Venerdì 10 ottobre 2001

Fermate la mattanza. Al grido di "Stop the Lodi killers", Yuri Grisendi, un pescatore di Reggio Emilia che cura in Internet il sito www.grupposiluro.it, ha lanciato la sua battaglia contro il "Trofeo siluro 2001" promosso dalla provincia di Lodi in collaborazione con le associazioni dei pescatori per l’eliminazione del voracissimo pesce dai nostri corsi d’acqua. «Penso che questa gara, che prevede una taglia in denaro a chi uccide più siluri, sia ingiusta ed immorale» fa sapere a questo proposito Grisendi che sull’argomento ha mobilitato i suoi "colleghi" europei, in tutto un migliaio di persone. «Ho scritto a gente che vive in Olanda, in Germania, in Austria, in Francia e in Spagna chiedendo di inviare alla provincia di Lodi, la prima a fare una cosa di questo genere (in realtà, la provincia di Piacenza ha gia proposto delle taglie, ndr.) un messaggio di posta elettronica con allegato il nostro contromanifesto- prosegue-; il concetto che vogliamo sostenere e molto semplice: come in tutti gli sport c’è un avversario che va combattuto ma non ucciso. Per questo, noi peschiamo i siluri, ci facciamo immortalare accanto a loro e poi li liberiamo. Grisendi se la prende anche con la Fipsas, la Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee: «Noi pescatori paghiamo la tessera e poi ci troviamo davanti a queste iniziative che hanno dell’incredibile». E ancora. «La cifra stanziata per questa assurda gara, poteva senz’altro essere impiegata in un modo migliore, soprattutto se investita in opere di bonifica dall’inquinamento, vero responsabile della scomparsa di specie pregiate dalle nostre acque: pensiamo che sia maggiormente dannosa una città come Milano che scarica nel Po tonnellate di schifezze senza depuratore, che un povero pesce venuto dall’est e che non ha nessuna colpa di essersi ritrovato nelle nostre acque». Secondo lo sportivo reggiano, che oltretutto scrive articoli su riviste di settore, «non esistono prove scientifiche sulla pericolosità del siluro verso le altre specie: sì e pronunciata una condanna prima del processo. Mi risulta che non sia stata fatta nessuna ricerca sulla presenza dannosa del siluro: piuttosto, ci si e basati su fatti esclusivamente visivi». La protesta, dunque, va avanti a colpi di e-mail e di fax. «E poi - conclude il giovane pescatore - mi devono spiegare se sono stati presi in considerazione i problemi igienici, visto che i pescatori devono portare le teste dei siluri fino ai negozi di raccolta». La replica dell’assessore provinciale alla partita, Fabrizio Santantonio, non sì e fatta attendere. «Il trofeo non e nulla di cosi eclatante - premette -; non siamo dei killer promovendo questa iniziativa: il tentativo nell’ambito del piano ittico, è quello di controllare le densità delle presenze nei fiumi. E sia dalla regione che dalle province, il siluro viene considerato un elemento invasivo, una specie particolarmente vorace che non ha nessun competitore». L’obiettivo della provincia non e quello d’eradicare la specie «Di fatto, il rilascio del pesce nel corso d’acqua è vietato. E poi con quattro milioni di lire, somma che abbiamo stanziato per la copertura dei premi, non e certo possibile risolvere il problema dell’inquinamento comportato dagli scarichi di Milano». La campagna anti-siluri riguarda i tratti aperti alla pesca del fiume Adda a sud della briglia di Pizzighettone e del tratto lodigiano del Po nel periodo compreso tra il 7 luglio e il 30 ottobre. In termini organizzativi, i pescatori potranno recarsi una sola volta al giorno in uno dei centri di raccolta di Lodi, Sant’Angelo, Codogno, Turano, Maleo, Casale e Lodi Vecchio. Il responsabile del centro di raccolta, o un suo delegato, dovrà al momento della consegna delle teste da parte dei pescatori, provvedere a compilare appositi moduli. A fine manifestazione, verrà redatta una graduatoria tra gli sportivi in gara: in premio, buoni di 2, 1,5 e 1 milione di lire per acquisto di prodotti per la pesca presso i negozi lodigiani.


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