L'Eco di Bergamo 

21 Marzo 2003


Olio nel Po: la chiazza va verso il mare
 

Almeno 20 mila litri di carburante si sono riversati nel fiume da una caldaia malfunzionante, attraverso un canale abusivo. Un disastro ecologico di difficile risoluzione.

TORINO -  Almeno 20 mila litri di olio combustibile si sono riversati ieri, da una caldaia malfunzioante, nel Po.

Un vero e proprio disastro ecologico, che rischia di assestare un nuovo colpo letale alla salute, già precaria, di uno dei fiumi più importanti del Paese.

Sul corso d'acqua, un'enorme chiazza si sposta alla velocità di un chilometro l'ora. Alcuni canali di irrigazione, per sicurezza, sono già stati chiusi. Ma il problema resta, e il fiume, che attraversa mezza Italia prima di andare a gettarsi nell'Adriatico, rischia di portare con sé i propri veleni per chilometri.

Per individuare i responsabili dell'inquinamento i tecnici hanno dovuto risalire uno ad uno i diversi canali di scolo che si gettano nel fiume.

Alla fine, hanno scoperto un locale caldaia che serve otto enormi palazzi (10 piani ciascuno) nel quartiere di Santa Rita, a Torino. Il locale era completamente invaso dall'olio combustibile, che si è riversato nel fiume attraverso un canale di scolo abusivo.

Individuata la fonte, il problema è stato risolto in fretta. Nel frattempo però, almeno 20 mila litri di materia oleosa si erano riversati nel fiume.

Eliminarli, ora, non sarà facile. I tecnici sono al al lavoro per studiare le diverse possibilità. Nel frattempo, la chiazza naviga, senza freni, verso il mare.

 


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