Mercoledì 27 Marzo 2002

VALEGGIO. Un appassionato cattura una preda di 75 chilogrammi
Pesca un siluro nel Mincio «Una piaga per il fiume»
 

Valeggio. Va a pesca di carpe sul Mincio a Borghetto ma cattura un pesce siluro pesante 75 chili e lungo un metro e 70 centimetri. Virginio Sganzerla, 59 anni, pescatore di Villafranca, racconta di aver lottato un’ora e 40 minuti con il bestione d’acqua dolce prima di tirarlo a riva. «Pesco nel Mincio da 30 anni», racconta, «ma un siluro così grande non l’ho mai catturato. In passato ne avevo presi all’amo alcuni ma erano tutti tra i quattro e i cinque chili». Sganzerla, che è pensionato, si era recato a pescare sul Mincio poco più a valle di Borghetto verso le 8 del mattino: «All’improvviso ho sentito che aveva abboccato qualcosa di veramente enorme. Il pesce dopo aver mangiato l’esca è scappato e io ho dovuto lasciare andare la lenza per circa cento metri di filo. Poi, piano piano, per non spezzarla ho iniziato a recuperare e a mollare la presa, per stancare il pesce. Non credo che questo sia un siluro da record per il Mincio. So di altri pescatori che hanno catturato siluri pesanti quasi un quintale. Il Mincio comunque ne è pieno, soprattutto a valle di Borghetto e Pozzolo. Questi pesci sono una vera piaga perchè sono voracissimi e distruggono tutti gli altri pesci alterando l’equilibrio ittico. Il siluro è molto diffuso nei laghi di Mantova, ma non riesce a risalire il Mincio verso il lago di Garda perché non ce la fanno a superare le cascate di Borghetto».
La denuncia sui danni provocati dal pesce siluro non viene soltanto da Sganzerla, ma da tutti i pescasportivi che frequentano le sponde del Mincio. Il pesce siluro, nome scientifico «silurus glanis» è un pesce originario dell’Europa del Danubio ed i suoi affluenti ma anche dal sistema fluviale del Dniepr, Volga e Ural. Diffuso dapprima nei laghetti per la pesca a pagamento tra gli Anni Sessanta e Settanta si è impadronito delle acque del Po e di altri fiumi della pianura padana. Voracissimo, si nutre di animali di ogni genere vivi o morti; mangia avanotti di altri pesci, rane, topi, uccelli, piccoli mammiferi, pesci anche di grosse dimensioni. La sua voracità e diffusione sta mettendo a rischio le altre specie ittiche, non solo nel Mincio e nel Po: l’inserimento del Siluro nelle acque italiane ha creato notevoli scompensi nella fauna ittica dei fiumi.
Oltre tutto, negli anni scorsi, la sezione provinciale di Piacenza dell’Agenzia regionale di prevenzione ambientale (Arpa) ha registrato, come indicatore ambientale, la presenza di un radioisotopo radioattivo, il Cesio 137, nel pesce siluro del Po.


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