Gita fluviale con il GSI
A giugno di quest’anno se vi ricordate il GSI aveva organizzato una gita fluviale alla scoperta del Delta del Po, per questo qui di seguito seguirà un report di quei tre giorni dedicati alla navigazione sul fiume e alla pesca al siluro, premettendo che a causa della bassa velocità del Ponton affittato alla Pesca Turismo Borgoforte, sovraccaricato di materiale da pesca, non siamo mai giunti al Delta, ma abbiamo dovuto far retromarcia prima della meta, pena l’impossibilità di rientrare nei tempi stabiliti.
Dell’impossibilità di riuscire a raggiungere il Delta e rientrare a Borgoforte in tre giorni, c’è ne siamo accorti gia la mattina della partenza, quando caricato tutti i partecipanti ed il materiale per la pesca con la tecnica della boa, cibo e bevande e un gommone di 3,50 mt con motore elettrico, il Ponton da 10 mt spinto da due motori fuoribordo da 30 HP non superava i 20 km di velocità.
A bordo a parte me c’erano: il pilota e titolare della PTB Vitaliano Daolio, Enzo Carlo Cambrea, Marco Vailati, Alesando Sala, Filippo Aquaro, Loris Rondanin con le figlie, due amiche ed un amico di nome GianDomenico.
Intorno al mezzogiorno eravamo a Revere-Ostiglia e dopo aver passato il primo campo di pesca tedesco e le due centrali termiche che si affacciano sul fiume, decidemmo di fare la prima sosta pranzo della giornata, infatti, dopo aver ben ancorato la grossa imbarcazione, in pochi minuti un’abbondante grigliata di carne era pronta per i nostri affamati stomaci.
Dopo il lauto pasto, mentre alcuni si appisolavano sotto il caldo sole estivo, ci siamo avventurati in una deriva con il clonk a bordo del gommone fuoribordo, ma con ben pochi risultati, a parte qualche debole toccata e fuga di maliziosi siluri.
Ripartiti alla volta di Ficarolo-Gaiba, non siamo riusciti a rifiutare una sosta non in programma in uno di quei barconi galleggianti, dove simpatici pensionati passano le loro giornate tra una partita a carte e un buon bicchier di vino, infatti, il caldo invito ricevuto al nostro passaggio, ed il pensiero di assaporare delle golosità locali ci convinse a trascorrere qualche ora in compagnia di questi simpatici vecchi lupi di fiume.
Il tempo trascorse tra racconti d’enormi siluri ipoteticamente catturati dai pescatori del posto, il tutto farcito da leggendarie avventure passate sul Grande Fiume tra siluri di 5 metri e pesci da 3 quintali.
In prossimità di Pontelagoscuro decidemmo vista l’ora tarda della sera, di cominciare a piazzare il campo per la notte, installando le tende, i lettini e le boe per la pesca in notturna in superficie, mentre Vitaliano preparava una gustosa spaghettata per tutta la compagnia.
Al crepuscolo i primi attacchi senza lamature, poi a notte fonda, quando molti erano gia assopiti nei loro giacigli, ecco i più violenti attacchi dei grossi predatori notturni, che ci portarono ad effettuare le prime tre belle catture di quest’indimenticabile gita sul Po.
Alle prime luci del giorno il rumore di un’imbarcazione che si avvicinava ci svegliò: era il caro Gaetano Borghi che avvertito da me telefonicamente della nostra presenza non lontana da casa sua, ci veniva cordialmente a salutare ed ad invitare ad una bella clonkata con lui e la sua barca.
All’ora di pranzo tutta la comitiva attraccò all’imbarcadero di Pontelagoscuro, dove una sostanziosa mangiata di pesce di mare ci attendeva, ancora in compagnia di Gaetano e dei suoi racconti di una vita passata sul fiume come guida di pesca al siluro.
Sul pontile incontrammo diversi altri pescatori di siluri, che stavano preparandosi per affrontare una gara di pesca, organizzata dalla pro-loco di Rovigo, e tra di noi nacque un fruttuoso scambio di informazioni su quello che il GSI poteva fare per fronteggiare l’inutile e antisportiva mattanza di siluri che la federazione stava portando avanti in quelle zone.
Dopo aver lasciato a loro qualche maglietta e qualche locandina pubblicizzante la nostra associazione, ripartimmo in direzione del Delta, ma poco dopo, e dopo un rapido calcolo di quale fosse il nostro punto di non ritorno, si decise di invertire la rotta in direzione di casa, e di cercare un buon posto per l’ultima notte dedicata ai siluri.
Poco sotto Revere, ecco il posto che faceva per noi e le nostre boe, infatti, un canale laterale s’immetteva nel fiume, creando un’ampia ansa dove al centro faceva capolino un enorme tronco semisommerso, posto ideale dove trovare siluri in caccia di piccole prede.
Il sole non era ancora tramontato e gia avevamo strappato un grosso pesce, e "ranzato" altri quattro, ma il mattino era ancora lontano, infatti, prima dell’alba, altri tre bei siluri facevano bella mostra davanti alle nostre insaziabili macchine fotografiche.
Nel tardo pomeriggio ecco all’orizzonte il pontile di Borgoforte, segnale che la nostra avventura era finita ed era giunta l’ora dei saluti e degli arrivederci alla prossima, magari con più tempo a disposizione per raggiungere il delta del Po.
Concludo il resoconto, affermando che quest’esperienza, ha permesso ad alcuni partecipanti di apprendere una nuova ed efficace tecnica di pesca, ed ad altri di approfondire quelle conosciute, grazie all’esperienza delle guide Vitaliano e Gaetano, allacciando in più nuove e stimolanti amicizie.
Yuri Grisendi.
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