Siluro,
è giunta la tua ora
Bologna 26/03/03 mercoledì
Da martedì primo aprile prenderà il via il
piano
sperimentale della Provincia per il contenimento
del pesce Siluro nelle acque locali. Si tratta di
un predatore particolarmente vorace, dannoso per
l'equilibrio ittico, che in Italia può
raggiungere
2,5 metri di lunghezza e 120 chili di peso. La
sua
presenza, segnalata dai primi anni Ottanta,
avrebbe comportato un calo della pescosità in
molti fiumi e canali del Bolognese.
Nelle scorse settimane il servizio tutela e
sviluppo fauna di Palazzo Malvezzi ha curato un
corso di formazioni rivolto a esperti pescatori.
Questi, in collaborazione con la polizia
provinciale, hanno ricevuto l'incarico di
insidiare con la canna il temibile siluro, in
deroga alle limitazioni di orario, esca e
pastura.
I
tratti interessati dalla sperimentazione saranno
il fiume Reno nel tratto a valle della chiusa di
Casalecchio, l'intero corso bolognese del Canale
Emiliano-Romagnolo
e il torrente Santerno tra il
confine con Ravenna e la diga di Codrignano. Il
piano avrà durata biennale, con monitoraggi
costanti sui risultati conseguiti.
E sempre la Provincia ha recentemente approvato
il
piano ittico 2003, che come ogni anno prevede una
grossa immissione di pesci (vedi grafico) nelle
acque pubbliche. Da domenica prossima, in
particolare, nei torrenti e nei laghi riapre la
pesca alla trota, di cui sono ne sono state
immesse
oltre 2000 chili.
Secondo il consigliere provinciale di Forza
Italia, Giuseppe Sabbioni, un'iniziativa
destinata
a raccogliere il consenso delle oltre 20mila
lenze
bolognesi è la redazione di una mappa, dal 2004,
a
corredo del calendario ittico, in cui saranno
indicati tutti i tratti di corsi d'acqua off
limits per i pescatori. Della diffusione della
carta si occuperanno i Comuni, le associazioni
pisicatorie e i negozi specializzati.
«Innovativo — spiega Sabbioni — è inoltre
il
progetto sull'analisi della commestibilità del
gambero rosso della Luisiana, un'altra specie
d'importazione Usa che in questi anni si è
insediato nei canali della Bassa». L'iniziativa,
in collaborazione con l'Asl e l'Istituto
zooprofilattico, si propone di indagare sulla
qualità
di questo crostaceo, che vive su fondali
fangosi, al fine di incentivarne il prelievo a
scopo alimentare.
|