Notturna sul Tanaro (AL)

Cronaca di una pescata con gli amici del Gruppo Siluro Italia

 

Venerdì 19 Aprile 2002 io, Andrea e il padre PierGiorgio Pomati di Vercelli, Michele Maestrone, Maurizio Ghidoni di Novara, Corrado Gazzetta d’Alessandria, ci siamo incontrati al casello d’Alessandria EST, per una sessione di pesca con la boa in notturna nel punto d’immissione del Tanaro con il Po, presso il paesino d’Alluvioni Cambiò.

Il posto è di facile accesso, salvo che violente piogge rendano la strada impraticabile, e si arriva con l’auto proprio sul posto di pesca in riva al fiume sulla destra.

Michele Maestrone

Maurizio Ghidoni

Corrado Gazzetta

Il corso del Po dista circa 250 mt, ed in questo punto il Tanaro si presenta con un corpo centrale caratterizzato da una forte corrente su un fondo di 7 mt, mente nel punto d’innesto crea raschi e lanche di acqua morta dalla profondità di 1-1,5 mt.

Proprio in questa zona d’acqua praticamente ferma a filo del raschio che precede il Grande Fiume, piazzammo cinque delle sette boe che avevamo deciso di posizionare in questa sessione: le altre due le mettemmo sulla sinistra, dove una curva del Tanaro formava un delizioso rigiro di corrente.

Alle 18:30 le boe erano pronte ed era ora di posizionare su ognuna di loro le rispettive insidie; Andrea uscì in barca con la Canadian motorizzata con un Selva 6 cavalli, portata sulla cappotta della macchina dal grande Michele, e posizionarono la prima lenza.

PierGiorgio Pomati

Corrado Gazzetta ed io

Andrea Pomati ed io

Al loro rientro da questo primo posizionamento, Andrea scese e mi diede una mano a posizionare la campanella sul vettino della canna….TUMP….uno strattone improvviso sfilò quasi l’attrezzo dalle nostre mani…..STUMP….STUMP……io ed Andrea ci guardammo stupiti, ma era chiaro, un siluro stava attaccando l’esca….allora via alla ferrata, ed ecco venire a riva un giovane siluro di 10 kg: INCREDIBILE!

Questa piccola avventura ci avvertiva con chiarezza cosa la notte avesse in serbo per tutti noi, infatti, una volta finito di posizionare tutte le anguille e montato le tende, iniziò l’enorme attività dei siluri del Tanaro.

Ogni trenta minuti una delle boe subiva un attacco, non sempre a termine e non sempre a segno, ma al sorgere del sole, 12 erano le volte che le campanelle o i segnalatori avevano suonato, e sei erano le corde che tenevano legati altrettanti siluri vicino alla riva.

Maurizio Ghidoni ed io

Foto di gruppo

Suggestivo tramonto sul Tanaro

Due i particolari avvenimenti della notte:

1) Il duello con l’esemplare più grosso catturato, ossia 50 kg x 190 cm, che ci vide impegnati in tre in deriva sul Tanaro, scarrozzati qua e la come piume dall’enorme coda di questo pinnuto, che si arrese solo a pochi metri dalla confluenza del Po, facendoci rischiare di non riuscire più a risalire l’impetuosa corrente, vista la zavorra a bordo.

2) Un incredibile attacco ad una anguilla, mentre Andrea sulla barca con il motore acceso a 4 mt di distanza stava posizionando la lenza sulla boa a fianco.

Il rilascio del pescato

Michele Maestrone

Il posizionamento di una boa

L’unica nota dolente di questa sessione, è stato il tremendo acquazzone, che si è abbattuto sul nostro settore di pesca, e che ha dato, per parecchie ore, stop alle abboccate, e causando durante un riposizionamento, per colpa della poca visibilità e di qualche noia al motore della barca, lo scontro di quest’ultima con due lenze in tensione, con il risultato di due lenze tagliate e di una boa persa.

Le boe in pesca

Suggestivo tramonto sul Tanaro

Si mangia!

Visto il però gran successo ottenuto a livello sportivo, tenetevi pronti, perché ben presto ritorneremo a far visita a queste acque piemontesi: vi aspettiamo numerosi!

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Yuri Grisendi.


Motteggiana (MN)Isola Serafini (PC)