Fa discutere un servizio pubblicato domenica dal Corriere della sera
Gatti come esche?
Pescatori nordici li userebbero in Po per catturare i siluri
Una notizia sconcertante è stata data in questi giorni dalla stampa nazionale. Gatti vivi ed anguille ferite (queste ultime come richiamo) verrebbero utilizzati come esche per la caccia al siluro, l'enorme pesce - predatore che già da anni occupa in modo particolarmente considerevole le acque del fiume Po.

Il fenomeno riguarderebbe, per il momento, la sponda Mantovana dove addirittura un ufficiale della polizia municipale e comandante delle guardie ecozoofile dell'Ampana (Associazione nazionale protezione animali, natura e ambiente) ha rilasciato dichiarazioni al Corriere della Sera (pubblicate domenica), confermando l'esistenza di segnalazioni che denuncerebbero questi terribili episodi di gatti vivi utilizzati come esca per la pesca al siluro.

In particolare la zona interessata sarebbe quella tra Po e Mincio dove fra i sistemi utilizzati per la pesca al siluro ve ne sarebbe uno consistente nel conficcare un arpione nelle anguille e lasciarle poi in acqua a morire, in quanto i sussulti della lunga agonia sarebbero un richiamo molto forte per il predatore.

Ad usare queste tecniche, secondo quanto affermato, sarebbero soprattutto pescatori provenienti dal Nord Europa, zona dove il pesce siluro è molto apprezzato dai buongustai. E di fronte a questo allarme è naturalmente sorto spontaneo chiedersi se la cosa potrebbe riguardare anche i nostri territori. Un interrogativo che immediatamente ha fatto sorgere secche smentite.

L'allarme lanciato viene considerato infondato ed inverosimile. Yuri Grisendi, presidente del Gruppo siluro Italia (associazione i cui soci si limitano a pescare i siluri e misurarli per poi rilasciarli liberi in acqua) ed espertissimo pescatore ha parlato di: «notizia completamente infondata».

«Dieci anni fa _ ha detto _ quando c'era ancora la credenza che il siluro fosse chissà quale genere di mostro, si sentiva dire che si cibava di topini e pulcini. E' invece bene precisare che si nutre principalmente di altri pesci e occasionalmente, essendo un predatore, anche di altri animali. A Mantova io pesco due o tre volte a settimana e non ho mai visto persone utilizzare gattini per questo genere di pesca. Una cosa del genere sarebbe del tutto assurda; significherebbe non riuscire a prendere un solo siluro. Solo uno che non sa cosa significa pescare potrebbe fare una cosa di questo tipo. Fra l'altro - ha proseguito - non si è mai visto un gatto sott'acqua, annegherebbe in pochi istanti e il siluro per di più non lo riconoscerebbe non facendo parte delle sue prede.

«Per quanto riguarda invece l'uso dell'anguilla - ha spiegato - è bene ricordare che è assolutamente legale l'uso di pesce vivo come esca, entro certe misure (per l'anguilla, esemplari oltre i quaranta centimetri). Non riesco davvero a capire i motivi per cui si è sparsa una simile notizia». Sul fenomeno, crescente, dell'arrivo di pescatori dall'estero, Grisendi non ha usato mezzi termini.

«Pescano fuori da qualsiasi regola - ha tuonato - e questo a causa anche dell'assenza di controlli. Si muovono a qualsiasi ora, al di fuori delle regole e senza licenze, tanto nessuno li controlla. Si fanno i miliardi utilizzando le nostre risorse. Ma anche in questo caso - ha chiarito - l'uso di gatti è un'invenzione. I pescatori stranieri sono molto professionali ed esperti, non farebbero mai una cosa del genere».

Stefano Barborini, presidente degli Aironi del Po di Legambiente (associazione che ha sede a Polesine), ha invece detto che: «non ho mai sentito dire di pescatori che utilizzano gatti per prendere il siluro. Potrebbe anche essere che si verifichi un fatto simile, essendo il siluro un predatore, ma resta il fatto che non ne ho mai sentito parlare e penso che mai nessuno abbia tentato di usare una tecnica di questo tipo. Tecnica - ha precisato - che secondo me verrebbe scoperta ben presto nel caso in cui venisse applicata».

Forti smentite anche da Alberto Magagnato, che in 13 anni di attività ha pescato centinaia di siluri e che ha parlato di vera e propria «leggenda» precisando anche che, per quanto riguarda l'uso di anguille, queste vengono utilizzate vive ma non sono sottoposte a torture.

In linea con le smentite dell'espertissimo pescatore, anche numerosi pescatori del Parmense. Luigino Pasini di Zibello ha definito «inverosimile» l'uso di gatti per questo tipo di pesca; Luciano Bergamaschi di Polesine, esperto di pesca al luccio ha invece parlato di «notizia priva di qualsiasi logica. Qualsiasi pescatore - ha detto - si scandalizzerebbe a sentire una cosa del genere».

Infine, un altro pescatore della zona l'ha buttata sull'ironia dicendo che: «forse si sta facendo una certa confusione fra gatti e pesce gatti».


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