Le canne per la pesca da riva
Ho diviso la descrizione delle canne necessarie a questo tipo di pesca, in due voci distinte, in quanto esse si differenziano in alcune caratteristiche a seconda che vogliamo insidiare i siluri dalla riva o dalla barca.Come in tutti i tipi di pesca prima di acquistare una canna qualsiasi, dobbiamo prima di tutto chiederci quale tipo di attrezzo ci serve in base alle sollecitazione che dovrà andare incontro nella tecnica che dobbiamo applicare: cerchiamo di individuare alcuni punti fermi in modo dai facilitare la scelta. Per la pesca a fondo o con il galleggiante da riva dobbiamo innanzitutto fare i conti con il lancio, in quanto come vedremo in dettaglio nelle montature, ci serve un attrezzo capace di lanciare almeno 300 gr di piombo con un'esca a volte di eguale peso, ciò significa che in alcuni casi dovremo lanciare almeno mezzo chilo di roba ad una distanza di 30-40 mt da riva. Chiaramente un attrezzo non sufficientemente adeguato potrebbe addirittura rompersi, o non essere in grado di lanciare abbastanza lontano da riva da stendere correttamente la nostra lenza. Alcuni anni fa, in commercio, non esistevano canne nate apposta per la pesca al siluro, per cui il pescatore che decideva di cimentarsi in questa pesca, doveva accontentarsi di acquistare canne da mare per il surfcasting, le uniche capaci di lanciare simili zavorre ad elevate distanze. Purtroppo, però, erano attrezzi sbilanciati, pesanti ed ingombranti, in quanto composti soprattutto da fenolico, praticamente dei veri propri "pali", incapaci di regalare le sensazioni che questa pesca sa dare. Oggi, finalmente, molte ditte del settore hanno cominciato ad immettere sul mercato, grazie soprattutto all'avvento del carbonio, canne sempre più idonee e ricche di quelle buone caratteristiche che un pescatore ha sempre cercato, ossia robustezza abbinata ad una buona equilibratura ed un basso peso della canna, ottime per il lancio a lunghe distanze di grosse zavorre. Inoltre, possiedono una rigidità abbinata ad una buona sensibilità, che permette sia delle ottime ferrate e facile recupero del pesce, sia allo stesso tempo di notare meglio i tocchi del pesce sul vettino: attrezzi troppo morbidi non permettono una lamatura corretta del pesce, dovendo pescare con ami anche del 10/0. Grazie al materiale di cui sono composte, queste canne hanno una corretta azione durante il combattimento con pesci di grossa mole, ossia il disegno che compie quando sottoposta a trazione o sforzo (fig.1). Le classiche canne italiane sono sempre state di tipo parabolico, questo tipo di azione vede flettersi la canna in modo omogeneo a partire da sopra il manico disegnando un semicerchio. Il vantaggio della azione parabolica sta nella superiore capacità di ammortizzare le fughe del siluro flettendosi in modo totale. Il combattimento diventa assai piacevole anche con pesci di piccola mole. Purtroppo, però, mal si adatta ai lanci a grande distanza di grosse zavorre e alle ferrate violente. Diverso é il discorso per le canne ad azione di punta, esse hanno un ottima capacità di lancio e di ferrata rapida, questo grazie alla velocità con cui le fibbre in flessione di carbonio, tendono a raddrizzarsi. Forniscono anche un valido punto d'appoggio durante il combattimento, grazie alla scarsa flessibilità del manico, con però minore capacità di ammortizzare le fughe del siluro nella sottoriva. Ovviamente tra i due tipi di azione visti sopra, esistono anche canne ad azione progressiva, in cui l'azione parabolica è appunto progressiva, ossia richiede un maggior sforzo per incurvarla, man di mano che la canna si piega.
Fig.1:azione della canna sotto sforzo.
La canna più idonea é solitamente realizzata in due o tre sezioni a innesti, il motivo principale è la possibilità di posizionare un elevato numero di anelli guidafilo. La potenza o test di curvatura è espressa solitamente in libbre, ed indica il peso necessario a flettere di 90° la cima rispetto all'impugnatura della canna, l'angolo é misurato tra la linea tangente al manico e quella tangente al cimino, oppure in effettivi gr di potenza casting (lancio). Ad incidere sul test di curvatura sono essenzialmente tre fattori: il materiale di cui sono composte, l'azione e persino la conicità. Potenze superiori alle 4 libbre o con capacità di lancio di 300 gr vanno già benissimo. Per quanto riguarda le lunghezze delle canne per la pesca da riva, si va dai 3.50 ai 4 mt in relazione alla potenza (fig.32).
Fig.2 |
Queste misure accoppiano maneggevolezza e potenza per far fronte alla stragrande maggioranza di situazioni di pesca.Vanno altresì bene i modelli telescopici di lunghezza anche superiore ai 4 mt fino ai 5 mt, che permettono un miglior controllo della reazione del siluro nella sottoriva in acqua corrente, e di tenerlo più lontano da eventuali ostacoli presenti (fig.3).
Fig.3 |