La navigazione

             I pontili d'ormeggio e l'alaggio             Disciplina delle patenti
  Norme di circolazione Uomo in mare
  Dotazioni di sicurezza                   Norme in caso d'incendio 
  Ancore ed ancoraggio           Planatura dello scafo

La navigazione commerciale, cioè le merci, è possibile nel Po da Piacenza al mare, per un percorso di 382 km, a natanti fino a 1.000 tonnellate: in questo tratto sono presenti le segnalazioni, che indicano quando occorre cambiare sponda per non uscire dalla zona dove il fondale è abbastanza fondo per il passaggio. La navigazione turistica con piccole imbarcazioni è possibile su quasi tutto il fiume, tranne l'alto corso, e sui tratti finali di molti affluenti. Una manifestazione ormai tradizionale, il raid Pavia-Venezia, porta ogni anno centinaia di imbarcazioni sul tratto terminale del Ticino, sul Po, e infine, attraverso le grandi conche di "Velta Grimana" e dell'"Adige, sulla Laguna Veneta e al mare. Parlare della navigazione sul Po significa affrontare anche la questione delle idrovie, cioè dell'insieme di canali che collegano varie zone della pianura padana al Po e quindi al mare. Il sistema idroviario padano è molto modesto in confronto a quelli esistenti in Olanda, in Francia e in Germania. Ma se l'attuale rete dei canali è insufficiente, i progetti per estenderla sono numerosissimi e riguardano la costruzione di un sistema di vie d'acqua per collegare varie zone della pianura e i laghi al Po e per aprire nuovi collegamenti al mare (Po di Levante). Un sistema idro-viario é importante perché il trasporto delle merci per via d'acqua, anche se più lento, è più conveniente di quello per strada o per ferrovia, specialmente per il trasporto di grandi quantitativi (olio combustibile per le centrali termoelettriche; sostanze chimiche per le industrie della pianura). Le caratteristiche chiatte fluviali, dette "BETTOLINE", gia oggi percorrono di giorno e di notte il Po e i principali canali di collegamento (Venezia, Ferrara, Mantova). Costruire questo imponente sistema di canali, tuttavia, non è affatto semplice perché fa sorgere problemi di idraulica e di uso delle acque. Inoltre le industrie tendono a collocarsi lungo i canali, per avere più facile accesso ai natanti, con gravi pericoli di inquinamento. Il Po e un fiume difficile sia per la pesca, soprattutto notturna, sia per la navigazione quando e in regime di magra, situazione tipica durante i mesi estivi. Occorre un’imbarcazione stabile, ben motorizzata, veloce per gli spostamenti lunghi e robusta; la corrente, in alcuni tratti impetuosa, può spingervi verso le massicciate. Il piede del motore va sempre tenuto in posizione libera. I banchi di sabbia possono derivare da un giorno all’altro ostruendo i passaggi; potete trovarvi in mezzo al fiume con appena venti centimetri di profondità e spaccare l’elica o il piede del motore. La presenza d’ alberi sommersi va rilevata. Sul fiume deriva di tutto un po’: tronchi, plastiche varie casse di legno e bottiglie di vetro semi-galleggianti, poco visibili anche di giorno ed estremamente pericolose. Le grosse chiatte di cui abbiamo parlato prima provocano un’onda di un metro che combinata alla potenza della corrente può rovesciare un’imbarcazione o, se siete ancorati a una massicciata, ritrovarvisi sopra! Se dormite sui sabbioni, attenti anche a ratti e nutrie: il loro morso può spedirvi all’ospedale! I Paesi dell'Unione Europea, che hanno sviluppato più dell'Italia la navigazione fluviale, sono partiti da un assunto di base molto semplice: "tutte le merci che possono spostarsi sull'acqua, devono navigare sull'acqua, tutte le merci che non possono spostarsi sull'acqua devono spostarsi sulla ferrovia, tutte le altre merci possono muoversi su gomma". Questo indirizzo, se recepito anche in Italia, consentirà il rilancio delle modalità di trasporto più rispettose dell'ambiente e più convenienti sulle medie e lunghe distanze, senza penalizzare il trasporto su gomma, che resta la modalità economicamente più competitiva sulle tratte brevi. Nell'ambito del PRIT (Piano Regionale Integrato Trasporti) della regione Emilia Romagna sta per concretizzarsi l'iniziativa di realizzare la nuova conca di navigazione a Isola Serafini. L'attuale chiusa, in prossimità della Centrale dell'ENEL, è praticamente inagibile, causa l'abbassamento del letto del PO, con il passare degli anni. Oggi la conca risulta navigabile per non più di quaranta giorni all'anno e comunque nei soli periodi di piena del fiume. Il rifacimento della conca riaprirà la possibilità alle imbarcazioni di navigare da Pavia al mare, passando per Piacenza. C'è l'impegno comunque di rendere navigabile il fiume fino a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. Verrà così eliminato il più grande ostacolo per lo sviluppo della navigazione. Il progetto, al quale stanno lavorando tutti gli enti che operano sul fiume, si occuperà di risolvere le problematiche tecniche, idrauliche, ambientali e turistiche.

 

Costi Kg spostati

da un cavallo vapore

Risparmio energetico con 5 kg

di carburante si percorrono

4.000
500
500
333
150
100

In Italia, le vie d'acqua interne svolgono un ruolo molto limitato, se raffrontato alle loro potenzialità. In seguito alla legge 20/11/90 n° 380 il sistema idroviario padano - veneto é entrato a pieno titolo negli strumenti programmatrici nazionali ed inserito dal 1996 dalla comunità Europea nella rete trans-europea delle vie navigabili per il trasporto combinato. La legge 380/90, nel dichiarare di preminente interesse nazionale la realizzazione del sistema idroviario padano-veneto, dispone che alla costruzione e gestione del sistema provvede il Ministero dei Trasporti. Si tratta di un intervento strategico, che per la prima volta consente al nostro Paese di utilizzare, in un’area con forte movimentazione, una modalità alternativa di trasporto. Infatti il 67% del volume di trasporto in Italia si concentra in quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Tale operazione mira a traslare una quota di traffico, oggi gravitante su strada, nell’idrovia. L'obiettivo é di consentire una rete di collegamenti interni in cui possono agevolmente transitare navi della V classe europea, da 2000 tonnellate di portata. Tali navi, che hanno una larghezza di 11,4 metri, rappresentano i mezzi fluvio-marittimi di standard europeo. La realizzazione di un sistema idroviario nazionale, si rivela uno strumento poco costoso, in rapporto alle altre modalità di trasporto, rispettoso dell'ambiente, caratterizzato da un debole impatto sul territorio in termini di inquinamento da propulsione e bisognoso di minore energia per tonnellata trasportata. E' inoltre un sistema più sicuro sia per le persone che per le cose. L'investimento idroviario quindi, va considerato in un contesto d'investimenti multi-obbiettivo, la difesa del suolo, l'irrigazione, il turismo, il disinquinamento, il risanamento ambientale.La comunità europea finanzia al 50% gli studi di fattibilità ed interviene fino al 10% sul costo totale dell'opera. 

Ogni anno sul Po si trasportano 1 milione di tonnellate di merci. Con i 500 km oggi navigabili se ne potrebbero trasportare 16 milioni!

Una chiatta di modeste dimensioni può trasportare:

1 convoglio di 2 chiatte lungo 100m
è uguale a
un convoglio di 80 carri ferroviari lunghi 1 km
ed a
una colonna di 88 camion lunga 2.8 km
L’idrovia sul Po
potrebbe togliere dalla Milano/Venezia
oltre 5.000 TIR al giorno

Tipologia delle merci che navigano sul Po
I trasporti sul fiume sono particolarmente adatti nei casi in cui sia necessario trasportare merci voluminose e pesanti per lunghe tratte. I principali punti di generazione del traffico di merci sul fiume Po sono il porto di Venezia, di Chioggia, Porto Levante, Porto Garibaldi, il porto di Cremona e quello di Mantova.

  • Carichi eccezionali

  • Cemento

  • Cereali

  • Granaglie e sfarinati

  • Concimi

  • Inerti (sabbia, ghiaia, ecc.)

  • Legnami

  • Oli

  • Prodotti chimici

  • Prodotti energetici (petroli, GPL, ecc.)

  • Prodotti metallurgici (lamiere, coils, ecc.)

  • Sale

  • Rifiuti e scorie


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