12 Feb 2002
Finiti in riserva 150 quintali di pesce
Sono stati oltre centocinquanta i quintali di pesce recuperati dal Servizio naturalistico provinciale, attraverso la convenzione sottoscritta con l'Arci pesca, nei quattromila chilometri di corsi d'acqua che insistono sul territorio ferrarese.
Durante l'anno appena concluso, i soci dell'associazione Estense, coordinati dai funzionari della Provincia o anche su segnalazione degli stessi cittadini, immersi nell'acqua ed «armati» di guadini e reti hanno provveduto al recupero di carassi, carpe, pescegatti, ma anche del famelico siluro che tanta causa ha nel depauperamento della fauna ittica autoctona. Parte delle carpe recuperate sono state immediatamente liberate nelle zone di ripopolamento e frega (tratti di corsi d'acqua in cui la pesca è vietata, ndr) sui canali «Pero» e «Circondariale» mentre una decina sono i quintali di carpe, recuperati in valle Pega ed immessi nel «Canal Bianco» a Massenzatica, proprio allo scopo di ridurre al massimo i rischi dei pesci catturati.
Un po' tutta la provincia è stata interessata da questa azione di «recupero» e reimmissione, cercando, ovviamente di privilegiare i corsi d'acqua più profondi ed adatti ad ospitare la fauna ittica. Una parte del pesce è stato stoccato nei bacini, della Provincia, presso le Vallette di Ostellato dove potrà crescere per poi venire liberato nella prossima primavera.
L'unica eccezione è per il siluro, una specie molto diffusa e distruttiva, non originaria dei nostri fiumi, che viene stoccato nelle vasche della Provincia per essere, successivamente, commercializzato ed allo stesso tempo per ridurne, in maniera vantaggiosa per gli altri pesci e le lenze Estensi, la presenza nei corsi d'acqua ferraresi.


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