Il morto manovrato
I siluri sono diventati in alcune zone estremamente diffidenti.
Bisognava trovare una tecnica sufficientemente discreta ed attrattiva
che convinca anche pesci ultra sospettosi.
Discutendo con un pescatore di luciperca, questo ultimo mi
confessava di catturare abbastanza
regolarmente dei siluri, utilizzando il morto manovrato. Decisi così di provare con lo stesso tipo di materiale
adattando le proporzioni della montatura e dei piombi alla taglia dei siluri, e
il tipo di corrente presente nelle mie zone. Voi non ci crederete, ma è stato
un grosso successo! Il morto manovrato permette da una parte di selezionare dei
pesci di taglia superiore, e d’altra parte di attivare il pesce quando questi
sono poco attivi; questo è valido a fine ed all'inizio della stagione
quando le acque sono fredde. Un altro vantaggio di questa tecnica è la moltitudine delle specie
che si possono catturare: siluri, luciperca e cheppie.
Materiale
Consiglio l’uso di filo fluorescente, questo per
potere seguirlo perfettamente, di un diametro compreso tra 0,35-0,45 mm, non
troppo elastico perché dovrà trasmettere perfettamente il vostro movimento
all'esca; se usiamo del dineema è sufficiente un diametro minore: 0,20-0,25 mm.
La canna ad anelli dovrà essere rigida pur mantenendo un'azione di punta,
questo per un ottima ferrata e muovere meglio l’inganno; la sua
lunghezza andrà da 2,40 mt per la pesca dalla barca, a 3,40 mt per la pesca da
riva. E’ consigliabile una canna più lunga per la pesca da riva per sottrarre
più lenza possibile dall'acqua. La lunghezza ideale è localizza a mio avviso a
2,90 mt. La potenza della canna sarà di circa 30-100 gr. Il mulinello sarà a
bobina fissa o rotante, l’importante che abbia un buon antiritorno ed una
frizione degna di questo nome, con una sensibilità perfetta. Il suo peso dovrà
essere in armonia con la canna per avere un buon equilibrio, questo per
semplificarvi l'uso. Vi consiglio di avere un insieme piuttosto leggero perché
la pesca con gli artificiali di per se non è molto riposante!
La montatura Drachkovitch (ideata da Albert Drachkovitch)
Il "corpo" della montatura è
costituito di un filo d’acciaio di 0,40-0,45 mm a forma di “spilla”(1), in
cui è inserita una perlina che farà da stop contro la bocca del pesce, e di un
piombo a pallettone da 12 a 18 e più grammi (2) intercambiabile a seconda della
corrente e della profondità di pesca. Unite al filo principale tramite un
occhiello (3) sono agganciate due
ancorette n° 4-6 (4-5), anch’esse sorrette da un filo d’acciaio, ma di misura più
ridotta, e un filo di rame (6) molto malleabile di circa 20 cm. L’ancoretta con il
filo più lungo è l’ancoretta di testa, mentre quella con il filo più corto,
è l’ancoretta di coda. In alcuni tipi di montature, queste sono regolabili,
per adattarle alla grandezza dell'esca scelta. Tutte queste montature si trovano in commercio, ma è
facile riprodurle secondo il modello e l’uso desiderato. La montatura del
celebre Albert Drachkovitch è stata concepita all'origine per la pesca delle
Sandre: oggi è diventata universale e può prendere non importa quali
predatori, basta adattarne l'uso e il peso dei piombi; infatti, il " segreto" di
questa montatura è la piombatura in testa dell’esca, che permette una
maggiore sollecitazione e di trasmettere un moto ondulato al pesce morto in modo
molto realista. La taglia della
montatura dovrà evidentemente essere
proporzionata alla taglia del pesce. Se questa pesca è nuova per voi, vi
consiglio di acquistare le vostre montature già fatte, questo perché se
collocate male il pallettone: addio alle abboccate! Vi consiglio di utilizzare
delle esche vive, che stordirete poco prima di utilizzarle, perché la squama
rimane più brillante di quella di un pesce morto e per di più congelato. Vi
sconsiglio i pesci congelati anche perché finiscono rapidamente in purea!
Alcuni pescatori fissano sulla coda del pesce un pezzo di lana rossa, questo per
aiutare il predatore a localizzare la preda.
Esche consigliate: avole, gardons od alborelle di 10-15 cm.
Stordire il vivo con un colpo sulla testa, ed inserire la spilla all’interno
della bocca, fino all’occhietto, interposizione di una perlina
che faccia da
stop, è consigliabile. Infilare la tripla di testa su un lato vicino alla
schiena e la tripla di coda dall'altro lato sul fianco a metà altezza. Infilare
poi il filo di rame sotto la bocca del pesce e passarlo all’interno
dell’occhiello della spilla, entrare nella bocca e portarlo fuori per il naso.
Col resto chiudere la bocca del pesce. Badate che la bocca sia ben chiusa, perché
se dell'acqua entra
nel pesce, il nuoto non sarà realistico. Aggiungo anche
ogni tanto, un piccolo pizzico di brillantini colorati, (materiale per il
montaggio delle mosche), che pongo sull'amo di coda con allo stesso tempo anche
il filo di lana rossa. Una volta pratici della quantità di piombo da
utilizzare per far muovere al meglio il nostro pesciolino, e sicuri di non
doverla più cambiare nel corso dell'azione di pesca, si può anche introdurre
direttamente il pallettone all'interno della bocca del pesce, richiudendola poi
sempre con il filo di rame.
L'azione di pesca
Per riassumere, bisogna animare pesce con piccoli
scatti, provando a dargli un movimento di pesce malato o ferito, insomma
moribondo, che nuota a zig-zag su un'ampiezza di trenta centimetri ad un metro
per ogni movimento, come se fosse un pesce vittima di un morso fatale a breve
termine, e come se fossero i nervi che lo fanno muovere ancora
in un nuoto
disordinato!!! Per riuscire nell’inganno, la miglior cosa è di imparare a
fare staccare correttamente e nettamente la montatura del fondo. Prima che il
pesce morto tocchi l'acqua, frenate l'uscita del filo per evitare
l'aggrovigliamento degli ami con la lenza. Il lancio deve essere preciso (per
non incappare negli ostacoli) e soprattutto discreto. Il bilanciamento corretto
dell’attrezzatura vi darà un migliore risultato, soprattutto se frenate col
dito lo svolgimento del filo che esce dal mulinello, giusto prima che il pesce
tocchi la superficie dell'acqua. Insistete nei dintorni degli erbari e degli
ostacoli. Con la barca ancorata, quando la montatura è entrata in acqua, dovete
chiudere l’archetto del mulinello ( il freno se avete un rotante), e
controllarne la discesa a filo teso, fino al fondo del fiume, se invece siete in
deriva, dopo il lancio (ovviamente a monte) dovete lasciare l’archetto aperto,
e facendo una leggera pressione con il dito sulla bobina, fate uscire la lenza
spira per spira. Questo perché il pesce deve scendere quasi verticalmente con
un effetto di foglia morta, pur osservando delle piccole pause che devono
rallentare la sua caduta, infatti, può accadere che il tocco si produca durante
questa discesa, e se il filo non è teso, il Lucioperca prende in bocca l’esca
senza che si possa sentire il suo attacco. Perché? Il
pesce deve scendere quasi verticalmente con un effetto di foglia morta, pur
osservando delle piccole pause che devono rallentare la sua caduta. L'animazione inizia appena la montatura raggiunge
il fondo. La canna deve passare dalla posizione orizzontale ad un angolo massimo
di 45°, non superate mai questa posizione, se no la ferrata sarà inefficace.
Pescate sempre in prossimità del fondo e recuperate lentamente. Realizzate dei
recuperi irregolari di debole ampiezza più o meno veloce. Bloccate la discesa
in modo da compiere un percorso a zig-zag, abbassando e alzando la punta della
canna. Ogni tanto immobilizzate la montatura per alcuni secondi poi create delle
vibrazioni (tipo la tremarella per la trota), lo scopo che è di imitare un
pesce agonizzante. Siccome peschiamo quasi tutti con la stessa montatura, è
proprio nel campo dell’animazione del pesce morto che nasce la differenza tra
prendere e “cappottare”! Più la vostra animazione sarà ricca di movimenti
precisi ed invitanti, migliori saranno le vostre probabilità di successo. Non
dimenticate niente, recuperate a scatti con canna bassa affinché il pesce morto
saltelli sul posto, orientare poi a sinistra la canna a destra per provocare uno
spostamento laterale, ma tutto ciò
molto lentamente. L’animazione deve
avvenire incollata quasi al fondo perché il Perca e il siluro è qui che
cacciano. Modificate l'ampiezza dei movimenti sia più vicino o più lontano dal
fondo; su un fondo pulito sgombro da ostacoli, si possono fare dei piccoli salti
di 10 cm con delle piccole pause. Dopo la ferrata non bisogna esitare
a recuperare, eseguire subito un recupero veloce d’alcuni metri perché il
pesce non ci metterà molto tempo a rifugiarsi in qualche ostacolo, pur di non
farvi compagnia! Dovete sempre trovare il giusto peso del pallettone in modo che
esso tocchi sempre il fondo. Non esitate mai a mettere alcuni grammi in modo da
sentire sempre il vostro inganno; dovete mantenere sempre un contatto costante
con la montatura per percepire immediatamente ogni anomalia. Ad ogni minimo
dubbio: Ferrate!! Il principiante tenderà a trascinare l’esca sul fondo
piuttosto che di farla evolvere a zig-zag. Il ruolo del mulinello durante le
manovre si limita a quello di riserva di filo. Tutto il lavoro si effettua con
la punta della canna, ed il mulinello interviene solo per recuperare l’eccesso
di filo tra ogni figura. Una figura è un insieme di salti consecutivi:
decollo-agitazione o brivido e ritorno verso il fondo eseguito con la punta
della canna, ritornare con la canna in posizione bassa per avviare un'altra
figura e così via fino ai piedi del pescatore e fino alla superficie se si è
in barca. La barca deve essere lasciata ovviamente in deriva, e le manovre sono
molto più semplici poiché l'angolo del filo è più vicino alla verticale. È
abbastanza facile fare muovere correttamente la montatura dunque! Meno c’è di
fondo e più si pesca lontano e più le manovre sono difficili. Quando la
montatura raggiunge il fondo, l’urto del piombo sul fondale è più o meno
secco e lo si sente abbastanza bene; con un poco di abitudine s’indovina
dunque su quale tipo si sta pescando. È
dunque interesse di questa pesca, innanzitutto il sondaggio del fondale, che
permette di definire con una gran precisione le irregolarità e la natura del
fondo stesso. Una volta che possedete la tecnica sufficiente per fare bene
muovere bene la vostra montatura (e non è così facile!), non pensate di andare
a bagnare il vostro pesce morto, aspettando di passare nel mezzo ad una montagna
di sandre o di siluri in attività tutto il giorno…héhé…sarebbe troppo
facile! Dovete scatenare l'attacco del predatore e non aspettarlo. Vi ricordo
che si tratta di una pesca sportiva di ricerca. Se avete parecchie specie di
vivo provateli tutti. Modificate anche la taglia del vivo: il siluro si nutre
prevalentemente di prede più grosse che quelle previste per il Lucioperca. Questo
mette in evidenza il perché non ci sia competizione tra i due predatori, anche
se presenti nella stessa zona. Dunque parecchi fattori si mettono in gioco e si
combinano tra loro per determinare la riuscita della nostra azione di pesca.
Noterete che adopero sempre il termine di vivo, mentre si tratta di pesce che
abbiamo appena ucciso; è una deformazione perché la freschezza dell'esca è
indispensabile.
La corretta animazione dell'esca:
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