A tradirlo è stata un'anguilla viva, un bocconcino al quale
evidentemente non ha saputo resistere. Ed è così che uno dei
maxi pesci siluro che vivono nel laghetto del parco Amendola
l'altra sera è finito in trappola. Misura un metro e 70
centimetri per 40 chili di peso. Una bella bestia. A
catturarlo un gruppo di «esperti» arrivati dal Mantovano,
che lo porteranno, vivo, un un allevamento a Borgoforte. Sono
stati loro a proporsi al Comune per la soluzione di un «problema»
che nelle ultime settimane aveva creato un certo scompiglio:
uno di questi maxi esemplari avrebbe azzannato una paperetta
due domeniche fa. Dopo la pesca di ieri, i «cacciatori»
vanno avanti: cercano di catturare il «papà», che si stima
pesi intorno al quintale.
L'hanno pescato venerdì sera intorno alle 22. Yuri Grisendi e
Enzo Cambrea, presidente e segretario del Gruppo Siluro Italia
di Borgoforte (Mantova) si erano «appostati» sulle rive del
laghetto piccolo, quello con la fontana al centro, vicino al
bar. L'esca - un'anguilla viva - era fissata a un amo in
titanio grande 8 centimetri, sospeso a una boa in mezzo al
lago. Per tirarlo a riva hanno dovuto «combattere» un quarto
d'ora, ma alla fine il maxi siluro si è «arreso» e ieri,
legato con una cima a mo' di guinzaglio, è rimasto tutto il
giorno immerso nell'acqua, a riva, in attesa di partire per la
sua nuova «casa». Andrà, cioè, in un acquario a
Borgoforte, nell'attesa che piscicoltori esteri vadano a
prelevare gli esemplari catturati per il viaggio definitivo
verso gli allevamenti ittici in Germania, Austria e Svizzera.
Per il trasporto è stato utilizzato un camioncino con una
speciale cassa attrezzata per mantenere l'ossigenazione
necessaria alla sopravvivenza del pesce.
La «battuta di caccia» è organizzata da alcuni iscritti al
Gruppo Siluro Italia e degli affiliati modenesi di Europesca
2001. Per tutto il fine settimana, giorno e notte, i pescatori
presidiano le rive del laghetto nella speranza di catturare
l'esemplare più grosso avvistato qualche giorno fa. Quello
ribattezzato «il Loch-ness del parco Amendola» per via della
grandezza, stimata oltre i 2 metri e mezzo, ed i suoi simili.
«Nei giorni scorsi - spiegano i pescatori - avevamo
contattato l'Ufficio Diritti degli Animali del Comune
offrendoci volontari per questa 'missione' e ottenendo
l'incarico ufficiale ed esclusivo di accedere a pescare al
lago Amendola per tentare di catturare questo grosso siluro e
trasferirlo in acque più consone alla sua mole. Abbiamo
quindi provveduto a prendere accordi con la Pesca Turismo
Borgoforte, titolare di una licenza di pesca di tipo A, per
organizzare il trasporto di questi grossi esemplari. Speriamo
che la nostra presenza nel Parco Amendola, e la curiosità che
stiamo suscitando, possa servire ad allargare la conoscenza di
questa specie fluviale troppe volte accusata di essere l'unico
male che affligge il 'grande fiume'. Lo accusano di mangiare
papere, cani e magari anche bambini: una leggenda
metropolitana. Non ha neppure i denti...»
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Sopra i
pescatori e sotto la vasca per portare il pesce a Borgoforte
Un bimbo
accarezza il siluro
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