ATTREZZATURA ADEGUATA     

L’attrezzatura nella pesca al siluro deve essere all’altezza di ogni “grosso” imprevisto!

Robustezza, potenza e qualità dei materiali  sono requisiti irrinunciabili!!!  

Al Carpitaly di marzo c’è stato un grandissimo interesse per la pesca del siluro, molti nuovi pescatori si sono avvicinati allo stand del GSI per chiedere informazioni e curiosità, soprattutto sul materiale necessario per pescare il gigante d’acqua dolce.

Ho potuto constare di persona quanta incertezza ci sia per l’acquisto delle attrezzature da pesca,  che mi hanno convinto a scrivere qualcosa a tema che possa in qualche modo fare un po’ di chiarezza e facilitare l’acquisto.

Molti addirittura, pensano di sfidare il siluro con attrezzi da pesca sovradimensionati, come le  canne da traina!? Benché  il siluro sia un  avversario ostico  è  consigliabile pescarlo con un’attrezzatura dedicata,  che ci trasmetta la reale  forza del pesce, da  esaltarne il divertimento in combattimento, conservando un minimo di sportività.

Sono finiti i tempi in cui questi materiali erano introvabili,  moltissime aziende  hanno una linea specifica per il siluro, ed oggi il mercato offre veramente tanto, materiali specifici, canne studiate per le varie tecniche,  mulinelli super affidabili  con ingranaggi a prova di siluro, trecce con carichi di rottura esagerati,  insomma c’è veramente da sbizzarrirsi.

 Le cose veramente essenziali da tenere conto in un nostro futuro acquisto sono la robustezza, la potenza, e la qualità dei materiali, quest’ ultima è davvero importante. E’ garanzia di affidabilità, io ho provato di persona che  comperare  canne, mulinelli e la minuteria economica,  sono un affare solo il portafoglio,  che rimpiangeremo mille volte, quando in riva al Po, non  riusciremo neanche vedere a causa di una rottura, quel gigantesco di siluro che avevamo in canna da più di mezz’ora!

Meglio attrezzarci bene una volta sola, spendendo al meglio i nostri soldi, ricercando la qualità al giusto prezzo, ascoltando i consigli del vostro negoziante e dei pescatori più esperti,  per non incappare in  acquisti sbagliati che in azione di pesca si tramuteranno in brutte delusioni.

 

Canna

 

E’ importante distinguere la sostanziale differenza tra una canna da barca ed una canna per la pesca da riva. Quest’ ultima deve avere una lunghezza di almeno 4 metri fino alla massima lunghezza di 5, per aggirare agevolmente eventuali ostacoli sulla sponda e nell’immediato sottoriva, avere un’azione semiparabolica con una potenza  intorno ai 300 grammi, per permetterci di raggiungere  buone distanze di lancio, anche con un’esca di generose dimensioni. Non consideriamo le varianti del peso e della maneggevolezza se utilizziamo la tecnica a fondo o galleggiante, è  meglio optare per canna telescopica  anche pesante, ma robusta.

Per  canna da barca  è  meglio scegliere una canna a 2 pezzi con l’innesto SPIGOT  nella massima misura di 3 metri, infatti dalla barca non abbiamo la necessità del lancio e la   potenza deve essere intorno alle 6/8 libbre. Il mercato ne offre veramente di valide come l’economica ed intramontabile  “Special Siluro” della Milo, e la Specialistica “Night Fighter” del GSI. Personalmente preferisco le canne a filo interno (Interline) che riescono a trasmettermi un contatto più diretto con l’esca e  con il pesce, in commercio troviamo le Daiwa e le Shimano.

La canna da spinning siluro dovrà avere una lunghezza da 2.70 a 3.00 metri, studiata per  il lancio pesante, quindi adatte a sopportare il lancio di artificiali anche 100 grammi, ma anche avere una riserva di potenza notevole, per “pompare” il siluro a riva.

Ottimi sono alcuni modelli della Fox, la Shimano Beast Master  3 metri 50/100 e le Rhino df spin H.

Molta attenzione dovremo prestare agli anelli, che dovranno essere a triplo ponte in SIC, o titanio, per sopportare meglio gli sfregamenti di un tracciato.

Per quanto riguarda il materiale di costruzione della canna, sicuramente il carbonio è quello che ci garantisce le migliori prestazioni,  anche le fibre composite sono altrettanto robuste,  ma sconsigliabili per il fattore peso nella tecnica dello spinning.

 

Mulinello

 

Il mulinello dovrà essere rapportato alla canna ed alla tecnica utilizzata, ovviamente le caratteristiche principali saranno la robustezza e  l’affidabilità.

 

Molti pescatori di siluri  usano i mulinelli a bobina rotante (da traina in mare) che il fatto di robustezza e capacità di filo sono ineguagliabili, ma a mio

 

parere  un po’ macchinosi nell’utilizzo, infatti hanno la manovella sulla destra che  recupera  in senso contrario, inoltre non è possibile fare buoni

 

lanci, e le parrucche con l’utilizzo dei trecciati sono frequenti anche per i modelli con il guidafilo. Sono mulinelli adatti agli esperti, che sconsiglio a chi

 

si vuole avvicinare a questa disciplina. Un buon mulinello a bobina fissa (tradizionali) è preferibile , riescendo  a regalare l’immediatezza di un

 

 qualsiasi gesto di pesca e una sicurezza aggiunta nelle fasi di combattimento, riducendo i margini di errore!

 

Una caratteristica importante è il baitrunner, un dispositivo di sgancio della frizione, che consente al filo di fuoriuscire dalla bobina senza nessuna

 

resistenza, che nella pesca del siluro aiuta molto in tutte le tecniche, anche se non indispensabile risulta davvero molto comodo annullando qualsiasi

 

indecisione,  per questo sento di consigliarlo a tutti.

 

La capacità di contenere in bobina la nostra lenza sarà un’altra importante caratteristica da considerare al momento dell’acquisto. Se pensiamo di

 

utilizzare il mulinello per una canna da boa  avremo la necessità di inbobinare  almeno 200 metri di linea, obbligatoriamente la nostra scelta cadrà su

 

mulinelli molto grandi e pesanti nelle misure 12000 e 14000.

 

Quelli più utilizzati sono gli Shimano  Big Baitrunner Long Cast, i Power Areo FB, gli Ultegra Xt, i mulinelli della Penn, i Daiwa Emcast,  che si sono

 

 dimostrati molto affidabili in qualsiasi situazione di pesca.

 

Ami e ancorette

 

La prima considerazione da fare per  ami e  ancorette  è la proporzione con la  grandezza dell’esca, infatti se utilizziamo il pesce vivo  l’amo deve essere rapportato con la grandezza dell’esca utilizzata . Posso affermare che l’amo in misura 10/0 è il più giusto per l’innesco dell’anguilla, mentre con il carassio di medie dimensioni è consigliabile un 6/0, per i pesci più grandi suggerisco un doppio amo, oppure una amo ed un’ancoretta, avendo il riguardo di  staccare il più possibile la distanza tra i due.

Per l’innesco dei lombrichi o del calamaro risultano ottime le ancorette nelle misure  2/0 e 3/0 , che ci consentono una farcitura veramente irresistibile del fiocco di vermi o di calamari. Sono da ricercare i tipi di amo con l’occhiello, che permettono una legatura sicura, mantenendo quasi inalterato al nodo  il carico di rottura del terminale.

Ottimi sono gli ami Maruto Eagle Wave 8320, i  Gamakatsu serie LS4644F che ci assicurano la giusta robustezza.

 

Fili in nylon e trecciati

 

Nella pesca del siluro non si và molto per il sottile… i diametri di un filo in nylon partono dallo 0,50 mm in su per raggiungere quel carico di rottura adeguato alla mole del pesce. Una caratteristica del monofilo in nylon è la sua naturale elasticità che aiuta nelle prime fasi di combattimento attenuando eventuali errori di taratura della frizione del mulinello.  I trecciati però hanno soppiantato l’uso del monofilo in tutte le tecniche della pesca al siluro per 3 motivi fondamentali: l’altissimo carico di rottura a parità di diametro, l’assoluta assenza di elasticità, e la migliore resistenza all’abrasione.

Senza contare che la treccia ci trasmette in maniera più diretta il contatto con l’esca, anche a grande distanza, e con il siluro nelle fasi di combattimento esaltando il divertimento.

I trecciati di ultima generazione sono veramente affidabili, quelli che ho provato personalmente promuovendoli a pieni voti sono, il Whiplash Pro nella misura da 0.28, lo Spiderwire Stealt nella misura 0.40,  il Quantum Catfish da 50 kg, ed il Technitop siluro.

Quando raggiungiamo un carico di rottura intorno ai 50 kg, siamo in grado di combattere e vincere con qualsiasi siluro.  Le rotture della linea in lotta con il pesce sono quasi sempre imputabili all’imperizia del pescatore! 

 

Girelle

 

Sono un componente fondamentale su cui si scarica tutta la forza del siluro allamato, sono usate per collegare la lenza madre al terminale,  le sollecitazioni da sopportare sono altissime, tanto da utilizzare girelle prodotte per la pesca in mare. Sono da preferire quelle costruite su   cuscinetto a sfera,  con  il moschettone studiato per non aprirsi e deformarsi. Le girelle più grandi arrivano ad essere testate per 300 kg,  ma anche quelle da 100 kg  risultano affidabilissime.

In commercio vi sono tantissimi tipi,  ed ormai tutti i negozi espongono le maxi-girelle per il siluro,  molto valide sono le Sampo, le Zebco, e quelle prodotte da Rapala.

 

Ecoscandaglio

 

Per il felice possessore di una barca da pesca questo attrezzo risulta veramente indispensabile, infatti con esso avremo una lettura immediata della profondità sottostante, consentendoci di scovare le buche del fiume, luoghi in cui i siluri amano sostare specialmente nelle ore più calde di una giornata estiva. Ci permette di capire che tipo di fondo ci troviamo a sondare e di vedere nitidamente i pesci.

Il funzionamento  di tale apparecchio consiste nell’emanare per mezzo del  trasduttore posizionato sotto la barca, onde sonore che si propagano nell’acqua a forma di cono, tutto quello che si trova dentro questo cono viene riprodotto sullo schermo a cristalli liquidi.

Per un neofita la lettura dell’eco, può risultare complicata, ma dopo un po’ di confidenza diventa davvero semplice ed immediata.

Il mercato offre una grande varietà di prodotti, lasciando perdere gli ecoscandagli a doppia frequenza che trovano utilizzo nella pesca in mare,  consiglierei di scegliere un apparecchio di gamma media mono frequenza (20 gradi) con non meno di 240 x 240 pixel di definizione dello schermo, che ci consentono di individuare anche i pesci appoggiati sul fondo. Molto validi  ed immediati nelle funzioni sono gli Eagle  Fishmark 320 e 480 e i Lowrance, il cui costo si aggira tra i 280 / 400 €uro a seconda dei modelli.

 

Conclusioni

 

Ora che abbiamo un’attrezzatura adeguata alla pesca del gigante dei nostri fiumi non dimentichiamoci di curarla in ogni dettaglio! Pensando che per un nostro banale errore o leggerezza la nostra preda può avere gravi conseguenze, come  un grosso amo piantato in gola, ed un’intera montatura da trascinare…

L’educazione del pescatore sportivo moderno  inizia con la  consapevolezza di mettere in primo piano il rispetto per pesce, e  le  conseguenze di una lamatura profonda.

Prima di liberare la preda, accertiamoci che si sia ripresa dallo stress del combattimento, e che abbia compensato l’eventuale aria incamerata nella permanenza fuori dall’acqua. E’ sufficiente un massaggio alla vescica natatoria con il pesce completamente immerso, per facilitare l’espulsione dell’aria accumulata.

Il siluro a dispetto dell’apparenza e della mole è un pesce molto delicato…

 

 

                                                                                             Andrea Pomati


Il Gruppo Siluro ItaliaGSE