Gli appunti del Ghido
PESCA nei CANALI
Un canale, nei pressi di (BO), è la meta consigliataci dal nostro amico Luca Corni, pescatore non praticante per scelta (non sua… il lavoro non lo molla un attimo), ma ci assicura che la prossima volta sarà della spedizione… speriamo.
Rimaniamo Daniele Testi ed io, che ci diamo appuntamento per sabato 20 luglio ore 14:00 per pescare in questo canale.
Le Anguille che utilizzeremo come esca, le acquistiamo alla Pescheria Trepponti, nella caratteristica cittadina di Comacchio (FE), dove i simpatici fratelli Cavalieri, ci rovesciano un paio di guadinate di Anguille in una vasca per scegliere quelle più adatte.
Si parte...
Arrivati sul posto, decidiamo di risalire il canale, al di là di una strettoia di cemento a circa 300 metri dal ponte della strada.
Giunti a destinazione, notiamo la mancanza di “postazioni” create dai pescatori, quindi la zona non è molto battuta.
Il canale si presenta largo circa 20/25 metri con acqua marrone, leggerissima corrente e profondità variabile da 1/1,5 m nel sottoriva e 1,5/2 m al centro.
Optiamo per il posizionamento di 4 canne, 2 a posto fisso e 2 a compiere una lenta passata da riva a riva, sondando un buon tratto di canale |
Le montature sono semplici, di seguito illustro quelle che ho utilizzato io in base alla caratteristiche del canale ed al tipo e dimensione dell'esca.
Dalle 15:30, ora di arrivo sul posto, dobbiamo aspettare fino alle 22 per vedere la prima partenza, che arriva sulla canna in passata a centro canale di Daniele. La canna, non troppo potente, rende difficoltosa ma allo stesso tempo più eccitante, l’operazione di recupero del Siluro.
Appena salpato, lo sdraiamo subito sul telone umido. Alla misura arriviamo ad 1 metro… scattiamo
alcune foto della cattura, nonché quelle dell’immediato rilascio… arrivederci.
Prima di innescare nuovamente la canna a “passata”, rilanciamo quella a “postazione fissa”, recuperata in precedenza per non infastidire il recupero dell’amico Glano… bastano pochi secondi per veder partire anche questa. Stavolta è più grosso e più determinato.
Il Siluro scorazza all'impazzata da una parte all'altra del canale e nonostante il buon controllo da parte di Daniele, si infila sotto un groviglio di radici. Inutilmente cerco di arrivare sulla zona dell’incaglio, il Glano aveva già troncato il trecciato usato come finale… è sempre il più grosso che se ne và!
Arriva la mezzanotte ed è ora di chiudere. Il ritorno alla macchina è lungo e pieno di zanzare, che potranno pasteggiare tranquillamente, senza che mani pericolose possano infastidirle… siamo carichi come asini, ma ne è valsa la pena.
Al mio ritorno a casa, il contakilometri segna 333 km e data l'ora sono stanchissimo… ma ripeto, ne è valsa la pena.
Le catture, ma soprattutto il rivedere vecchi amici d’infanzia con i quali condividere le passioni comuni, sono emozioni che ripagano di qualsiasi sacrificio… qualsiasi.
La pesca è anche questo.
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Ma arrivano le tanto sospirate ferie e si ritorna a visitare il canale.
Questa volta sono in compagnia di un'altro nostro associato GSI... Luca Gerardo di Bologna.
Decidiamo di posizionarci alla sinistra del ponte, in una delle tante postazioni create dai Carpfisherman, molto presenti in questo canale.
Riconfermo le montature della visita precedente come anche le esche... le Anguille dei fratelli Cavalieri.
Dopo diverse ore, passate a scambiarci utili informazioni sulle esperienze maturate nelle varie uscite di pesca, si avvicina l'ora fatidica... le 22.
Da questo momento, può partire una qualsiasi delle 5 canne ed infatti... 22:05... parte la frizione del mulinello. Mano sulla bobina e ferrata secca... agganciato!
Il Glano punta verso il canneto della nostra sponda e questo ci obbliga ad una rincorsa del pesce ma, giunti nei pressi di uno spazio, questo si slama.
Rinnovo l'innesco e lancio nella stessa posizione. Pochi minuti e stavolta è il galleggiante di Luca a partire e dopo una prima ferrata a vuoto (colpa del mio suggerimento di allentare la frizione) la seconda va a segno e la risposta a fondo lenza lascia intuire il tiro di un bel Siluro, che punta dritto verso il canneto della sponda opposta, incurante della trazione opposta da Luca. Peccato... anche questo si slama.
C'è parecchia attività in superficie ed i salti delle Carpe fanno eco alle codate dei Siluri. Una di queste, proprio nella zona del mio galleggiante, mi fa sperare in un attacco, infatti ecco partire un'altra bella sfrizionata con conseguente ferrata. Dopo una breve lotta, salpiamo un Glano di 115cm.
Giunge la mezzanotte e cominciamo a chiudere baracca e burattini, anche perché sono terminate le attività in superficie.
Siamo quasi pronti a partire, quando arrivano tre ragazzi che si posizionano nel nostro posto. Saluto Luca e rimango con loro a scambiare quattro chiacchiere (in realtà, sono curioso di vedere come pescano i "Locali"). L'ormai nota simpatia e spirito di compagnia degli Emiliani (dei quali faccio parte anch'io... almeno per metà), fa si che si crea subito un clima di amicizia.
Gabri, Cri e Freddi... sono i nomi dei nuovi amici, che attuano un tipo di pesca per me nuovo... Calamaro a galla.
Utilizzano una semplice montatura che prevede un amo legato direttamente al Dacron principale ed un piombo, fisso o scorrevole, ad una distanza dall'amo tale da far si che l'esca affiori in superficie.
L'innesco, viene fatto inserendo un pezzo di polistirolo nella sacca del Calamaro e quest'ultimo viene cucito sull'amo.
La buona compagnia ci porta fino alle 03:00 senza vedere una mangiata (se non una "fregata" di Calamaro sulla canna di Freddi), ma tre nuovi amici ed una nuova tecnica di pesca... Arrivederci ragazzi.
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Il giorno successivo, in compagnia di Daniele, torniamo sul posto e dopo aver piazzato le solite 4 canne (2 a testa) con l'Anguilla innescata a bandiera, cominciamo a sviluppare quella tecnica appresa la notte precedente.
Quella semplice montatura avrebbe obbligato il Siluro a bollare sul Calamaro... immaginatevi una bella mangiata in pieno silenzio notturno.
Ma torniamo al lato pratico... Il tutto è più facile a farsi che a dirsi, comunque cercherò di riassumere montatura (alla quale ho apportato piccole modifiche) e metodo d'innesco, sopratutto il piombo, assolutamente scorrevole poiché, in caso di rottura del Dacron, il Siluro non si porti a spasso la montatura rischiando di rimanere incagliato e prigioniero a qualche appiglio.
Intanto la pesca continua e (manco a dirlo) all'arrivo delle mitiche 22:00, ecco la prima partenza che fa fischiare la frizione del mulinello. Afferro la canna e comincio un bel combattimento.
Il Siluro è bello e non ha nessuna voglia di essere tirato verso riva, combatte con tutte le sue forze. Non c'è occasione migliore per far provare l'emozione anche a Daniele e gli passo la canna. Il Glano comincia a cedere, Daniele mi ripassa la canna e si prepara a salpare il baffone, che una volta sulla riva, viene accuratamente slamato.
Alla misura arriviamo a 176cm... questo è quello che mi aspettavo da questo canale.
In pochi minuti scattiamo le foto di rito seguite dall'immediato rilascio... come sempre.
Arriva la mezzanotte senza ulteriori emozioni, se non le immancabili risate in ricordo dei vecchi tempi e di qualche bella idea su quelli futuri.
... anche a pesca, naturalmente.
by Ghido