La tecnica della boa

Pesca con la Boa

Avrete di certo provato a pescare i siluri a galla sulle rive di un lago utilizzando il galleggiante, in una giornata particolarmente ventosa, e vi sarete sicuramente resi conto che la lenza rimane ferma nel punto in cui l’avete lanciata per pochi minuti, per poi scarrocciare lentamente, ma inesorabilmente, verso riva. Questa situazione, è quella che mi sono trovato di fronte in Spagna, ossia, acque pressoché ferme, ma un vento continuo da varie direzioni, che non permetteva assolutamente di pescare a galla con il galleggiante per insidiare i grossi siluri entrati in caccia. La soluzione del problema è molto semplice e può essere applicata anche in tratti di fiume con correnti medio-lente, ma include l’ausilio di un’imbarcazione e la collaborazione di almeno due persone. La montatura da utilizzare con questo sistema è un po’ particolare, essa è composta dall’amo, da un finale di circa 1 metro e mezzo, da una robusta girella con moschettone cui è fissata un’altra girella più piccola (che servirà per il posizionamento dell’impianto), da un salvanodo e da un piombo di 100 grammi, che nel caso l’esca tenda a rimanere troppo a galla, si può posizionare direttamente sopra l’occhiello dell’amo. Una volta individuato il luogo adatto per bagnare le nostre montature, si posizionano a diversi La boa d'ormeggio utilizzata come sostegno per la montatura metri di distanza una dall’altra delle boe da segnalazione, del tipo di quelle utilizzate dai sub per indicare la loro presenza alle imbarcazioni di passaggio o quelle da ormeggio delle barche. Si zavorra al fondo, con una corda e pesi proporzionati alla corrente ed al vento, poi si lega ad esse uno spezzone di nylon dello 0,35-0,40 mm. lungo almeno 2-3 metri. Nel frattempo si posizionano a riva anche le canne, ognuna di fronte ad una di queste boe da segnalazione, e si fissano saldamente a terra, in maniera perfettamente verticale, con robusti poggiacanna. A questo punto si porta con la barca la lenza in prossimità della boaLegatura dello spezzone di nylon sottile corrispondente, e si lega lo spezzone di filo sottile alla girellina che abbiamo messo in precedenza sulla montatura. Mettendo da riva in tiro la lenza, con delicati giri di mulinello, ci ritroveremo a pescare ad un metro sotto la superficie, nel posto desiderato e per tutto il tempo necessario all’abboccata del pesce, senza avere la preoccupazione di rilanciare ad ogni folata di vento.  Se si vuole pescare a diverse profondità, è sufficiente mettere la girellina libera sulla madre lenza bloccandola poi all’altezza voluta con una perlina e un nodo di lana. Al momento dell’attacco dell’esca, da parte di un grosso siluro, la canna si piegherà con forza in avanti, poi la rottura dello spezzone di nylon la farà sobbalzare indietro con un conseguente allentamento della lenza, molto rapidamente si riprende contatto con il pesce e si ferra con forza per un paio di volte. Avendo a disposizione la barca, è consigliabile salirci sopra, mantenendola ormeggiata con qualche metro di corda, per portarsi a combattere lontano da riva a distanza da eventuali ostacoli che potrebbero aiutare il siluro nel tentativo di liberarsi. Il riposizionamento dell’impianto è molto semplice nelle ore diurne, ma assai complicato durante la notte, a causa del difficile slalom che bisogna compiere con la barca tra le altre lenze in tensione, che bisogna ben individuare con la torcia elettrica. 

Pesca con la sola Breck.LIne

Nel caso non si abbia a disposizione delle boe di segnalazione, o vogliamo posizionarci molto velocemente, si possono utilizzare come fermo per lo spezzone di nylon, anche altri supporti, come ad esempio: taniche vuote dell’acqua distillata o addirittura i rami degli alberi semisommersi, speroni di rocce affioranti o l’erba e i canneti dell’altra sponda in un tratto particolarmente stretto del lago o del fiume.


Pesca in notturnaIl morto manovrato