Po (da Guastalla al Delta)
20 - 27 Maggio 2001

Un futuro diverso per il Po. È quello che chiede Legambiente, prendendo spunto dalla conferenza stampa di presentazione dei risultati delle analisi compiute sul grande fiume, nel tratto tra le province di Reggio Emilia e Rovigo, dai biologi di Fiuminforma,

"Dalla salute dei fiumi - ha spiegato Sandro Scollato, portavoce di Fiuminforma - dipende anche il nostro benessere. È questo il messaggio che abbiamo voluto lanciare in tutta Italia attraverso questa campagna. Nel caso del Po, il legame tra la salute del fiume e il benessere della popolazione è ancora più evidente. Lo stato del suo bacino, dei suoi laghi e dei suoi affluenti, infatti, incide in misura notevole sulla qualità delle acque dell’Alto Adriatico. Non bisogna inoltre dimenticare che, come è emerso in maniera drammatica lo scorso anno, la sicurezza di centinaia di migliaia di cittadini è strettamente legata alla tenuta degli alvei fluviali, stravolti dalle centinaia di opere costruite sulle sponde, dalle regimazioni, dagli imbrigliamenti artificiali e dall’attività estrattiva. Tutti fattori che contribuiscono in misura massiccia anche all’erosione della costa".

Il tratto del Po sottoposto al monitoraggio dei tecnici di Legambiente è quello compreso tra Guastalla (Reggio Emilia) e Porto Tolle (Rovigo), per un totale di 13 stazioni di prelievo. Analizzando i valori rilevati in ciascun punto di campionamento, emerge chiaramente la netta preponderanza delle seconde classi di qualità ecologica registrate, corrispondenti ad un ambiente con moderati sintomi di inquinamento o alterazione. Le uniche eccezioni in questo senso sono rappresentate dalle stazioni di prelievo di Scorzarolo (Mantova), all’altezza della confluenza dell’Oglio, e di Porto Tolle (Rovigo), in località Cà Venier, dove le analisi hanno restituito valori che rientrano nella terza classe di qualità, pari ad un ambiente inquinato o alterato. Va comunque sottolineato che in entrambi i punti di prelievo citati il peggioramento della classe di qualità registrata è stato determinato dai risultati dell’Indice Biotico Esteso (Ibe), che, a causa della piena e delle caratteristiche naturali del fiume, è stato impossibile rilevare nelle altre stazioni di campionamento. Nel valutare l’esito delle analisi vanno però tenute in debita considerazione le condizioni atmosferiche delle scorse settimane, caratterizzate, soprattutto in Piemonte e Valle d’Aosta, da piogge intense che hanno aumentato la portata, alzando notevolmente il livello del Po. È probabile, infatti, che se le analisi fossero state effettuate con condizioni meteorologiche più idonee, sarebbero state rilevate classi di qualità peggiori e, di conseguenza, un quadro generale dello stato di salute del fiume più compromesso.

"Gli equilibri dell’ecosistema padano - ha commentato Francesco Dradi, segretario di Legambiente Emilia-Romagna - sono costantemente minacciati dal pesante inquinamento del corso d’acqua, che deve sopportare il peso degli scarichi civili di una delle aree del nostro continente con la più alta densità di popolazione, senza contare il forte impatto dei reflui agricoli e industriali. Un’ottica di lettura fuorviante tende a ribaltare sulla vittima, il Po, le responsabilità di questa situazione, figlia in realtà di scelte dissennate compiute dall’uomo. A nostro avviso, si può però ipotizzare un futuro diverso per il più importante corso d’acqua italiano e per i suoi affluenti, che preveda una rete di aree protette fluviali continuativa e non frastagliata in microaree, come purtroppo avviene oggi. Inoltre, il turismo si sta rivelando una scelta economica forte in prospettiva per la difesa dell’ambiente e l’occupazione nelle zone rivierasche del Po".

Fabio Faccini, Presidente del circolo Legambiente di Parma ha aggiunto che "molto resta da fare sia dal punto di vista della depurazione degli scarichi, che deve essere estesa alle aree ancora sprovviste di impianti, sia per quanto riguarda il rischio idrogeologico e la salvaguardia dell’ecosistema fluviale, messo a repentaglio da una politica di bacino che finora si è rivelata deludente e poco incisiva. La grande estensione del territorio attraversato dal Po esige, infatti, un efficace coordinamento tra gli organismi preposti alla sua gestione. Viceversa, gli interventi sul fiume realizzati sulla base di valutazioni e interessi prettamente locali, senza essere inseriti in un progetto di più ampio respiro, sono destinati ad avere ripercussioni negative su tutti i fronti".

I risultati delle analisi

Stazione di prelievo Stato ecologico
Guastalla Classe II
Scorzarolo - Confluenza Oglio Classe III
Sacchetta - Confluenza Mincio Classe II
Ostiglia - A valle della centrale Classe II
Sermide - A valle della centrale Classe II
Ficarolo Classe II
Pontelagoscuro Classe II
Crespino Classe II
Papozze Classe II
Bottrighe Classe II
Contarina - A valle zuccherificio Eridania Classe II
Porto Tolle - Località Cà Venier Classe III
Porto Tolle - Località Pila Classe II

Legenda

Classe I Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile
Classe II Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o alterazione
Classe III Ambiente inquinato o comunque alterato
Classe IV Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato
Classe V Ambiente fortemente inquinato e fortemente alterato

Riferimento normativo: Dlgs 11 Maggio 1999 n. 152


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