MODENA
domenica 19 maggio 2002
Parco Amendola. Il pesce ha abboccato all'amo di un gruppo di specialisti, in serata trasportato, dentro una vasca ossigenata, a Borgoforte
Catturato un altro siluro nel lago: verrà liberato
Lungo un metro e 70 centimetri, pesa 40 chili - Ora caccia al "papà" da un quintale

 

A tradirlo è stata un'anguilla viva, un bocconcino al quale evidentemente non ha saputo resistere. Ed è così che uno dei maxi pesci siluro che vivono nel laghetto del parco Amendola l'altra sera è finito in trappola. Misura un metro e 70 centimetri per 40 chili di peso. Una bella bestia. A catturarlo un gruppo di «esperti» arrivati dal Mantovano, che lo porteranno, vivo, un un allevamento a Borgoforte. Sono stati loro a proporsi al Comune per la soluzione di un «problema» che nelle ultime settimane aveva creato un certo scompiglio: uno di questi maxi esemplari avrebbe azzannato una paperetta due domeniche fa. Dopo la pesca di ieri, i «cacciatori» vanno avanti: cercano di catturare il «papà», che si stima pesi intorno al quintale.
L'hanno pescato venerdì sera intorno alle 22. Yuri Grisendi e Enzo Cambrea, presidente e segretario del Gruppo Siluro Italia di Borgoforte (Mantova) si erano «appostati» sulle rive del laghetto piccolo, quello con la fontana al centro, vicino al bar. L'esca - un'anguilla viva - era fissata a un amo in titanio grande 8 centimetri, sospeso a una boa in mezzo al lago. Per tirarlo a riva hanno dovuto «combattere» un quarto d'ora, ma alla fine il maxi siluro si è «arreso» e ieri, legato con una cima a mo' di guinzaglio, è rimasto tutto il giorno immerso nell'acqua, a riva, in attesa di partire per la sua nuova «casa». Andrà, cioè, in un acquario a Borgoforte, nell'attesa che piscicoltori esteri vadano a prelevare gli esemplari catturati per il viaggio definitivo verso gli allevamenti ittici in Germania, Austria e Svizzera. Per il trasporto è stato utilizzato un camioncino con una speciale cassa attrezzata per mantenere l'ossigenazione necessaria alla sopravvivenza del pesce.
La «battuta di caccia» è organizzata da alcuni iscritti al Gruppo Siluro Italia e degli affiliati modenesi di Europesca 2001. Per tutto il fine settimana, giorno e notte, i pescatori presidiano le rive del laghetto nella speranza di catturare l'esemplare più grosso avvistato qualche giorno fa. Quello ribattezzato «il Loch-ness del parco Amendola» per via della grandezza, stimata oltre i 2 metri e mezzo, ed i suoi simili.
«Nei giorni scorsi - spiegano i pescatori - avevamo contattato l'Ufficio Diritti degli Animali del Comune offrendoci volontari per questa 'missione' e ottenendo l'incarico ufficiale ed esclusivo di accedere a pescare al lago Amendola per tentare di catturare questo grosso siluro e trasferirlo in acque più consone alla sua mole. Abbiamo quindi provveduto a prendere accordi con la Pesca Turismo Borgoforte, titolare di una licenza di pesca di tipo A, per organizzare il trasporto di questi grossi esemplari. Speriamo che la nostra presenza nel Parco Amendola, e la curiosità che stiamo suscitando, possa servire ad allargare la conoscenza di questa specie fluviale troppe volte accusata di essere l'unico male che affligge il 'grande fiume'. Lo accusano di mangiare papere, cani e magari anche bambini: una leggenda metropolitana. Non ha neppure i denti...»




 Sopra i pescatori e sotto la vasca per portare il pesce a Borgoforte

Un bimbo accarezza il siluro


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