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CACCIA AL SILURO AL LAGO DI FIMON                                     2003

LOTTA AL SILURO D'EUROPA.

Vedi anche cosa è accaduto nel 2002

La Polizia Provinciale impegnata anche quest'anno nel progetto di recupero delle specie ittiche autoctone presenti nel lago di Fimon.
Ha ripreso nel febbraio scorso la campagna di contenimento del pesce siluro intrapresa già nel 2002 al lago di Fimon per opera della Polizia Provinciale in collaborazione con personale volontario del " Bacino di pesca zona B
Il siluro è una specie ittica classificata alloctona dannosa, in quanto prevalentemente ittiofaga, che nelle acque del lago ha trovato le condizioni ideali per la proliferazione e che sta alterando l'equilibrio delle popolazioni ittiche originarie, compromettendo anche le periodiche operazioni di ripopolamento in particolare d'avannotti di luccio e di persico reale effettuate dal bacino con notevole utilizzo di risorse.


Il Comandante del Corpo di Polizia Provinciale di Vicenza Dott. Bonavigo,assieme ad un noto appassionato della pesca al Black Bass
il Dott.Rodighiero,assiduo frequentatore del lago.

L'area originaria del siluro comprende l'Europa centrale e tutta l'Europa Orientale fino all'Asia Minore; in questi paesi può raggiungere dimensioni eccezionali, fino a quattro-cinque metri di lunghezza per oltre 300 kg di peso. 

E'una specie molto prolifica, basti pensare che raggiunto il terzo anno di vita le femmine depongono mediamente 20.000/30.000 uova per ogni kg di peso! 
In Italia si ha notizia certa di un esemplare catturato nel fiume Po in Provincia di Rovigo qualche anno fa del peso di ben 123 kg, nel lago di Fimon le prime segnalazioni della sua presenza risalgono agli inizi degli anni 90 e sono state presumibilmente la conseguenza di semine abusive effettuate da qualche sconsiderato


i tre mostri.....

Le operazioni di controllo del siluro sono effettuate tramite l'utilizzo di elettrostorditori montati su apposite imbarcazioni, in particolare nelle zone riparali del lago a profondità più ridotta dove questo pesce staziona durante il giorno, al riparo di tane costituite generalmente da cavità naturali lungo le rive e attorno agli isolotti di canneto.

Il progetto, ideato dal Dipartimento Pesca della Provincia di Vicenza e dal Corpo di Polizia Provinciale è costantemente seguito per quanto riguarda la parte tecnica scientifica dai biologi dello Studio Aquaprogram di Vicenza, incaricati dall'Amministrazione Provinciale stessa e costituisce un'esperienza pilota in Italia che sta per essere presa com'esempio da altre province che si trovano a fronteggiare l'emergenza dovuta a questa specie infestante. 
Nell'ambito del progetto sono stati esaminati i contenuti stomacali di molti esemplari e qui non sono mancate le sorprese:  sono stati rinvenuti ingoiati interi lucci, carpe, carassi, persici trota, anguille, tinche, poi anche topi, rane, rospi e in un caso addirittura una talpa e perfino uno storno, segno evidente che questi pesci non si fermano veramente davanti a nulla e assalgono qualsiasi cosa si muova sulla superficie dell'acqua 
Finora sono stati prelevati circa 750 esemplari per un peso complessivo attorno ai 30 quintali, molti i capi dai 15 ai 20 kg e due da record: uno di 41 kg di lunghezza 195 cm e un altro di 46 kg di 180 cm.
Le operazioni di controllo continueranno anche nei prossimi mesi, comunque già si vedono gli effetti positivi di questa azione; sono in aumento in particolare le popolazioni d'alborelle, triotti, persici, lucci e degli altri pesci  che abitualmente frequentano il canneto, assieme al siluro, ospite indesiderato loro malgrado. 

Francesco Nassi E-mail: frana_umcvi@tin.it


La Gazzetta di ParmaIl Giorno 5