UOMO IN MARE! Provvedimenti da adottare

In caso di «uomo in mare» occorre mettere immediatamente il timone tutto dal lato di caduta, * discostando cosi la poppa ed elica dal naufrago, lanciare un salvagente (di notte con boetta luminosa) e se c’e, un segnale fumogeno arancione, al fine di segnalare il punto (in mare è estremamente facile perdere di vista la testa di una persona, anche con piccole onde).

Manovrando in tal modo, il natante descriverà un arco completo fino a tornare nelle vicinanze del naufrago; questi sarà avvicinato sottovento (la parte opposta da cui spira il vento), per evitarne l’investimento, e si porrà tempestivamente il motore in folle (solo una grossa imbarcazione si avvicinerà da sopravvento, cosi da riparare la zona critica dal vento e dal moto ondoso, lasciandosi scarrocciare). In fiume la stessa manovra va eseguita sempre controcorrente, per evitare di essere sospinti dalla medesima contro il malcapitato.

Altra manovra consiste nell’accostare dapprima di 60° verso il lato di caduta e, poi, dalla parte opposta, assumendo cosi una rotta inversa a quella iniziale (Fig.1), questo consentirà di tornare pressoché esattamente sul posto, anche se la manovra e stata iniziata con ritardo. Il ricorso all’uno o all’altro metodo può dipendere naturalmente da eventuali ostacoli, dallo stato del mare ed infine dalle caratteristiche evolutive del natante.

*Casomai ponendo tempestivamente il motore in folle, cosi da neutralizzare il pericolo costituito dall’elica; e ciò, sempre con riferimento ad imbarcazioni di buona lunghezza e che procedono a normale andatura. Perché, e ovvio, su unita non grandi e veloci non vi sarà il necessario tempo per certe manovre.

Fig.1: Manovra di Williamson


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