Giovedì 3 Luglio 2003

L’avventura di Emilio Biasia nel Po

Ha pescato un siluro di oltre due metri

Ha pescato un pesce più grande di lui. Un siluro lungo più di due metri ha abboccato all’amo lanciato da Emilio Biasia, nelle acque del Po, a Ostiglia. Biasia, 46 anni, decoratore, pesca per hobby appena ha un po’ di tempo libero, e quest’ultima è stata decisamente la sua preda più grossa. «La difficoltà è stata tutta nel tirare il siluro fuori dall’acqua», racconta visibilmente soddisfatto, «in tre non ce l’abbiamo fatta ed è stato necessario ricorrere al traino di un furgone».
«Ce la siamo cavata soltanto a notte fonda», prosegue Biasia, «per cui non è stato possibile verificare il peso con una bilancia, ma dalla mia esperienza, e dal confronto con il fatto che io peso 92 chili e sono alto un metro e 75 centimetri, la bestia superava certamente il quintale».
Biasia, che per cucinare la sua esagerata preda ha invitato a cena una trentina di persone, dice di essere sicuro che un siluro ancora più grosso si trovi nelle acque del Tartaro, proprio nella zona di Pellegrina. Quello catturato nel Po è stato preso con un’esca viva, un’anguilla «riciclata», con la quale il giorno prima nelle stesse acque Biasia aveva catturato un siluro di 26 chili.
«Le anguille», dice ancora, «una volta si pescavano facilmente nel Tartaro, ma adesso è difficile catturarne anche una sola in tutta una notte.
La colpa è dei siluri che qualche incosciente ha introdotto nelle nostre acque e che sono dannosissimi perché divorano tutti i pesci; tra un po’ se non si provvede non ci sarà più niente da pescare».  
A parte, ovviamente, i siluri, pesci che vivono di regola nelle acque dolci dell’Europa centrale e che possono raggiungere anche i quattro metri di lunghezza e i 300 chili di peso.


Il Giorno 6La Gazzetta di Reggio