Nuovo innesco dell’anguilla

by Marco Grillanda

La montatura di seguito non è una nuova tecnica di pesca, bensì vuole essere un’ulteriore alternativa per l’innesco dell’anguilla in modo da salvaguardarla il più possibile e, cosa da non sottovalutare, per cercare di innescarla molte volte proprio grazie al piccolo foro che le viene fatto nella vicinanza della coda grazie al diametro ridotto del dacron rispetto a quello di un amo o di un terminale comune.  

Materiale occorrente:

 

Dobbiamo come prima cosa fare due asole in entrambe le estremità del pezzo di dacron la cui lunghezza sarà tra i 25-30 cm.

 

Una volta che saremo sul luogo di pesca utilizzeremo un comune ago da cucire (simile o altro) con l’occhiello aperto in modo da potervi infilare una delle asole. Successivamente foreremo la nostra anguilla e faremo uscire l’asola dalla sua schiena in modo così da averne una da una parte e una dall’altra.

 

 

Infiliamo una delle due asole nell’occhiello del nostro amo.

 

Infiliamo la seconda asola nella prima.

 

Tiriamo l’estremità libera in modo da stringere un po’ il “nodo” che abbiamo appena fatto sull’occhiello dell’amo.

 

Infiliamo l’asola libera nell’occhiello dell’amo.

 

Facciamo passare l’asola del nostro terminale in kevlar dentro quella che abbiamo appena fatto passare per l’occhiello dell’amo.

 

Facciamo scorrere l’asola del pezzetto di dacron per tutta la lunghezza del terminale fino ad arrivare all’occhiello.

Tiriamo per stringere i due “nodi”.

Quest’ultima figura mostra come si posiziona l’anguilla una volta finita la montatura. La lunghezza di 25-30 cm è indicativa, se fosse più corto l’esca avrebbe modo di attorcigliarsi con il 10/0 e il kevlar avendo quasi metà corpo di fianco all’amo. Prendendo invece uno spezzone di almeno 25 cm, che una volta eseguite tutte le operazioni sarà di 12,5 perché piegato a metà, l’esca avrà solamente una pezzetto di coda a ridosso del 10/0, che arriverà al massimo all’ardiglione, e tutto il corpo risulta sotto l’amo libero di nuotare senza ingarbugliare il finale vanificando così una ferrata a causa della punta coperta o non completamente scoperta.

Se si vuole mantenere il dacron vicino all’amo si può utilizzare il fil di ferro ricoperto impiegato per chiudere i sacchetti di plastica e fare due o tre giri lungo il gambo dell’amo per tenerli vicini.

by Marco Grillanda


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