Halloween: la notte dei mostri !

Testo e foto di Andrea Pomati e Alessandro Sala

 

31-10.2004 Chi ha detto che Halloween è la notte delle streghe? 7 partenze, 5 siluri catturati, io ed i miei amici del Gruppo Siluro Italia preferiamo ricordarla per le stupende catture e per le intense emozioni provate!

Noi pescatori di siluri sappiamo bene che l’autunno è una stagione importantissima per la pesca del siluro, l’abbassamento progressivo della temperatura spinge il predatore ad accumulare grassi per affrontare i mesi più freddi, infatti sono proprio gli esemplari più grossi a percepire di più questa condizione che li stimola ad alimentarsi.Andrea e Alessandro

Le abbondanti piogge cadute sul Piemonte e sulla Lombardia avevano gonfiato il Po del tratto cremonese tanto da farlo crescere 3 metri in due giorni,le previsioni meteo davano comunque pioggia per il fine settimana, ma io ed il mio amico Alessandro (El Segre per gli amici) eravamo ormai decisi a sfruttare al meglio questa piena del fiume che in altre occasioni ci ha aveva regalato tantissime catture.

Arrivati sul posto troviamo il fiume ancora in crescita con l’acqua marrone piena di schiuma in superficie ed una quantità impressionante di detriti in deriva, addirittura piante di pioppo intere con tanto di radici… ma sono queste sono le condizioni ottimali per una sessione di pesca alla boa.

Ovviamente al riparo da queste insidie galleggianti decidiamo insieme di posizionare le nostre esche appena dopo un pennello vicino ad una grossa ansa del fiume ricca di pesce, approfittando della zona protetta, posizioniamo le nostre boe a semicerchio per non intralciare i passaggi di posizionamento delle esche con la barca, le prime boe sul filo della corrente sui rigiri d’acqua, mentre le altre all’ingresso dell’ansa sfruttando il passaggio di pesce.

Portiamo con la barca una per volta le esche, che in questa sessione erano anguille vive di circa 40 cm , all’amate nella parte finale della coda per lasciare la massima mobilità che in acqua viene percepita dal siluro sotto forma di vibrazioni che lo attirano e lo stimolano ad attaccare.

Con le canne ormai in pesca, sistemiamo gli avvisatori sui picchetti, che hanno il compito di rivelarci eventuali attacchi, sono costruiti artigianalmente, all’interno c’è un’ampolla di mercurio molto sensibile alle vibrazioni ed agli spostamenti, nel momento dell’abboccata la frizione del mulinello è chiusa quindi tutta la forza del pesce si concentra sulla canna e sul picchetto facendo così suonare l’avvisatore. In mancanza di un segnalatore specifico la stessa funzione è svolta egregiamente dal semplice campanello applicato sulla punta della canna!

E’ tutto pronto ……… la tenda ed i lettini sono montati davanti alle canne……….

Che spettacolo le canne piegate verso le boe, i fili tesissimi vibrano ad ogni folata del vento, le sensazioni provate sono indescrivibili, solo noiAndrea e Alessandro pescatori riusciamo a capire….. E’ il tramonto ……………………………….……

I siluri rivelano la loro presenza con colpi di coda, alternate dalle boccate a galla (tipica azione di caccia del siluro) , il tutto lì davanti ai nostri occhi, e soprattutto vicino alle boe, la tensione è alle stelle……..…l’esperienza maturata in anni di pesca insegna che in tali momenti il margine di errore non esiste, non si riesce a stare fermi, l’orecchio è teso a percepire ogni minimo BEEP dei nostri segnalatori …………

Che non tarda ad arrivare infatti, vediamo una canna piegarsi paurosamente , non è ancora il momento di ferrare: bisogna attendere che inghiotta l’esca. Adesso la canna è dritta, segno che a rotto la break line che la unisce alla boa, qualche giro di veloce di mulinello per andare a contatto con il pesce e…STRIKE !!!!! La ferrata è vincente, il siluro guadagna metri nonostante la frizione sia quasi chiusa, è grosso! Saliamo in barca per meglio contenere le sfuriate, passandoci la canna più volte per assaporare ripetutamente l’enorme trazione che il siluro sprigiona con la sua grossa mole. Questa volta i pescatori hanno avuto la meglio il pesce è stato issato con fatica sulla barca, felicissimi, ma nello stesso tempo stanchi per un combattimento che ci ha tenuti impegnati per circa mezz’ora; ripristiniamo la lenza con il buio di questa notte autunnale iniziata nei migliore dei modi.

Andrea e AlexAppena il tempo di gustare un’ottima pasta al sugo cucinata con l’inseparabile fornello da campo, ed ecco un altro attacco, questa volta fulmineo, infatti senza nessun accenno di abboccata il siluro rompe subito la break segno inconfutabile di avere già inghiottito l’esca! Una ferrata precisa quanto decisa (una Svangata è il termine corretto) dell’amico Alessandro ci permette ancora di combattere con un’esemplare che al primo approccio sembra di modeste dimensioni, ma dopo essersi fatto trascinare in prossimità della riva riparte con forza verso il centro del fiume sbobinandoci diversi metri di filo senza riuscire a fermarlo, ma ancora una volta la fortuna e l’esperienza ci ha aiutato ad avere la meglio sul pesce riuscendo ad issarlo sulla barca.

Ritorniamo in tenda camminando ad 1 metro da terra per la soddisfazione , e sui nostri comodi lettini riviviamo ogni attimo del combattimento, appagati per aver messo a segno due siluri che al metro misuravano 204 e 201 cm !!!

Questa notte di pesca fantastica, ci regala ancora 3 catture da 160, 135, 120 cm, pesci che sono stati rilasciati immediatamente, seguendo la filosofia del Gruppo Siluro Italia e del pescatore moderno, che mette al primo posto il rispetto dell’ambiente stesso che lo ospita, che in questo caso è il fiume.

Anche i siluri più grossi stimati intorno ai 55/60 kg, dopo le foto di rito, sono stati rilasciati al loro ambiente…ridare la libertà…!? E’ un gesto semplice, che però mi riempie di gioia al pari della cattura stessa!

In cambio della libertà, mi accontento di una bella foto che mi faccia per sempre ricordare quei momenti di pura contentezza e di intensa emozione, proprio come faccio adesso, in inverno, mentre scrivo.

Halloween: altro che notte delle streghe! L’anno scorso si sono visti anche i mostri…..

 

TECNICA

La pesca con la boa risulta la più redditizia nelle diverse condizioni del fiume, infatti questa tecnica ci permette di pescare per tutto il tempo che vogliamo nelle zone del fiume migliori dove il siluro entra in caccia. Si pesca di notte a galla, a circa 1 metro dalla superficie ,posizionando le boe nelle anse, dopo i pennelli nei rigiri d’acqua ma soprattutto in bassi fondali luoghi prediletti per sferrare attacchi micidiali alle prede ma anche alle nostre esche che in prevalenza sono anguille e carassi.

Il siluro per tutta la notte in forte attività predatrice localizza facilmente le nostre insidie che si trovavo proprio dove abitualmente trova alimentazione, attaccherà le nostre esche con ostinazione tanto da spezzare la break line di monofilo dello 0.40 che collega la lenza madre alla boa.

 

ATTREZZATURA

Nella pesca con la boa è necessaria una barca per poter posizionare le esche nei punti migliori , ma anche all’occorrenza per meglio gestire il combattimento con gli esemplari più grossi , infatti molte volte capita che il siluro una volta allamato riesca a prenderci filo sfruttando la forte corrente del fiume senza riuscire a fermarlo, indispensabile in questi casi la barca per meglio assorbire le tremende partenze del pesce.

La canna in due pezzi deve essere intorno ai 3 metri ed avere un’azione parabolico progressiva anelli a triplo ponte ed una potenza superiore alle 4 lb abbinata ad un solido picchetto impiantato verticalmente nel terreno.

I mulinelli rigorosamente imbobinati con una treccia di qualità con un carico di rottura di circa 40 kg ,devono poter permettere di raggiungere boe anche a 200 metri dal campo, oltre ad avere una certa affidabilità e robustezza degli ingranaggi .

 

 

Il Po in piena fa davvero paura, bisogna prestare molta attenzione a navigare in queste condizioni.

La Piena

Le canne in pesca, con la leggera nebbiolina mattutina.

Le canne in tensione

 


Il mare d'AragonaA pesca con gli Angeli