Fermate la mattanza. Al grido di "Stop the Lodi killers",
Yuri Grisendi, un pescatore di Reggio Emilia che cura in Internet il sito
www.grupposiluro.it, ha lanciato la sua battaglia contro il "Trofeo
siluro 2001" promosso dalla provincia di Lodi in collaborazione con le
associazioni dei pescatori per l’eliminazione del voracissimo pesce dai nostri
corsi d’acqua. «Penso che questa gara, che prevede una taglia in denaro a chi
uccide più siluri, sia ingiusta ed immorale» fa sapere a questo proposito
Grisendi che sull’argomento ha mobilitato i suoi "colleghi" europei,
in tutto un migliaio di persone. «Ho scritto a gente che vive in Olanda, in
Germania, in Austria, in Francia e in Spagna chiedendo di inviare alla provincia
di Lodi, la prima a fare una cosa di questo genere (in realtà, la provincia
di Piacenza ha gia proposto delle taglie, ndr.) un messaggio di posta
elettronica con allegato il nostro contromanifesto- prosegue-; il concetto che
vogliamo sostenere e molto semplice: come in tutti gli sport c’è un
avversario che va combattuto ma non ucciso. Per questo, noi peschiamo i siluri,
ci facciamo immortalare accanto a loro e poi li liberiamo. Grisendi se la prende
anche con la Fipsas, la Federazione italiana pesca sportiva ed attività
subacquee: «Noi pescatori paghiamo la tessera e poi ci troviamo davanti a
queste iniziative che hanno
dell’incredibile». E ancora. «La cifra stanziata per questa assurda gara,
poteva senz’altro essere impiegata in un modo migliore, soprattutto se
investita in opere di bonifica dall’inquinamento, vero responsabile della
scomparsa di specie pregiate dalle nostre acque: pensiamo che sia maggiormente
dannosa una città come Milano che scarica nel Po tonnellate di schifezze senza
depuratore, che un povero pesce venuto dall’est e che non ha nessuna colpa di
essersi ritrovato nelle nostre acque». Secondo lo sportivo reggiano, che
oltretutto scrive articoli su riviste di settore, «non esistono prove
scientifiche sulla pericolosità del siluro verso le altre specie: sì e
pronunciata una condanna prima del processo. Mi risulta che non sia stata fatta
nessuna ricerca sulla presenza dannosa del siluro: piuttosto, ci si e basati su
fatti esclusivamente visivi». La protesta, dunque, va avanti a colpi di e-mail
e di fax. «E poi - conclude il giovane pescatore - mi devono spiegare se sono
stati presi in considerazione i problemi igienici, visto che i pescatori devono
portare le teste dei siluri fino ai negozi di raccolta». La replica dell’assessore
provinciale alla partita, Fabrizio Santantonio, non sì e fatta attendere. «Il
trofeo non e nulla di cosi eclatante - premette -; non siamo dei killer
promovendo questa iniziativa: il tentativo nell’ambito del piano ittico, è
quello di controllare le densità delle presenze nei fiumi. E sia dalla regione
che dalle province, il siluro viene considerato un elemento invasivo, una specie
particolarmente vorace che non ha nessun competitore». L’obiettivo della
provincia non e quello d’eradicare la specie
«Di fatto, il rilascio del pesce nel corso d’acqua
è vietato. E poi con quattro milioni di lire, somma che abbiamo stanziato per
la copertura dei premi, non e certo possibile risolvere il problema dell’inquinamento
comportato dagli scarichi di Milano». La campagna anti-siluri riguarda i tratti
aperti alla pesca del fiume Adda a sud della briglia di Pizzighettone e del
tratto lodigiano del Po nel periodo compreso tra il 7 luglio e il 30 ottobre. In
termini organizzativi, i pescatori potranno recarsi una sola volta al giorno in
uno dei centri di raccolta di Lodi, Sant’Angelo, Codogno, Turano, Maleo,
Casale e Lodi Vecchio. Il responsabile del centro di raccolta, o un suo
delegato, dovrà al momento della consegna delle teste da parte dei pescatori,
provvedere a compilare appositi moduli. A fine manifestazione, verrà redatta
una graduatoria tra gli sportivi in gara: in premio, buoni di 2, 1,5 e 1 milione
di lire per acquisto di prodotti per la pesca presso i negozi lodigiani.
| |