II-L'introduzione in Italia e Francia
Le informazioni concernenti la ricolonizzazione del siluro in Italia e in Francia e del resto dell’Ovest e Sud Europa, sono relativamente contraddittorie. In ogni modo possiamo distinguere qualche importante fase:
II-1-Introduzione in Italia
II-1-1- Storia e modalità
Le prime segnalazioni riguardanti la cattura di esemplari della specie Silurus glanis in Italia sono limitate a bacini secondari, come l'Adda e alcuni fiumi della pianura friulana. La prima cattura segnalata riguarda un siluro pescato nell'Adda nel 1957, presso Lecco, del peso di 9 kg, della lunghezza di 117 cm e di sesso femminile. Quest’esemplare fu poi imbalsamato ed esposto presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano tra i vertebrati esotici. La presenza di quest’esemplare è stata considerata del tutto occasionale e probabilmente dovuta ad un carico di pesce importato dall'estero.
Nel 1976 alcuni esemplari di siluro di piccole dimensioni sono catturati nei fiumi Stella e Isonzo. In questo caso la presenza del Silurus glanis fu attribuita a semine effettuate in Jugoslavia nell'Isonzo.
Presso l'Acquario Civico di Milano è conservata la testa di un grosso siluro pescato nel novembre del 1968 nel fiume Po, a Belgioioso in provincia di Pavia . Si tratta in questo caso della prima cattura segnalata e sicura per il fiume Po.
Sempre nel 1968 è resa nota la cattura di un esemplare di 1,5 kg alla foce del fiume Oglio con una nassa.
Negli anni successivi le catture rimangono un fenomeno sporadico ed occasionale e non si hanno testimonianze sicure.
Altre notizie di catture effettuate nel fiume Po risalgono alla metà degli anni '70: a S.Martino di Viadana 72 cm di lunghezza e 2,3 kg di peso; nel1976 un siluro di peso superiore a 4 kg è catturato nel tratto parmense del fiume Po. Nel 1978 sono stati catturati due siluri di 25,9 cm e 26,4 cm con nasse a Borgoforte in provincia di Mantova. La cattura d’esemplari di piccole dimensioni fa dunque supporre che la specie abbia cominciato in questi anni a riprodursi nel fiume Po.
Dal 1978 in poi le catture diventano sempre più frequenti, soprattutto nel tratto mantovano del Po: a foce Oglio, Motteggiana, Borgoforte, Ostiglia e Revere, con individui da 2 kg a 1,5 kg di peso. In provincia di Mantova le catture aumentarono, fino ad arrivare ad un esemplare di 48 kg pescato nei pressi di Borgoforte.
Anche a Piacenza, nel Po, le prime catture iniziano nel 1980 e alcuni siluri sono presi a monte della diga d’Isola Serafini.
Per valutare la presenza del siluro nel basso corso del fiume Po, alla fine del 1990 sono state analizzate le vendite di pesce per gli anni 1983-1987 presso il mercato ittico di Donada, in provincia di Rovigo. In questo mercato è portato e venduto il pesce proveniente dal basso corso del fiume Po. Dal 1983 al 1985 le vendite e quindi le catture di siluro sono in costante aumento. Il picco di catture si ha nell'aprile del 1985 con oltre 450 kg venduti. In un primo momento il prezzo di vendita del siluro era tale da renderne remunerativa la pesca; diminuito successivamente l'interesse, sia dei laghetti di pesca sportiva sia dei consumatori il prezzo crolla a sole 100 lire il kg, così che i pesci catturati con le reti sono rigettati in acqua, vivi o morti che siano.
Il 1980 può quindi essere considerato come l'anno in cui la presenza del siluro diventa comune e continua nel medio e basso corso del fiume Po. Negli anni '80 le catture di siluri si aggirano intorno ai 20 kg. In questo periodo iniziano anche le prime segnalazioni di catture effettuate negli affluenti di sinistra del fiume Po.
Nel 1982-1983 individui di modesta taglia, circa 100 gr, sono presi nel basso Reno.
Nel 1985 in provincia di Ravenna ne vengono catturati due vicino all'abitato di Sant'Alberto sempre nel fiume Reno. Nel 1985-1986 la specie è segnalata nel tratto terminale del Panaro. Poi iniziano le catture nella parte inizi dei fiumi Taro, Enza e Secchia in provincia di Reggio Emilia.
Altri dati riguardano la cattura di 40 esemplari nel Po nelle province di Mantova, Parma e Cremona tra il 1988 e il 1989. Allo stato attuale si può affermare che il Silurus glanis ha colonizzato ormai tutto il bacino padano, compresi i numerosi canali artificiali. Anche in quest’ambiente, grazie soprattutto ad una zona di acqua ferma e poco profonda, si ha potuto constatare che la specie è in grado di riprodursi con successo. Inoltre in occasione di uno svaso parziale del canale sono stati catturati esemplari di circa 25 kg di peso.
Popolazioni stabili e numerose di questo pesce si sono ormai insediate nel fiume Mincio e in particolare nei laghi di Mantova, il siluro è segnalato dalla fine degli anni 80 anche nel lago di Garda con la cattura d’alcuni piccoli esemplari in prossimità di Peschiera del Garda. Dal momento della sua comparsa il siluro sta dunque allargando il suo areale dalle prime zone dove è stato segnalato.
Difficile è stabilire con esattezza come e dove siano stati liberati i primi siluri in Italia e non è escluso che in passato siano stati compiuti dei ripopolamenti con giovani esemplari di siluro direttamente nel fiume Po, probabilmente con l'intento di poter poi pescare prede di grosse dimensioni, da parte delle stesse federazioni di pesca sportiva. Allo stato attuale la specie Silurus glanis sta vivendo in determinati corsi d'acqua, appena colonizzati, una vera e propria esplosione demografica, mentre come nel fiume Po si è arrivati ad una situazione d’equilibrio molto importante per il bene del Grande Fiume.
II-2-Introduzione in Francia
II-2-1- Storia e modalità
La fine del secolo XIX e i primi del XX sono caratterizzati da un insieme d’acclimatizzazioni non riuscite; Il siluro era presente nel Basso-Reno (Roule 1925-1935, Bertin 1942-1949, De Boisset 1947, Spillmar 1961). La Blanchére relaziona di una dozzina di siluri rilasciati in un canale del Rodano o del Reno, poi ripescati l’anno seguente nel Doubs. E’ da notare che l’insieme della ricolonizzazione del siluro è dovuta a due fattori: il primo favorito dal suo allevamento in Francia per ragioni economiche, il secondo da numerose immissioni volontarie, il più spesso anonime, effettuate in tutti grandi bacini fluviali francesi (Barbier 1995).
Nel 1966, 29 piccoli siluri provenienti dal Danubio furono introdotti nelle acque dell’Ain a Dombes. Una delle introduzioni che sembra essere stata fondamentale, fu quella di un proprietario di uno stagno nel 1968, che introdusse 20 soggetti da 300 gr nelle acque della Sanne Morte, affluente della Seilla e ovviamente a sua volta della Saona, questo è visibile nella figura 4-1; infatti, quest’introduzione è la sola conosciuta dove gli effetti sono stati osservati in zone prossime al riversamento finale; con addirittura la cattura (con bilancella) di un siluro di 25 kg nella Sanne Vive il 29 giugno 1977. In questo modo è’ stato possibile seguire la progressione della colonizzazione del siluro nella Seilla, e poi nella Saona.
Anche nel bacino della Loira (figura 4-2 e 4-3), dei siluri allevati in uno stagno nei pressi di Neuvy-Granchamp si sono riversati in un lago sottostante, a causa della rottura di una diga nel 1974. I giovani avannotti passarono attraverso le griglie e guadagnarono il Blandenan, piccolo affluente della Loira (Allardi, comunicazione personale).
Più recentemente il bacino della Garonna-Dordogna ha subito delle introduzioni di siluri, i primi soggetti sono stati recensiti nel 1992, poi la popolazione è aumentata (vedi figura 4-4), Galiay 1997.
La Senna è allo stesso modo in corso di colonizzazione, con un’importante popolazione nei pressi di Parigi, i pescatori locali segnalano numerose catture di pesci di tutte le taglie.
II-2-2 Evoluzione delle popolazioni in Francia
Figura 4: carta della ripartizione del Silurus glanis in Francia
Bibliografia: "L'atlas prèliminaire des poissons d’eau douce de France ", (CSP-CEMAGREF) Allardi e Keith"
"Les poissons d’eau douce des rivières de France, Billard 1987"
( Più vari e diversi dati attestanti la presenza del siluro in Francia).
II-2-3-Longevità della popolazione
L’esempio del bacino della Garonna-Dordogna è molto interessante, perché la colonizzazione e assai recente ed è seguita con precisione, questo anche grazie agli ascensori per i pesci impiantati nei nuovi impianti idroelettrici, che permettono ai pesci migratori di saltare comodamente queste opere: Tuilière, Golfech, Le Bazacle.
Figura5: passaggio dei siluri alle stazioni di controllo del bacino Garonna-Dordogna (Galilay 1997)
Questi dati ci mostrano che quando il siluro è presente in un bacino a lui favorevole, è capace nel giro di pochi anni d'aumentare la sua popolazione in maniera non trascurabile, anche se esse sono molto recenti. L’aumento può essere considerevole, tanto è vero che alcune stazioni di controllo, hanno mostrato un aumento di passaggio di siluri fino al 600% da un anno all’altro.
Figura 6: grafico mostrante l’evoluzione della taglia dei siluri alla stazione di controllo di Tuillère nel 1995,1996 e 1997 (Galiay 1997)
Nella figura 6 osserviamo un grosso aumento nella di taglia media dei pesci, questo accade perché nel bacino Garonna-Dordogna le popolazioni di siluri sono ancora recenti. E’ interessante notare che la riproduzione del siluro sembra effettuarsi correttamente, infatti, ogni anno dei nuovi individui più piccoli e giovani sono regolarmente registrati. Negli altri corsi d’acqua le osservazioni sono di tipo qualitativo e non quantitativo, perché non c’è un controllo costante e preciso sulle popolazioni dei siluri. Infatti, non si posseggono dati precisi sulla densità del siluro, dati che sarebbero importanti per valutare il rapporto con le altre specie presenti nei corsi d’acqua da loro colonizzati. Diversi tentativi di rilievi della sua densità, sono stati effettuati dal Consiglio Superiore della Pesca francese, essi però hanno evidenziato come sia difficile campionare questo pesce. L’osservazione delle carte dell’evoluzione delle popolazioni di siluri in Francia, ci mostra che i bacini fluviali possono essere rapidamente colonizzati. Anche nella Loira (dal 1980 al 1996), i primi soggetti introdotti a Neuvy-Granchamp hanno messo solo una quindicina d’anni per colonizzare l’insieme del bacino; questo deve essere stato favorito dai pescatori locali, che possono giocare un ruolo importante sulla velocità d’espansione rilasciando degli individui in luoghi lontani dal posto di cattura. La rapidità dell’espansione dell’area di ripartizione del Silurus glanis può ugualmente spiegarsi col fatto che i luoghi colonizzati sono per lui favorevolissimi alla sua riproduzione. Quest’aspetto sarà sviluppato meglio nello studio delle relazioni con le altre specie ittiche.