
Issiglio Classe II

Legenda

Classe I Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile
Classe II Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o alterazione
Classe III Ambiente inquinato o comunque alterato
Classe IV Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato
Classe V Ambiente fortemente inquinato e fortemente alterato

Riferimento normativo: Dlgs 11 Maggio 1999 n. 152


InquinamentoIl Po Piemontese